La guerra israeliana ai bambini di Gaza continua

 Mi limito a linkare questo articolo, senza ripubblicarlo, perché è già edito su PeaceReporter e su Guerrilla Radio, il blog del suo autore, Vittorio Arrigoni, attivista italiano per i diritti umani attualmente presente nella Striscia di Gaza.
 Conosco Vittorio per averlo seguito sul blog, per aver letto il suo libro Gaza. Restiamo Umani, testimonianza oculare dei giorni del «Piombo Fuso», per averlo incontrato, una volta, organizzando una serata su Gaza all’espace populaire di Aosta.
 Conosco Vittorio e ho la massima fiducia in lui, che mette a repentaglio la propria vita per essere presente e raccontare che cosa succede a Gaza, al di là delle bugie e delle omissioni dei telegiornali.
 A Gaza i bambini continuano a essere colpiti dalle armi israeliane, armi subdole come i proiettili che esplodono in aria e disseminano la zona circostante di freccette acuminate, armi che feriscono gravemente e ammazzano innocenti, proprio mentre i comandi dell’IDF (Israeli Defence Force) parlano di operazioni riuscite, nelle quali «tutti i colpiti sono combattenti».
 
 Dobbiamo conoscere ciò che accade e fare pressione sui governi occidentali perché smettano di reggere il sacco a Israele. Dobbiamo boicottare i prodotti Made in Israel, quelli con il codice a barre che comincia con 729, finché Israele non darà segno di voler modificare la propria "politica" nei confronti dei palestinesi.
 
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