Elastico

Una mia poesia sul presente e il futuro d’occidente, con particolare riguardo alle professioni che verranno, come l’accattonaggio e il rovistare nei bidoni. Perché, in fondo, ciò che conta è «essere flessibili».

L’ho scritta già da qualche anno ma, a giudicare da ciò che sta accadendo, non mi ero sbagliato.

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ELASTICO

«Anche qui c’è bisogno»,
nota; e intanto osserva
sfilare in riga, lenti,
i dormitori pubblici,
le mense dei poveri
e gli abiti logori
che uomini mendichi
indossan per lavoro.
Nel cuore d’Occidente
c’è posto per la fame.
E gli accattoni lasciano
le corti dei miracoli,
per dare assalto
ai tizi ben vestiti
che vivono nel centro.

Anche la vecchia Europa,
patria delle conquiste
sociali e dei diritti,
svendendo sottocosto,
toglieva a chi ha già poco,
per dare qualche spiccio
ancora a chi ha già tutto.

«Anche qui c’è bisogno»,
ripete come un mantra.
Allora l’onorevole,
vedendolo passare,
lo ferma e l’ammonisce:
«Ma come? Lei pure, amico?
Non cada nel tranello!»;
e, con un dito, al lato
della strada insegna,
a gruppi, cittadini
protesi sui bidoni,
tesi, precisi e rapidi.
«Costoro hanno imparato
a essere flessibili:
son cercatori d’oro
da quasi un euro al chilo».

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2 risposte a Elastico

  1. andrea scrive:

    molto saggia…

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