Siccome siamo in pieno revival, voglio citare quanto scrivevo un anno fa, proprio in questi giorni. In un articolo dal titolo Torna Rutelli – Saluti al Vaticano, pubblicato sul mio vecchio blog, prendevo in esame le dichiarazioni del vicepremier che, col suo collega alla Difesa, il ministro Parisi, andava alzando la voce contro quei membri della maggioranza ostili alla costruzione della base di Vicenza. «Finalmente ci siamo arrivati!», dicevo.
Dire no alla guerra significa essere estremisti. Ce lo spiega Parisi, per il quale l’attuale governo è «pacifico», ma non «pacifista». Ce lo fa capire Rutelli, secondo cui protestare contro la base di Vicenza significa non avere spirito di coalizione. «La misura è stata superata», aveva detto l’altro giorno, prendendosela con la terribile «sinistra radicale». Ma ora ha rincarato, ammonendo i cattivi ragazzi del Parlamento ad «allinearsi» e a «non tirare troppo la corda». Quanto all’Afghanistan, ha lasciato capire che Kabul è necessaria per il governo e per lo stesso bipolarismo… Ritorna lo spauracchio – insopportabile refrain di questo esecutivo – del dopo Prodi, con Berlusconi in agguato,
il nemico pubblico numero uno di nuovo pronto a governare. Che
cos’altro legittimi le scelte del governo, oltre alla volontà di
governare, non è invece dato sapere. E’ proprio vero: «la misura è colma». Colmissima.
Un anno dopo il governo è caduto davvero e forse questi "ragionamenti" ci aiutano a capire il perché.
Non sarebbe molto originale dire per l’ennesima volta che Prodi e il centrosinistra non hanno saputo ascoltare il Paese e capire di cosa realmente abbia bisogno chi vive in Italia. Forse sarebbe più interessante rievocare l’esperienza dei movimenti, delle mobilitazioni dal basso. Proprio un anno fa, mentre fervevano i preparativi per la grande manifestazione di Vicenza del 17 febbraio (poi ripetuta lo scorso 15 dicembre), il movimento No Vat chiedeva più diritti per tutte e per tutti e meno ingerenze nella vita politica da parte del Vaticano. Domani, 9 febbraio, si replica a Roma, con una grande manifestazione nazionale.
Leggi il comunicato stampa.