Presentazione tardiva del blog – Dietro al blog c’è un progetto!

 Incauto navigante, permetti una parola.
 
Il classico intricoSe vuoi affrontare il coacervo d’immagini e discorsi in cui ti sei imbattuto, avrai bisogno di un’indicazione per non girare in tondo, ché questo blog, per piccino che sia, qualcosa si propone. Viviamo in una società malata, che mortifica e appiattisce le esistenze, sottomettendo la realtà alla logica esclusiva del profitto, di ciò che è immediatamente commerciabile, vendibile, esportabile. Una società dominata da Produttori incoscienti, che spesso producono unicamente denaro dal denaro; poi figuriamo noi, i Consumatori, che abbiamo un peso direttamente proporzionale alla capienza del nostro portafogli; infine, i moderni Schiavivite a progetto, a scadenza, clandestini di tutti i sud del mondo, forzati del tempo determinato. Il nostro modello di sviluppo si basa sulla crescita senza fine del Pil (prodotto interno lordo), sullo sfruttamento di tutte le risorse del pianeta, sull’uso degli idrocarburi come fonte primaria d’energia, nonché sulla guerra come strumento di dominio dei forti, a garanzia dell’ordine costituito. I massimi scienziati del globo hanno previsto scenari apocalittici per il prossimo futuro, ascrivibili alla nostra politica economica, ma ancora all’orizzonte non scorgiamo significative inversioni di tendenza.
 A fronte di ciò, il blog che stai percorrendo si propone, piccolo com’è, quale spazio per un progetto articolato. Intende essere, anzitutto, un luogo d’incontro, un’opportunità per lo scambio di testi, d’idee, d’itinerari così da arricchirci reciprocamente, dando valore alle cose piccole e genuine, quelle che per essere non hanno bisogno dell’avallo dei grandi mezzi di comunicazione (in quest’ottica, ad esempio, è nata la Marcia Granparadiso estate). È un invito a suggerirci a vicenda azioni e motivi di resistenza umana, a proporre incontri e attività, a scambiarci appuntamenti e messaggi. Tutte le comunicazioni possono avvenire in calce agli articoli, tramite commento, oppure inviando un’email all’indirizzo info.blog@libero.it. Le foto delle azioni di resistenza possono essere inviate all’indirizzo appena citato: saranno pubblicate qui.
 Il secondo punto di questo progetto riguarda la rivendicazione orgogliosa delle conquiste sociali cui ha portato la migliore storia d’Europa: la costruzione di uno stato sociale basato sul diritto di tutti i cittadini alla vita, alla salute, al lavoro e all’istruzione, indipendentemente dal reddito. Il blog denuncia il sistematico smantellamento di un sistema sociale solidale a vantaggio dell’interesse di pochi e della logica dell’utile d’impresa. Si rivolge a tutti, ai cittadini delle comunità in lotta, come a chi ancora si ostina a credere nella politica tradizionale, in particolare – ma non esclusivamente – ai partiti della sinistra, per promuovere una pratica del governo rispettosa dei principi di equità e responsabilità sociale.
 Il terzo punto riguarda la proposta di un concreto modello economico sostenibile, quello della decrescita, un concetto spesso associato all’idea di rinuncia, di sacrificio. Non di ciò si tratta ma, da un lato,  di un uso più intelligente della tecnologia e, dall’atro, dell’abbandono di quelle pratiche che non conducono a un concreto vantaggio per la vita delle persone. Decrescita significa, ad esempio, sbarazzarsi dell’ideologia dell’usa e getta, responsabile, fra l’altro, del problema dei rifiuti, come di quello della ricerca esasperata di materie prime e combustibile. Significa costruire case migliori, riscaldabili utilizzando minore quantità d’energia. Significa costruire cose che durano, nutrirsi senza far viaggiare gli alimenti per migliaia di chilometri, sviluppare comportamenti responsabili. Il blog ospiterà spesso articoli e interventi che vanno in questa direzione e vorrebbe essere uno spazio di aggregazione e confronto per tutti quelli che credono che, dopotutto, il mondo non è ancora perduto, o che, comunque, valga pur sempre la pena di provare a vivere.
 Chi scrive sta meditando di aderire al Movimento per la Decrescita felice, naturalmente. Ma per ora razzolo ancora maluccio…

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