Domani, giovedì 19 gennaio, forse per celebrare degnamente la solennità liturgica di san Mario (Monti?), Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, sarà ad Aosta per l’assemblea regionale dell’organizzazione degli imprenditori. E noi, quelli del no (perché rinunciare a un titolo di merito?), gli irresponsabili estremisti che non sono mai contenti, quelle e quelli che il clima di unità nazionale a vantaggio dei padroni proprio non lo mandiamo giù, perché sappiamo che chi oggi si propone di risolvere la crisi è parte del problema, non della cura – noi, domani, saremo in piazza a protestare pacificamente e democraticamente.
Dalle 10 in poi, Federazione della Sinistra Valle d’Aosta, Rifondazione Comunista, Giovani Comunisti e ARCI organizzano un presidio democratico in piazza Chanoux, ad Aosta, aperto a tutte le persone che desiderano partecipare. È importante collaborare per la riuscita dell’appuntamento, per dimostrare – anche al di là delle appartenenze partitiche (però qualcuno dovrebbe spiegarmi una buona volta perché gli altri partiti tacciono e acconsentono) – che non tutt* siamo disposti a credere che non c’è alternativa, o ad accettare che i numeri e le banche abbiano la precedenza sugli esseri umani in carne e ossa.
Il comunicato stampa.
In occasione della partecipazione di Emma Marcegaglia, all’assemblea regionale di Confindustria della Valle d’ Aosta, prevista per Giovedì 19 p.v., la Federazione della Sinistra della Valle d’Aosta, Rifondazione Comunista, i Giovani Comunisti e l’ARCI organizzano un presidio democratico in piazza Chanoux, a partire dalle 10 del mattino, per manifestare contro le politiche antipopolari lungamente sostenute da Confindustria, sia sotto il precedente governo che con quello attuale.
Le scelte, ormai ventennali, di precarizzazione del lavoro, di compressione dei diritti dei lavoratori, i cui ultimi esempi sono il famigerato articolo 8 della manovra finanziaria del settembre scorso sulla possibilità di derogare ai contratti nazionali e il tentativo di sterilizzare, in varie forme, l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori sulla giusta causa nei licenziamenti, non hanno affatto portato – come la signora Marcegaglia continua a cercare di farci credere – a una espansione dell’occupazione e a un maggiore benessere.
Al contrario, il frutto di quelle politiche è stato proprio la recessione in cui siamo immersi, una disoccupazione drammatica, la cancellazione di prospettive di vita decenti per un’intera generazione. Dall’altra parte hanno portato a una concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi: il 50% della ricchezza nazionale è in mano al 10 % della popolazione.
Un 10% di cui sicuramente fanno parte Emma Marcegaglia ed i suoi associati, mentre i costi della crisi vengono scaricati su chi lavora e sui pensionati (a esclusione di quelli che percepiscono pensioni d’oro e che non sono toccati dalle manovre governative).
Crisi economica, recessione, disoccupazione, povertà crescente: questi i frutti delle scelte che il precedente governo e quello attuale stanno compiendo, con l’appoggio forte della Confindustria.
A queste scelte, che aggravano la crisi, anziché risolverla, noi opponiamo le nostre proposte di interventi per la redistribuzione della ricchezza, per la sicurezza e la dignità del lavoro, per la giustizia fiscale, per la salvaguardia del territorio e dell’ambiente, per un allargamento della sfera dei beni comuni, come indicato dai referendum di giugno.
Tutto questo faremo presente ai/alle cittadin* di Aosta, per indicare che una via d’ uscita dalla crisi per tutti e non solo per pochi, esiste.
Per le associazioni organizzatrici
Francesco Lucat
Segretario regionale di Rifondazione Comunista