Copincollo questo articolo dal blog Femminismo a Sud, con lo stomaco pieno di schifo e di rabbia, da un lato per le aggressioni che tante donne in Italia subiscono ogni giorno, col loro corredo di dolore e molte volte di morte; dall’altro per quegli uomini che, in virtù di modelli sessisti radicati o di un’insana "solidarietà maschile", simpatizzano con i carnefici, riducendo le vittime al ruolo di donnacce, che con le loro gonne corte (è il 2009, ma siamo ancora lì) e i loro modi ammiccanti, si cercherebbero lo struscio, la palpata, magari lo stupro completo e forse – non si capisce in base a quale logica – perfino la morte.
«Femminicidi», secondo una parola che non si limita a rendere giustizia contro una lingua spesso maschilista (perché dire «omicidio» quando a essere ammazzata è una donna?), ma denuncia la matrice sessista di aggressioni inferte a "donne normali" da "uomini normali", spesso italianissimi, spesso vicini, per un motivo o per l’altro, alle loro vittime. A fronte di un numero impressionante di femminicidi (l’articolo che segue riporta alcuni dati) c’è chi insorge, blaterando di violenza femminile contro l’altro sesso – lamentando magari il fatto di essere stato tradito, lasciato o altre sciocchezze, del tutto incomparabili con la violenza vera. Qualcuno una volta, in un commento, mi ha accusato di un misterioso sentimento, il «maschiopentitismo», per aver condannato comportamenti maschili violenti come lo stupro o addirittura l’assassinio. E c’è chi solidarizza con gli stupratori di Marinella, come si legge qua sotto, in un gruppo di Facebook. Forse qualche dato in più potrà contribuire a infrangere idee preconcette, e a smuovere le coscienze.
Buona (e, mi auguro, indignata) lettura.
Il "maschio italiano" è avariato [da Femminismo a Sud]
Update: dopo numerose segnalazioni e vari insulti i tizi che hanno fondato il gruppo contro marinella (leggi sotto) hanno cambiato il titolo con "non lasciamola sola, uniamoci tutti allo stupro e alla scopata mass-mediatica" e poi con "non lasciamola sola, questa ragazza deve essere davvero arrapante se un’intera nazione sta con lei". I concetti che esprimono in tanti, chi con il nick di pedofili e chi con disquisizioni ambigue, restano comunque sempre gli stessi. Tentano di apparire "trasgressivi" come fossero protagonisti di "arancia meccanica" ma sono solo conformisti e sessisti della peggior specie. Noiosi nella loro maniera di voler apparire "cattivi" facendo emergere comunque opinioni sentite a favore dello stupro e degli stupratori. —
Incazzatevi parecchio, ma proprio tanto. Io ve ne fornirò tutte le ragioni. A partire dal fatto che vorrei informarvi della nascita di un gruppo su facebook che parla della ragazza stuprata a Montalto di Castro. Dice: "non lasciamola sola, ci siamo anche noi a scoparla". I geni che stanno dietro a questa cosa potete leggerli da voi nella pagina linkata. Tutti profili in parte appena creati dietro i quali si può immaginare che vi siano le stesse persone che da giorni inzozzano il web di offese alla ragazza. Tra i profili che hanno compreso c’è quello di "Franca Viola", palesemente falso e abusato per fare questa boiata.
La prima cosa che mi fa rabbia è che questo darà la scusa ai soliti censori del web di fare proposte sull’oscuramento di facebook e sulla persecuzione degli utenti internet violando ogni genere di privacy. Perciò in alternativa possiamo dare sfogo alla nostra creatività. Ciascun@ faccia quello che crede, controcultura, segnalazione del gruppo, invasione della loro bacheca, gruppi alternativi che parlano del sessismo su facebook e in moltissimi altri spazi in web, sostanzialmente: chiarite al mondo intero qual è la dimensione di merda che risiede nei cervelli di costoro.
Volendo raccontarla per bene chiariamo che mentre svariate personalità si crucciano per il rilascio di tre romeni accusati per "favoreggiamento" nello stupro di guidonia, in realtà in pochi hanno detto qualcosa sul fatto che il sindaco di montalto di castro, il signor carai del pd della lista bersani alle primarie, ha affermato che lo stupro è vero solo quando lo compiono romeni.
Il resto immagino lo sappiate già. Siamo al processo per stupro trent’anni dopo. Milioni di analogie, stesse dinamiche, stesse frasi, stesse conclusioni.
