Caminsùn: Memoria, roghi di libri, amenità

Con un titolo (in)solitamente stupido, ecco l’ennesimo annuncio-invito a portare pazienza.

Quanto prima sul blog alcune iniziative sulla memoria della Shoah (attività rituale ma necessaria, soprattutto in questi tempi di rigurgiti fascisti), sull’aria da Indice dei Libri Proibiti in Veneto e qualcos’altro ancora.

La mancanza di tempo mi costringe a “temporeggiare” ancora un po’…

>>> Nella foto, l’ingresso della prigione nazista di Terezin, presso Praga.

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2 risposte a Caminsùn: Memoria, roghi di libri, amenità

  1. enzo scrive:

    lascia perdere. non mi pare che si stia riorganizzando un partito nazionalsocialista in qualche parte del mondo. continuare a parlarne ( e dei suoi crimini), SU TROPPI CRIMINI ATTUALI COMPORTA IL SILENZIO.

  2. mariobadino scrive:

    Se davvero pensi che non serva a niente per l’oggi studiare i crimini di ieri ti consiglio di (ri)leggere Se questo è un uomo di Primo Levi. Non ho risposta migliore. Se poi per caso ti ispiri a quei partiti che, secondo te, non si stanno riorganizzando, non è utile che parliamo insieme, non per snobismo da parte mia, ma perché difficilmente troveremmo un punto di incontro. Siccome mi sembra inverosimile negare la tragica importanza dello sterminio di molti milioni di esseri umani, mi viene in mente che tu possa far parte dei negazionisti, oggi così numerosi. Ora, un dialogo con chi non concorda con te sulle premesse è impossibile, perché non si sa di che cosa esattamente si sta parlando. Proprio l’esistenza di persone che cercano negare o di ridurre l’entità di quanto accaduto, del resto, m’impone di fare memoria con ancora maggior impegno e urgenza. Tutto questo, del resto, non giustifica, né nasconde, i criminali di oggi. Prendi i crimini di guerra dello Stato di Israele che i governi di Tel Aviv cercano di nascondere facendosi scudo della storia dolorosa del popolo ebraico: in realtà il fatto che a trasformare Gaza in un campo di prigionia a cielo aperto sia proprio chi si considera erede diretto dei milioni di ebrei rinchiusi nei lager aumenta, non diminuisce l’odiosità di quanto avviene ogni giorno nella Striscia o nei Territori palestinesi occupati. E se i «troppi crimini attuali» sui quali temi cali il silenzio sono invece quelli (attuali?) del terrorismo di sinistra, cui si fa riferimento nell’articolo con un link che rimanda al caso Battisti, bè, devo dire che non ho mai visto l’ineffabile ministro Frattini prendere una posizione decisa come quella nei confronti del Brasile dopo la decisione della non estradizione. Non vedo in che modo parlare degli anni ’30 e ’40 del Novecento dovrebbe avere un’influenza su questo.

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