licenzafissa commenta La Casta (e Ballarò)

 Non ho mai letto il libro La Casta, di cui si parla tanto, ma in un commento a un articolo di un po’ di tempo fa, licenzafissa ne ha fatto una recensione, parlando anche di Ballarò. Copio e incollo, semplicemente.
 
 
L'autore di questo articoloL’altro giorno ho guardato un pezzo di Ballarò… Era un po’ di tempo che
non lo guardavo, sarà più di un anno. La ricordavo come trasmissione
tutto sommato apprezzabile, se paragonata ad altre, con un conduttore
in gamba. L’altro giorno invece mi è venuta la nausea soltanto dopo 5
minuti: che schifo. Che vergogna. Che retorica. Che teatrino. Che
falsità. Sarà l’effetto V-day, o cosa? Quello che un anno fa mi
sembrava tutto sommato apprezzabile ora mi dà il vomito. Evidentemente
la misura è colma. Il livello di sopportazione di un cittadino come me
è andato oltre il limite. Forse prima si dava semplicemente la colpa a
Berlusconi e soci, il problema era lui. L’attuale maxi governo di
centro-sinistra
sta dimostrando che il vero problema è ben più grosso,
è l’attuale sistema politico, ovvero “La Casta” ben descritta e messa a
nudo nel libro di Rizzo e Stella (oltre che dal Beppe nazionale).
Un
libro che pare abbia contribuito a risvegliare non poche coscienze in
questi ultimi tempi. Sono andato ad ascoltare la viva voce di Rizzo
l’altra settimana (a Pont-st-Martin). Raccontando alcuni fatti
contenuti nel libro, con pacatezza non faceva che confermare
scientificamente quello che “l’uomo medio” sospetta da sempre nei
confronti della classe politica: di approfittarsene. Di ambire unicamente
ad avere o a mantenere una poltrona. Di ambire a fare più soldi, non
tanto per cattiveria, ma perché quando si è in posizioni di potere in
questo sistema diventa naturale e scontato “favorire l’interesse
particolare rispetto a quello collettivo”, per dirla con Rizzo.
Ebbene, alla luce di queste drammatiche conferme, mi è diventato
insopportabile assistere passivamente all’eterna commedia messa in atto
in trasmissioni come Ballarò (per non parlare di altre, che da tempo mi
rifiuto di guardare). La scena è sempre la stessa: il politico al
governo, interpellato rispetto al suo operato, anziché cercare di
rispondere alle questioni tecniche poste dal presentatore, va
all’attacco provocando gli esponenti del precedente governo
. I quali,
ovviamente, non possono resistere e iniziano a protestare animatamente
senza aspettare il loro turno, dicendo che quando c’erano loro andava
tutto bene, dando il via a miseri battibecchi assolutamente
incontrollabili privi di ogni contenuto (a parte qualche numero o
percentuale sparato a vanvera…) e mirati soltanto a gettar fango
sull’altro. In tutto ciò, ed è qui che mi sono ulteriormente
disgustato, il conduttore non interviene e lascia che il tutto degeneri
allegramente
.
 Allegramente, sì, perché tanto i litigi sono solo da fare
quando si è in onda, mentre a telecamere spente tutti amici come prima
e impegnati a difendere lo status quo ed i loro comuni
privilegi… privilegi che ha sia la maggioranza e l’opposizione. Che
brutto spettacolo è diventato un dibattito politico in tivù. Ipocrisia
allo stato puro. Il confronto, la dialettica, l’autentica Politica è
ben altra cosa. Anche il giornalismo autentico dovrebbe essere un’altra
cosa. I politici
non sono più capaci di fare Politica, a parte qualche
isolato eroe. I giornalisti non sono più capaci di fare i giornalisti,
a parte qualche isolato eroe. I partiti non sono più capaci di
coinvolgere i cittadini e di formare politici, sono solo più delle
lobby raccolte intorno ad interessi privati di chi ne fa parte. E’
tempo di riformare il sistema. Come? con l’impegno civile e non
violento, con il confronto, con il dialogo, con l’attivismo.
E’ finita
l’era di lamentarsi, di criticare senza fare nulla. Noi cittadini, se
uniti da valori e intenti comuni, possiamo cambiare tante cose.
L'alternativa, d'altronde, sarebbe pensare che nulla può cambiare. Ma,
avendo ancora un po' di fiducia nelle potenzialità dell'essere umano, a
questo mi rifiuto di credere.
 [licenzafissa]

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Una risposta a licenzafissa commenta La Casta (e Ballarò)

  1. licenzafissa scrive:

    me l’hai rubata quest’estate a cogne sta foto, vero? niente male!

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