A Natale scegli il regalo perfetto: non abbonarti a Sky.
E già che ci sei, spegni pure Mediaset. E la Rai.
A Natale esci di casa e vatti a fare due passi.
Esci dalla città.
Racconta una storia ai tuoi figli.
Corteggia qualcuno. Passate la giornata assieme.
Oppure (ma è un po’ orginale), scarta i regali in famiglia.
Non abbonarti a Sky, per favore. E lascia perdere Mediaset. E la Rai.
La contesa tra Rupert Murdoch (proprietario di Sky) e il Governo italiano
è surreale: Berlusconi decide di raddoppiare l’Iva imposta dallo Stato al gigante
della tivù a pagamento. Sky non ci sta e bombarda i propri spettatori
di spot contro il governo: «Mentre gli altri governi europei
varano misure contro la crisi e per aumentare la capacità di spesa
delle famiglie», dice l’emittente, «l’esecutivo italiano va in direzione opposta». Il
«liberista» al governo cerca di mettere i bastoni fra le ruote al
«liberista» straniero, insomma. Silvio, che da proprietario di Telepiù, canale a
pagamento antesignano italiano di Sky, aveva sollecitato e ottenuto dal governo
italiano un trattamento di favore, da capo del governo
pretende invece di ripristinare la parità di trattamento tra l’azienda
del suo rivale Murdoch e tante altre imprese «svantaggiate». Chi ha ragione? E chi lo sa: la questione è sporca. Io sono con Gennaro Carotenuto,
che non intende sostenere – neppure in funzione antiberlusconiana –
l’«inviolabile diritto di una multinazionale straniera a pagare la metà
dell’IVA che pagano la maggior parte delle imprese italiane in ogni
settore». In virtù di quali meriti a Murdoch è stato concesso un trattamento di favore?
Del resto, se gli abbonamenti aumenteranno «i 4.6 milioni di abbonati
SKY se lo possono permettere, si pagano un piccolo lusso e se dovessero
decidere di rinunciarvi sfido chiunque a sostenere che la Paytv sia un
bene di prima necessità». E tuttavia, per dirla con Marco Travaglio, autore di un intervento molto documentato sul blog Voglio Scendere,
«io non lo so se sia giusto o meno quello che c’era prima, cioè l’IVA
agevolata sulle Pay TV. Non so quindi se sia giusto o non sia giusto il
fatto di raddoppiarla e portarla al 20%. Sicuramente è un dibattito
ozioso, perché potrebbe essere giusto come non essere giusto in un
altro Paese dove a decidere questo aumento è un governo che non
possiede televisioni, invece noi abbiamo un Presidente del Consiglio
che possiede televisioni che, guarda caso, sono le uniche che non
pagano la crisi». Già, perché non sono certo io a voler fare un favore a Murdoch. Ma è innegabile che la decisione di Berlusconi serva a favorire Mediaset,
negli ultimi tempi in crisi di ascolto rispetto alla Rai e seriamente
insidiata da Sky. E qui salta fuori il sempiterno conflitto d’interessi
(termine superato, secondo Travaglio, che parla di regime «mediatico affaristico»).
Insomma: dobbiamo fare l’interesse
di Murdoch contro quello di Berlusconi, oppure quello del Cavaliere
contro il suo rivale australiano? Torno a dire quanto espresso in
apertura: lasciamo perdere Sky, non ci abboniamo, e lasciamo
perdere anche Mediaset: piuttosto andiamo al cinema (non sono ancora
tutti suoi) oppure leggiamoci un libro (meglio non Mondadori, ma si fa
quel che si può).
Piuttosto, una considerazione importante c’è ed è ancora sul ruolo della TV e sul famoso conflitto d’interessi: per la prima volta un gigante mediatico ha trasmesso pubblicità antigovernativa, lanciando spot nei quali si rimprovera a Berlusconi di aver aumentato una tassa, ossia di non aver rispettato le sue promesse elettorali.
Ogni ora un messaggio di questo tenore si rivolge a un pubblico
potenziale di 4,6 milioni d’italiani. Più le interviste ai giornali.
Più il putiferio in rete e ora in Parlamento (ciò che resta della
"sinistra" parlamentare s’è buttata a spada tratta in difesa del
«compagno» Murdoch, che nella realtà è il suo nemico ideologico per
eccellenza e come tale andrebbe considerato). In poco tempo la casella di posta elettronica della segreteria del Presidente del Consiglio è rimasta completamente intasata
a causa delle lettere arrabbiate degli spettatori di Sky che, con zelo
degno di miglior causa, chiedevano un ripensamento sul raddoppio
dell’Iva. Perché la TV ha fornito l’indirizzo a cui scrivere. La morale
della storia è proprio questa: forse, se l’accesso ai media non fosse
riservato ai soliti pochi, sarebbe possibile formare un’opinione pubblica. Fare capire che cosa significano le scelte del governo. O di quei leghisti che vogliono togliere l’assistenza sanitaria ai clandestini,
anche in caso di «cure urgenti ed essenziali». Forse, ma qui c’è il
rischio di scoprire l’acqua calda, se i media non fossero tutti in
poche mani, potremmo farci un’idea più giusta delle cose.
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a mio parere, in tutta questa storia la peggior figura l’ha fatta veltroni, che senza essere sufficientemente documentato si è subito scagliato in difesa di sky sbandierando un cieco antiberlusconismo sinceramente fine a sè stesso, perchè sky non c’entra niente con la crisi, non è un bene essenziale per la sopravvivenza o per la dignità di una persona.
Questa volta invece purtroppo tremonti l’ha fatta giusta, dimostrando a tutti l’inutilità di veltroni e di questa opposizione; l’aumento dell’iva a sky avrebbe dovuto farlo bersani, invece che aumentare il costo delle revisioni auto…maledetto!
uno sconto dell’iva ad una multinazionale come sky non ha senso; il probema piuttosto è la solita questione, cioè che chi comanda e fa le regole (silvio) è anche chi, anche in questo caso, ne avrà un beneficio concreto a spese della collettività (ed è sempre silvio), ma evidentemente questo non è un problema per la maggioranza degli italiani.
Concordo sull’appello a non fare l’abbonamento sky e mediaset, o chi ce l’ha a disdirlo; per Natale ci sono cose mkigliori da fare: l’abbonamento alle pay tv è una spesa evitabile ed i soldi risparmiati possono essere preziosi in questi tempi grami, e per chi ne ha le possibilità possono essere “investiti” meglio, per esempio sostenendo l’attività di tante associazioni di volontariato che operano quotidianamente per combattere la povertà(altro che la televisione!).
Io personalmente avevo provato ad abbonarmi per un anno a sky,per provare, sfruttando un’offerta vantaggiosa; una volta scaduta quest’offerta ho dato disdetta, perchè alla fine ho valutato che non ne vale proprio la pena di averlo, anche se uno è appassionato di calcio o cinema, viste anche le troppe repliche che trasmettono continuamente prendendo in giro gli abbonati!
fortunatamente con questa scelta ora mi scopro anche economicamente lungimirante, visto l’imminente aumento dell’iva e quindi del prezzo..
Completamente d’accordo con licenzafissa, anzi: visto che il Natale si avvicina, invito tutt* a seguire questo link,
http://www.decrescitafelice.it/?p=380#more-380
tratto dal sito della Decrescita Felice… Mi pare permetta qualche riflessione importante…