Da «La Repubblica della Sera» del 28 agosto 2013.
Alla fine è successo. Nella giornata di ieri, 27 agosto 2013, il Blocco Magellano ha scatenato l’attacco, colpendo le principali città degli Stati Uniti e dei Paesi alleati. A nulla sono valse le consultazioni frenetiche degli ultimi giorni: «Hanno respinto ogni nostra proposta di dialogo», ha dichiarato in mondovisione il Presidente USA, Barack Obama. «Contro di noi è stata utilizzata l’arma della menzogna sistematica», ha proseguito Obama, puntualizzando come anche l’OGU, Organizzazione delle Galassie Unite, sia stata scavalcata per aggirare lo scontato veto terrestre nel Consiglio di Sicurezza.
I primi astroF-35 sono giunti dalla Grande Nube di Magellano, 163mila anni luce dalla Terra, verso le 8 del mattino, ora di Washington. Si presume tuttavia che molti di essi siano decollati dalle basi magellane costruite negli ultimi anni su Marte e sulla Luna. L’attacco è stato durissimo: tutte le principali strutture militari USA e Nato e i maggiori aeroporti occidentali sono stati colpiti. «Abbiamo dovuto picchiare duro», ha dichiarato ai microfoni della CNN Badiba Noo (foto), presidente della Repubblica Magellana. «Il nostro intento era quello di creare una no fly zone, per impedire il decollo dei velivoli statunitensi».
Noo ha presentato la spaventosa serie di raid di ieri come «un’azione dovuta, per fermare la politica di terrore promossa dal governo di Washintgon». «Abbiamo le prove», ha dichiarato, «che il governo degli Stati Uniti è impegnato in un’escalation militare senza precedenti, volta a confermare l’egemonia americana sul resto del pianeta». Noo ha poi citato il «grido di dolore» proveniente da diverse aree del globo, dal Medioriente all’Africa, dalla Sicilia, base operativa del MUOS (sistema radar americano considerato pericoloso per la salute umana, ndr), a Vicenza, un tempo città palladiana e oggi pista di decollo per i caccia americani.
«Afghanistan, Iraq, Palestina, Libia, Siria», ha proclamato Noo nel suo discorso, «sono alcune delle ragioni che ci autorizzano, nel nome della democrazia e dei diritti calpestati dagli Stati Uniti d’America, a intervenire per ristabilire l’equilibrio planetare. Colpiremo i cattivi, ovunque essi si annidino, e voglia l’Essere Supremo che la nostra operazione militare sia la premessa per costruire un’era di pace e collaborazione tra i popoli della Terra».
Nelle città magellane, intanto, ci si prepara a respingere l’inevitabile risposta americana. I mezzi militari USA non sono in grado di coprire la distanza che separa la Terra dalla Grande Nube di Magellano, ma lo stato maggiore dell’esercito interstellare teme attacchi terroristici condotti da normali cittadini residenti nei principali centri magellani. Il Parlamento magellano si preparerebbe così a varare alcune leggi restrittive delle libertà fin qui godute dai terrestri in quella galassia (ci si preparerebbe a utilizzare anche lo strumento della carcerazione preventiva). I servizi segreti magellani avrebbero inoltre ricevuto dal Presidente Noo l’autorizzazione a mettere sotto controllo tutti i sistemi informatici dell’universo.
[Nella foto, Badiba Noo, presidente della Repubblica Magellana, nella conferenza stampa di ieri pomeriggio. Tutti i diritti sono riservati (© La Repubblica della Sera)]
Update. Tutt* – alla fine – siamo responsabili delle nostre decisioni. Ho firmato questa petizione online (non servirà però è una di quelle cose che bisogna fare lo stesso) e invito ciascun* a fare altrettanto, seguendo questo link:
>>> NB: Il racconto, com’è ovvio, è completamente inventato. Se qualcuno dovesse riconoscervisi, peggio per lui. A volte, del resto, la letteratura aiuta a guardare in faccia la realtà.
>>> Leggi anche il racconto Dal fronte – il reportage [dalla Repubblica della Sera].
Grande, Mario.
Bello soprattutto il nome del giornale. La Repubblica della Sera, organo del Partito Unico Dominante….