Quella che segue è la lettera al Presidente della Camera, al Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, e a tutti i Deputati italiani, scritta da Guido Scorza, Presidente dell’Istituto per le politiche dell’innovazione, al fine d’impedire la chiusura/censura di migliaia di blog, a seguito del ddl Alfano sulle intercettazioni.
Il disegno di legge prevede l’obbligo di rettifica per tutti i blog, che sarebbero in questo modo equiparati alle testate giornalistiche. Se la legge passerà così com’è ora, il primo personaggio che si sentirà insultato, minacciato, turbato dalle cose che questo o qualunque altro blog avranno scritto (per vere o false, documentate o meno, proposte come certezze o come pensieri personali), potrà inviare una rettifica, che sarà obbligatorio pubblicare, anche se non la si condivide, entro 48 ore. Gli inadempienti rischieranno più di 12mila euro di multa (vale a dire, a meno di non essere milionari, la chiusura del blog, che è uno spazio di libera espressione del pensiero, in linea con quanto dovrebbe poter garantire l’art. 21 Costituzione italiana).
Finora ho cercato di dire ciò che penso, facendo attenzione a non pubblicare cose non provate, ma facendo attenzione a proporre anche ciò che normalmente alcuni media, locali o nazionali, tacciono. Non ho mai avuto paura di dire le cose come stanno, perciò trovo impossibile non aver offeso, qua e là, più d’uno. Ho cercato comunque di pubblicare secondo coscienza e certo, la mia deontologia basterebbe sola a impormi di pubblicare una rettifica. Il limite delle 48 ore significa però che non potrò mai stare più di un
giorno senza internet, per non rischiare di non accorgermi della richiesta, infrangendo così quanto previsto dalla legge.
Tornerò sull’argomento. Invito a firmare online il testo della lettera che segue, pubblicata sul sito Valigia Blu e a iscriversi al gruppo di Facebook No legge bavaglio alla rete.
Per favore, attiviamoci.
Al Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini
Al Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, On. Giulia Bongiorno
Ai Capi-gruppo alla Camera dei Deputati
A tutti i Deputati
La decisione con la quale, lo scorso 21 luglio, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall’On. Roberto Cassinelli (PDL) e dall’On. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell’art. 1 del c.d. ddl intercettazioni costituisce l’atto finale di uno dei più gravi – consapevole o inconsapevole che sia – attentati alla libertà di informazione in Rete sin qui consumati nel Palazzo.
La declaratoria di inammissibilità di tali emendamenti volti a circoscrivere l’indiscriminata, illogica e liberticida estensione ai gestori di tutti i siti informatici dell’applicabilità dell’obbligo di rettifica previsto dalla vecchia legge sulla stampa, infatti, minaccia di fare della libertà di informazione online la prima vittima eccellente del ddl intercettazioni, eliminando alla radice persino la possibilità che un aspetto tanto delicato e complesso per l’informazione del futuro venga discusso in Parlamento.
Tra i tanti primati negativi che l’Italia si avvia a conquistare, grazie al disegno di legge, sul versante della libertà di informazione, la scelta dell’On. Bongiorno rischia di aggiungerne uno ulteriore: stiamo per diventare il primo e l’unico Paese al mondo nel quale un blogger rischia più di un giornalista ma ha meno libertà.
Esigere che un blogger proceda alla rettifica entro 48 ore dalla richiesta – esattamente come se fosse un giornalista – sotto pena di una sanzione fino a 12.500 euro, infatti, significa dissuaderlo dall’occuparsi di temi suscettibili di urtare la sensibilità dei poteri economici e politici.
Si tratta di uno scenario anacronistico e scellerato perché l’informazione in Rete ha dimostrato, ovunque nel mondo, di costituire la migliore – se non l’unica – forma di attuazione di quell’antico ed immortale principio, sancito dall’art. 19 della dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e del cittadino, secondo il quale “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso
ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.
Occorre scongiurare il rischio che tale scenario si produca e, dunque, reintrodurre il dibattito sul comma 29 dell’art. 1 del ddl nel corso dell’esame in Assemblea, permettendo la discussione sugli emendamenti che verranno ripresentati.
L’accesso alla Rete, in centinaia di Paesi al mondo, si avvia a divenire un diritto fondamentale dell’uomo, non possiamo lasciare che, proprio nel nostro Paese, i cittadini siano costretti a rinunciarvi.
Guido Scorza, Presidente Istituto per le politiche dell’innovazione
Vittorio Zambardino, Scene Digitali
Alessandro Gilioli, Piovono Rane
Arianna Ciccone, Festival Internazionale del Giornalismo e Valigia Blu
Filippo Rossi, Direttore Ffwebmagazine e Caffeina magazine
Stefano Corradino, Articolo 21
Luca Conti, Pandemia
Fabio Chiusi, Il Nichilista
Daniele Sensi, L’AntiComunitarista
Wil Nonleggerlo, Non leggere questo Blog!
Francesco Piccinini, Agoravox
Giorgio Tsiotas, Valigia Blu
Roberta Aiello, Valigia Blu
Tommaso Tani, Valigia Blu
Piero Filotico, Valigia Blu
Matteo Pascoletti, Valigia Blu
Matteo Bottecchia, Valigia Blu
Paolo Agnelli, Valigia Blu
Sigismondo Baldovino, Valigia Blu
Firma la lettera online.
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L’immagine è tratta dal blog Femminismo a Sud.