Una colletta per Marchionne (rendiamo competitiva la Fiat)

«Noi italiani siamo quasi 60 milioni: è davvero impensabile che ognuno di noi cacci un euro al mese e lo metta a disposizione delle maestranze Fiat?». Questo il ragionamento partorito dal think tank «Ydea Multipla», la fondazione vicina a Sergio Marchionne, che mira a modernizzare il mercato, perseguendo l’agognato capitalismo etico di cui si è tanto discusso in questi mesi.

L’idea è semplice e brillante: un euro a testa, per dimostrare che «siamo tutti sulla stessa barca», che «facciamo parte di un unico sistema», una «Fabbrica Italia» destinata a una nuova stagione di competitività.

Grande entusiasmo è stato manifestato dallo stato maggiore dell’azienda torinese, ma commenti positivi sono venuti anche dal ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, che ha parlato di «un passo avanti verso il superamento del conflitto sociale» e anche Raffaele Bonanni, segretario nazionale Cisl, si è detto possibilista.

«Dobbiamo aiutare l’impresa per difendere il lavoro», ha dichiarato il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, mostrando di nutrire un cauto ottimismo nei confronti della proposta. «Si tratta senz’altro di un’occasione per il Paese», ha aggiunto, «ma il governo non deve abdicare alla sua funzione di controllo». Walter Veltroni ha invece rivendicato che «le collette non sono né di destra, né di sinistra».

Grande interesse, naturalmente, da parte di Confindustria, propensa a estendere il modello alle altre realtà produttive della Penisola. «Facciamo attenzione però a non cadere nel tranello dei sindacati irresponsabili», ha messo in guardia Emma Marcegaglia. Già, perché il timore è che lo stipendio dei dipendenti pubblici continui a essere erogato secondo le vecchie modalità, con un costo per lo Stato insostenibile.

«Faremo i tagli necessari», ha rassicurato in proposito il ministro dell’economia Giulio Tremonti, con una dichiarazione rilasciata a margine di una visita all’aeroporto militare di Cameri, presso Novara, dove saranno assemblate le ali dei nuovi cacciabombardieri Usa F-35, velivolo del quale il governo intende acquistare un centinaio di esemplari.

Nei prossimi giorni, la Fiat potrebbe attivare un numero di conto corrente destinato a raccogliere i fondi per i propri operai. Le coordinate bancarie saranno comunicate non appena possibile, probabilmente attraberso un sms della Presidenza del Consiglio.

>>> A parte il riferimento agli F-35 (ma la visita di Tremonti all’aeroporto di Cameri è inventata), il contenuto dell’articolo è etichettabile come satira, ancorché – si converrà – piuttosto realistica.

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