Videocracy: un esperimento televisivo che subiamo da 30 anni


http://www.youtube.com/watch?v=-9AXQGGkgK8

 
 
«In una
videocrazia
la chiave del potere è l’immagine. In Italia soltanto un uomo
ha dominato le immagini per più di tre decenni. Prima magnate della TV, poi
Presidente, Silvio Berlusconi ha creato un binomio perfetto caratterizzato da
politica e intrattenimento televisivo, influenzando come nessun altro il
contenuto della tv commerciale in Italia»

 
 
Parola di Erik Gandini, regista
italiano trapiantato in Svezia, che torna nel suo Paese «per raccontare
dall’interno»», attraverso il documentario Videocracy, «le conseguenze di un
esperimento televisivo che gli italiani subiscono da 30 anni».
 
 
Presentato al 66° Festival del
cinema di Venezia come «evento speciale della settimana internazionale della
critica», in televisione Videocracy è stato vittima di una censura incrociata:
il trailer non può andare in onda, rifiutato da Rai e Mediaset perché
, come ha scritto Norma Rangeri sul
manifesto del 28 agosto,
«appare
come critica al presidente del consiglio».
 
 
Il film è comunque in uscita nelle
sale a partire dal 4 settembre
, segno che, evidentemente, Berlusconi non riesce
ancora a controllare tutto.
 
 
Quello che pubblico in testa
all’articolo è il trailer incriminato.
 
 Guardatelo, diffondetelo, andate a
vedere il film al cinema.

 
 
Su Facebook esiste un gruppo, Videocracy,
ce lo pubblicizziamo da soli!
, che si propone di scavalcare la censura del
regime pubblicizzando il documentario. Per iscriversi al gruppo occorre
registrarsi e poi raggiungere questa pagina.
 
 In relazione a questa bella tivvù, di cui
sembra sempre che non possiamo fare a meno, invito (come già altrove) a vedere
anche un altro documentario, Il corpo delle donne, incentrato sull’immagine che
i nostri schermi contribuiscono a diffondere (e a forgiare) della donna. Dura 25′ ed è possibile guardarlo in versione integrale QUI.

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