Sintetizzo: a Montalto di Castro una ragazza, Marinella, è stata stuprata da otto giovani pupilli del paesotto. Per pagare le spese legali degli otto il sindaco ha stanziato dal bilancio pubblico quota X000 euro a testa. Voci dicono che uno degli otto sia suo nipote. Come se non bastasse dopo che gli otto forniscono la confessione viene sospeso il processo e loro vengono affidati in prova ai servizi sociali del comune a dimostrare che sono del gran bravi ragazzi. La sentenza fa emergere un quadro ancora più triste di quello che avevamo visto due anni fa, epoca alla quale risale lo stupro. Comincia la protesta e dall’esterno piovono critiche sulla sentenza e sull’operato del sindaco. C’è una diretta televisiva a canale cinque e in quell’occasione alcuni cittadini di montalto dicono frasi contro la ragazza, negano lo stupro, urlano che quelli sono "bravi ragazzi", addirittura si assiste all’inseguimento da parte di un genitore di uno degli otto per zittire l’unica donna, iride allegri, che stava pronunciando parole di solidarietà per Marinella. Stessa cosa un paio di giorni prima aveva scritto il corriere della sera con interviste ai paesani che sostenevano che lei portava la minigonna, era una puttanella e che chiunque al posto dei ragazzi si sarebbe comportato allo stesso modo.
La protesta allora si fa ancora più grave, vuoi perchè il sindaco è del pd e la destra coglie l’occasione per strumentalizzare politicamente la cosa e vuoi perchè non tutta la gente di montalto e tante persone in giro per l’italia sono inorridite di fronte all’evidenza di quello che noi sosteniamo da sempre: la violenza maschile parte dai nostri contesti, viene legittimata e difesa a partire dalle nostre case e nulla si fa in termini culturali per educare i ragazzi ad una sessualità consensuale e consapevole.
Nascono alcuni gruppi su facebook. C’è quello di destra che chiede le dimissioni del sindaco e ce ne sono altri che innanzitutto vogliono dare solidarietà alla ragazza, addirittura progettano di andare a Montalto a portare quella solidarietà di persona consapevoli del fatto che mai e poi mai quel sindaco darà l’autorizzazione per popolare una piazza o una strada del paese.
La battaglia culturale pareva perciò essere a buon punto quando invece ecco che vediamo il solito esperimento sessista, criminale e idiota di chi chiacchiera in web come userebbe chiacchierare nel bar del quartierino. L’esperimento segue ovviamente altri gruppi nati a solidarietà degli stupratori e la cosa per noi è un dejà vù perchè l’abbiamo già vissuta con un’altra nostra cara sorella.
Il meccanismo guardacaso si mette in funzione soltanto quando gli accusati per stupro sono italiani. In quel caso il "processo per stupro" si trasferisce sul web ed è lì che si sposta anche parte del presidio attivo a fare controcultura e a solidarizzare e sostenere la vittima che finisce per diventare colpevole di essere stata stuprata o di aver denunciato uno stupro.
Nel caso in cui invece gli stupratori sono stranieri ci pensa la stampa a crocifiggerli a prescindere dal fatto che sia dimostrato o meno che siano colpevoli. L’esempio dei due romeni arrestati a roma e poi rilasciati perchè innocenti è lampante a dimostrare come in quei casi l’interesse è di sbattere il mostro in prima pagina.
La questione che a noi interessa comunque non sta neppure nella pena detentiva perchè riteniamo più utile e importante il lavoro culturale che si può portare avanti facendo in modo che una ragazza che ha subito uno stupro non si senta mai e poi mai sola a vivere la sua vicenda a prescindere dalle soluzione che lei intenderà adottare.
