Chi scrive è preso dal lavoro, non sempre ha il tempo di sfornare nuovi articoli, di curarli come piace a lui. Perciò chiede un po' di pazienza: tra poco sarà di nuovo presente. Ma non riesce ad aspettare (anche se adesso non ha tempo per nulla di troppo lungo e rifinito) per commentare la notizia secondo cui Rahmatullah Hanefi rischierebbe addirittura di essere condannato a morte. Per aver messo in pericolo la sicurezza dell'Afghanistan. Bisogna ridere o piangere? Hanno parlato proprio della sicurezza dell'Afghanistan… E Prodi, dopo aver utilizzato l'uomo di Emergency, non batte un colpo (ergo: non c'è). A suo tempo, ho letto un sacco di commenti, da parte di chi, nella "sinistra radicale", accettava di rifinanziare la missione militare in Afghanistan in cambio di un apporto più grande alla ricostruzione delle infrastrutture afgane: la pace sarebbe passata da lì, nel sottrarre spazi alla guerra. Oggi Emergency se ne va e arrivano nuovi mezzi militari e nuovi soldati. Il popolo italiano in tutto questo non è stato mai consultato, e neppure "rappresentato", considerato il numero esiguo e sicuramente non rappresentativo dei parlamentari che ha votato contro il prolungamento della missione in Afghanistan. Ma che questo serva almeno a poter fare un po' di voce grossa, a imporre la liberazione di Hanefi a Karzai. Ah, se gli americani fossero d'accordo! La cosa sarebbe già fatta, "sicurezza dell'Afghanistan" o meno…