Iniziativa: sabato prossimo il premier incontrerà Bush. Scrivi a Romano!

Se dicessi che questa iniziativa non vuole essere polemica sarei un ipocrita. Ma sabato prossimo il capo del governo del mio Paese incontrerà il Presidente americano Bush, responsabile di una guerra sanguinosa e permanente. Probabilmente gli stringerà la mano. Certo si sorrideranno. Forse si abbracceranno pure (è già successo con Olmert). E' logico, del resto: sono alleati e forse potremmo dire complici.
Ma il Presidente del Consiglio è lì perché lo abbiamo votato noi. Che ora ci prendiamo il diritto di scrivergli che cosa vorremmo dicesse al Presidente degli Stati uniti. Prodi ha ricevuto una delega dai suoi concittadini. Spieghiamogli per cosa lo abbiamo delegato.
Utilizzando un linguaggio educato – le lettere d'insulti non servono a niente –
 
 
 Basta un clic. "Signor Presidente, ecco che cosa mi aspetto che dica all'ospite americano…". Né più né meno, semplicemente.
Io intanto mi sono portato avanti con il lavoro e ho già scritto. Ecco il testo della mia lettera.


 Signor Presidente,

 questa non è la prima volta che le scrivo.

 A Praga il Presidente americano George W. Bush ha ribadito che lo scudo missilistico è "indispensabile per la sicurezza" statunitense. Che è rivolto all'intercettazione di inesistenti missili iraniani e nord coreani e non intende in alcun modo minacciare Mosca.

Il premier russo Putin non è rimasto soddisfatto delle assicurazioni ricevute e, dopo nuovi test balistici, minaccia di uscire dal trattato che ha permesso la rimozione degli euromissili. Il commento di Bush in proposito ("Ha deragliato dalla strada verso la democrazia") è indicativo dell'arroganza e dell'ipocrisia del texano alla Casa Bianca.

 Scopriamo in George W. doti di fine umorista che non sospettavamo possedesse.

 Confido, infatti, Presidente, che nel suo colloquio di sabato prossimo saprà ricordare al suo ospite tutti i "deragliamenti" dalla democrazia che gli Stati uniti d'America hanno perseguito deliberatamente negli ultimi anni, dall'Iraq, all'Afghanistan a Guantanamo, alla Somalia (e chi più ne ha, più ne metta)…

 Confido che saprà smentire con i fatti i timori suscitati dall'intervista a Bush raccolta dal quotidiano La Stampa, dove il Presidente americano sembrava piuttosto sicuro di ottenere dal suo "vecchio amico" Prodi un maggior impegno in Afghanistan.

 Confido anche che non sia troppo tardi per un suo ripensamento riguardo alla costruzione della nuova base militare di Vicenza. Molti ritengono che l'arrivo del Presidente Usa in Italia sancirà l'inizio dei lavori. Io non ho voglia di sdraiarmi davanti a una ruspa, persuaso che oggi in Italia non esista altro mezzo per ottenere il rispetto della volontà popolare. Ho voglia piuttosto di credere che il governo del mio Paese saprà svincolarsi dalla politica americana della guerra perpetua (Quali azioni militari, infatti, crede che partiranno dalla nuova base al Dal Molin?).

 Ma certe cose bisogna dimostrarle con i fatti e io non sono soddisfatto in nessun modo di questo primo anno del suo governo. Recentemente anche il Ministro D'Alema ha messo in guardia contro l'allontanamento dei cittadini dalla politica. Noi cittadini, in realtà, ci stiamo allontanando dai partiti, non dalla politica.

 E come cittadino politicamente responsabile sabato prossimo sarò a Roma, per marciare contro George Bush criminale di guerra e contro il governo Prodi suo fedele alleato.

 Leggerò con attenzione il resoconto dei suoi colloqui con Bush e starò attento a quanto seguirà.

 Spero in tutta onestà che fatti concreti s'incarichino di smentire i miei timori.

 La ringrazio per l'attenzione,

 Mario Badino,

 cittadino italiano.

Questa voce è stata pubblicata in Piazzetta della cittadinanza attiva. Contrassegna il permalink.