La leggenda di Dooh Nibor

Ripubblico un mio vecchio racconto (risalente al 2007), che rimaneggio un po’, per parlare del modello economico liberista senza appesantire troppo.

Ispiratori di questa nuova versione della «leggenda» sono stati l’attuale ministro dell’economia, che non nomino perché proprio non se lo merita, e la recente manovra delle «lacrime» e del «sangue». Ma naturalmente non solo loro.

La leggenda di Dooh Nibor

Molto tempo fa, nella foresta di Scèrvud, le cose non andavano bene per il giovane Dooh Nibor… Sciupava la paghetta e non aveva i soldi necessari per frequentare i locali alla moda. La mamma gli diceva: «Vai a cercare tua sorella, che è andata nella foresta a trovare la nonna e non è più tornata», ma Dooh Nibor non ne aveva voglia e se ne stava a ciondolare casa casa.

Un giorno, all’ennesimo invito della genitrice, decise che non gli sarebbe costato nulla andare a controllare cos’era stato della sorella, una svitata che indossava sempre una mantellina dal cappuccio rosso, segno inequivocabile di appartenenza al partito comunista, o quanto meno indice di idee sovversive. Se fosse arrivato dalla nonna, aveva pensato, la vecchia avrebbe di certo sganciato qualcosa e lui per un po’ avrebbe potuto gozzovigliare con gli amici, o quanto meno cambiare cellulare. Quello che aveva era vecchio di due anni e non era neppure uno smartphone.

Così Dooh Nibor salì in macchina ed entrò nella foresta. A una svolta del sentiero, dovette fermarsi a un posto di blocco. “Sbirri!”, pensò. Doveva essere un controllo antiterrorismo.

«Dove va?», gli chiese il poliziotto.

«Dalla nonna», rispose pronto Dooh Nibor. «Però non sono un nipotino affezionato, allo stesso modo in cui tu non sei un poliziotto, ma il lupo. E prima che tu possa rapinarmi, sappi che non mi è rimasto un centesimo… Però sono fatto della tua stessa pasta e trovo che prendere soldi al prossimo sia un ottimo sistema per far soldi alla svelta. Rubare ai poveri per tenersi tutto… È fantastico e io voglio aiutarti! Dai, formiamo una banda: l’avvenire è di chi se lo prende».

«Va bene», rispose il lupo, che di fronte alla determinazione del giovane si era commosso.

Così, da quel giorno, Dooh Nibor e il lupo incominciarono a rubare dappertutto: ovunque vi fosse un bisognoso in difficoltà i due accorrevano rapaci e gli portavano via il poco che gli era rimasto, con la violenza, talvolta, ma più spesso con il raggiro.

«Perché non rubate ai ricchi?», aveva domandato un vecchio, che si era visto portare via la pensione appena ritirata.

«Perché sono potenti!», aveva risposto Dooh Nibor. «Se ce la prendessimo con loro ci manderebbero contro le guardie e finiremmo in prigione. Di voi, invece, non gliene frega niente a nessuno e vi possiamo derubare indisturbati… Presi singolarmente non fruttate granché. Però siete tanti e nel numero c’è speranza di guadagno».

Con il tempo, i due compari si arricchirono moltissimo. Investirono i proventi delle rapine in altre attività, molte delle quali legali, e furono stimati e apprezzati in tutta la foresta di Scèrvud come imprenditori.

Un mattino, mentre faceva jogging, Dooh Nibor incontrò un gruppo di facinorosi. Fra di essi, notò una bambina che gli pareva di conoscere. Da dietro uno striscione che diceva: «Tutti i ladri in galera!» spuntava infatti un cappuccio rosso rosso. Il giovane imprenditore, temendo un agguato comunista, era sul punto di tornare sui suoi passi, quando si avvide che si trattava di sua sorella.

«Vergognati, Dooh Nibor!», gli disse Cappuccetto Rosso. «Tu sei il contrario di Robin Hood!»

«È vero», riconobbe lui. «Basta leggere il nome da destra a sinistra».

E le scagliò contro le forze dell’ordine, che in men che non si dica dispersero la manifestazione.

>>> Nella foto, un particolare della foresta di Scèrvud. Mi ha sempre colpito che una cosa come una foresta, o un bosco, possano essere «proprietà privata» di qualcuno.

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5 risposte a La leggenda di Dooh Nibor

  1. amaro e tragicamente bello questo racconto. Bravo Mario!

    • mariobadino scrive:

      Grazie, diciamo che gli ultimi avvenimenti mi hanno ispirato il remake, ma sostanzialmente è lo stesso racconto che avevo scritto nel 2007, quando a molti le vacche sembravano ancora abbastanza grasse…

  2. ronnie scrive:

    ..bellissimo..ora devo solo disegnare il personaggio di “Speculupo” da affiancare a Dooh Nibor…..che coppia, gente!…..

    • mariobadino scrive:

      Guarda che ti prendo in parola! Tu disegna Speculupo e io ti mando una sceneggiatura, così finalmente realizziamo un fumetto!

  3. Gilberto scrive:

    Geniale ed attualissimo………!!!!!!!!

    Grazie Mario

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