2 agosto 1980, ore 10.25, stazione di Bologna.
Una bomba, 85 morti, 200 feriti.
3 esecutori riconosciuti, i neofascisti Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini – non patrioti, ma criminali della peggior specie.
I mandanti sono invece ancora senza nome, dopo 30 anni di depistaggi più o meno istituzionali, per i quali "ringraziamo" i servizi segreti, le massonerie, le mafie e, insomma, oggi come allora tutta l’Italia che conta.
Ha scritto Paolo Ferrero su «Liberazione» di ieri (1° agosto): «Il 2 agosto riguarda l’oggi, perché se non è chiaro chi furono i mandanti e perché ordinarono la strage, vuol dire che essi operano ancora, che i fini per cui venne compiuto l’eccidio sono ancora perseguiti. Vuol dire che la strage sta davanti a noi e non dietro di noi. Fino a quando non sapremo il perché, il 2 agosto non ci sarà una commemorazione della strage ma la strage si ripeterà, anno dopo anno, con tutto il suo dolore».
Ore 10.25. 85 morti, 200 tra feriti e mutilati. Non dimentichiamo.
Commenti recenti
I blog e gli spazi che seguo:
Il Cortile d'Italia:
Archivi
Categorie