O, per meglio dire: in Italia non è in corso alcuna invasione, cosa che forse non si può dire in quelle parti del mondo in cui le armi occidentali fanno sentire la propria voce.
Lo dico a quelli che, nei social, postano e ripostano gli articoli più incredibili (bevendone fino all’ultima parola), anche quelli palesemente inventati.
Quelli che, quando le autorità di una qualsiasi regione si decidono ad accogliere (secondo la legge, peraltro) qualche centinaio di disperati richiedenti asilo, vomitano commenti su commenti parlando di invasione e mettono le faccine arrabbiate, come se davvero avessimo i barbari armati a spasso per l’impero.
Ho una serie di notizie per voi:
- le informazioni inventate non diventano vere a furia di «Mi piace»;
- essere stronzi per paura di essere “buonisti”, è un rimedio peggiore del male;
- richiedenti asilo e terroristi sono due categorie che c’entrano poco o nulla l’una con l’altra e, al limite, l’esempio di quanto poco possa contare una vita umana lo forniamo noi, con i nostri interventi «umanitari» fatti di bombardamenti dall’alto dei cieli;
- “aiutarli a casa loro” sarebbe facilissimo: basterebbe interrompere le guerre “umanitarie”, smettere di vendere armi agli amici-di-oggi-nemici-di-domani, piantarla con lo sfruttamento delle risorse dei Paesi poveri;
- in un mondo in cui 8 individui hanno la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità (tre miliardi e seicento milioni di esseri umani contro OTTO tizi, neanche le dita di due mani) forse il vero problema non sono i poveri, ma i ricchi che ci sfruttano e comandano, e che determinano i nostri consumi e stili di vita;
- conseguenza del punto 5 è che l’odio per gli ultimi arrivati, spesso fomentato apposta, sposta la questione dal conflitto verticale (che i ricchi stanno facendo contro i poveri) alla guerra orizzontale fra poveri.
Ciò detto, chi nega che l’immigrazione ha i suoi problemi?
Sarebbe giustappunto il caso di risolverli, invece di vomitare odio su Facebook, o di diffondere notizie inventate, come la patente gratis per gli stranieri.