Siete abbastanza incazzate? Già che ci siamo vi fornisco altre ragioni per essere inferocite. Quante credete che siano le vittime di violenza di questo periodo? Solo nelle ultime settimane tantissime. Vi faccio un elenco in sintesi e per ogni frase ricordate che si parla di una o più vite distrutte da tanti uomini o di una o più donne che hanno avuto il coraggio di ribellarsi e denunciare:
a catania c’è la studentessa che denuncia il docente di molestie; a milano un uomo è stato condannato per violenza contro la moglie; a bologna un uomo ha picchiato la moglie tanto da ridurla in coma; a teramo tre ragazzi violentano una coetanea; nel ticino un uomo tanto creativo mette la moglie nel tritalegna; a fiorenzuola un uomo ha ucciso la moglie e poi ha tentato il suicidio; a sasso marconi si scopre che ad uccidere la madre è stato il figlio; ad augusta un uomo uccide la convivente e la fa a pezzi; a milano un "distinto" signore stupra per mesi una ragazza del mozambico acquistata a tale scopo; a lanuvio c’è un lui che stupra la ex fidanzata e fa un bel video con il cellulare per conservare il "bel" ricordo; a valdagno c’è una donna perseguitata dal suo ex che prova in ogni modo a dire che prima o poi lui la ucciderà; a roma si scopre che una un uomo ha ucciso la sua collega per una banale lite; a bologna un uomo importa donne dal marocco con la promessa di un lavoro per poi stuprarle; a cosenza un uomo ha violentato la nipote di 12 anni; a pavia un uomo uccide due donne e una bambina, tutto accade in famiglia; a bologna un uomo uccide una donna e tutta la stampa lo difende descrivendo il suo gesto come un "raptus"; ad asti un uomo strangola la sua convivente; a palermo un uomo violenta una ragazza; a bari beccano un uomo che violentava una donna disabile da 11 anni; a torino un uomo uccide la moglie e poi si suicida; a roma c’era un radiologo che adescava le ragazze, le narcotizzava e le violentava; a melegnano assolvono uno stupratore perchè dichiara di essere impotente, si torna perciò al riconoscimento dello stupro solo in base alla penetrazione coerentemente a varie sentenze che quest’anno hanno assolto uomini accusati di molestia, di palpate varie, di strofinamenti, etc etc etc; a lecce un uomo – con il solito macabro rituale – uccide la moglie e si suicida; a roma tre uomini tentano uno stupro; a catanzaro una ragazzina di 13 anni viene stuprata da un uomo; a milano un uomo aggredisce e stupra una donna; ad ariano un uomo violentava nuora e la nipote di 5 anni.
La stramaggioranza delle violenze elencate sono state commesse in famiglia o tra conoscenti e da uomini italiani.
Dall’inizio di giugno 2009 i quotidiani danno notizia di circa 65 femminicidi, per la stramaggioranza mogli, ex fidanzate, conviventi. In minima parte madri, sorelle, zie. 15 dovrebbero essere i bambini e le bambine, i figli e le figlie sterminati assieme alle loro madri da uomini che hanno spesso poi tentato il suicidio senza riuscirci. Non so a voi, ma a me 80 vittime complessive per stragi familiari e femminicidi in soli cinque mesi sembrano tante. La media è di una donna ammazzata ogni due giorni.
Altrettanto gravi sono le cifre degli stupri – parliamo sempre di quelli che la stampa ha riportato, dunque certamente di una minimissima parte tra quelli denunciati e di una infinitesima parte tra tutte le violenze non denunciate: potete constatare voi stesse/i a partire da questo link. Fate la stessa cosa a proposito di pedofilia, stalking e se volete ancora farvi del male potete vedere la carrellata di sentenze delle quali è stata data notizia che spesso assolvono e legittimano uomini violenti di ogni tipo per le ragioni più "creative".
La lista che andrete a spulciare come voi stesse/i potrete constatare riporta una altissima percentuale di violenze commesse da italiani, familiari, padri, mariti, fidanzati, conviventi, amanti, ex. Tante sono le donne straniere vittime di violenze commesse da italiani. Di loro nessuno parla mai.
Le parole chiave che la stampa utilizza in difesa degli uomini – se italiani – sono sempre le stesse: sono depressi, in preda ai raptus e così via.
Di fatto abbiamo in italia un altissima percentuale di violenze legittimate da alibi che non possono più trovare sponda giuridica, politica e tantomeno giornalistica.
Le cifre sono spaventose e non si può archiviarle come casi fortuiti perchè c’è di mezzo un atteggiamento sistematico, una guerra degli uomini che continuano a sterminare le donne.
Oppure, se vi basta rassegnarvi alla versione della violenza commessa per motivi patologici, allora l’uomo italico, quel guerriero che viene descritto dalla destra, l’eroe che tutte dovrebbe difendere è in realtà un malato cronico, un reietto che non si può lasciare alla cura delle donne che meritano di meglio che essere destinate a maschi pericolosi che oltre a togliere loro la vita ammazzano anche i propri figli.
Il maschio italiano rappresentato da questa categoria è tutto qui: assassino, violento, stupratore, pericoloso, sessista e tanto ma tanto idiota.
Di sicuro le donne meritano di più. Di sicuro tutte noi meritiamo tanto di più.
—>>>l’immagine viene da qui
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