Il Servizio Migranti di Aosta non deve chiudere

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Innanzitutto c’è la petizione da firmare, per chiedere che il servizio non sia chiuso. E siccome dal 2 gennaio sarà troppo tardi, occorre farlo proprio ora, in quest’ultimo scorcio di 2015.

E poi c’è il fatto che una regione che sceglie di fare a meno di un servizio fondamentale per l’integrazione con le culture che vengono da altrove, in un momento storico in cui da tante parti del mondo si scappa, spinti dalla fame o dalla guerra, non è una regione tanto lungimirante, né umana.

Dal 1991 a oggi, il Servizio Migranti ha rappresentato, in Valle d’Aosta, un punto di riferimento per le questioni relative all’immigrazione e ha svolto un’opera di accoglienzaconsulenza, in coordinamento con attori quali la questura, la prefettura, l’ufficio cittadinanza, la casa circondariale di Aosta, gli assessorati comunali e regionali, i sindacati, i patronati, la sovrintendenza agli studi, le scuole, l’Usl, le assistenti sociali.

Ciò nonostante, il rifinanziamento del servizio non è stato approvato, alcune settimane fa, dalla giunta regionale.

Citando Silvia Berruto, autrice della petizione in difesa del Servizio Migranti, faccio una breve panoramica delle attività svolte dal centro:

Il servizio offre consulenze in materia di immigrazione, orientamento nella ricerca del lavoro e compilazione del curriculum vitae, orientamento ai servizi presenti sul territorio, simulazioni del test di italiano per il permesso di soggiorno CE, supporto per la compilazione di modulistica burocratica, laboratori di italiano per l’ottenimento delle patenti, uno spazio di incontro e socializzazione, una postazione internet con skype, il servizio ricezione posta (fax e e-mail), il servizio deposito bagagli, visite guidate alla città di Aosta.

Fondamentale per i migranti è, dal maggio scorso, il supporto per la compilazione e per l’invio della domanda di cittadinanza italiana che si effettua, ormai, solo in modo telematico.

Il servizio offre le sue competenze anche per progetti di ritorno volontario assistito in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni.

Al servizio sono stati registrati 6400 passaggi nel 2014, con una media di 520 passaggi al mese nei primi dieci mesi del 2015. A questo si devono aggiungere 1500 consulenze a enti pubblici e privati.

Da tre anni gli operatori effettuano interventi culturali nelle scuole valdostane, di ogni ordine e grado, per illustrare i fenomeni migratori: 1600 sono gli studenti che hanno ricevuto questa acculturazione nel corso del 2014.

Chiudere il servizio significa ovviamente perdere professionalità acquisite, con ripercussioni sulla vita dei migranti e un inevitabile peggioramento dell’efficienza di tutte le realtà legate ai bisogni e ai problemi degli stranieri che giungono in Valle.

Ci si può accodare al coro, oggi dominante, secondo cui tagliare è l’unico modo per superare la crisi economica in corso. Ci si può persino aggiungere ai commentatori da bar che ai migranti addebitano tutto ciò che non funziona, oggi, nella società. Quel che non si può fare è avere responsabilità di governo e non capire che certi tagli comportano un peggioramento delle condizioni di vita di tutta la popolazione, o che l’immigrazione è, volenti o nolenti, un fenomeno che continuerà a lungo, che sarebbe intelligente trattare con intelligenza e con i dovuti investimenti.

Chi scrive ritiene immorale e illogico colpevolizzare le migrazioni e i loro protagonisti, considerate le attuali condizioni di vita di miliardi di persone nel mondo e il ruolo giocato dall’occidente nel promuovere ovunque lo sfruttamento e le guerre. Non è tuttavia necessario condividere questo giudizio per capire almeno che i servizi ai migranti sono indispensabili, se si vuole evitare quanto più possibile i problemi e i disagi che necessariamente l’immigrazione porta con sé.

Io credo che una società valdostana privata del Servizio Migranti sia per forza di cose una società più povera e più fragile. Invito dunque tutte e tutti (residenti in Valle d’Aosta e non, perché ciò che succede in un luogo ha molto spesso ripercussioni su altri luoghi) a firmare la petizione online Il servizio migranti di Aosta non deve chiudere entro il (vicinissimo) 31 dicembre 2015.

>>> Firma adesso la petizione Il servizio migranti di Aosta non deve chiudere.

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