45506 Emergency – Per un nuovo centro ospedaliero in Sierra Leone

Questo blog non ama la pubblicità e normalmente neppure le iniziative via sms, quelle con cui doni uno o due euri e ti lavi la coscienza per un po’.

In questo caso la situazione è diversa, perché si tratta di Emergency, un’organizzazione che rappresenta l’unica speranza di cura per molte decine di migliaia di persone nel mondo.

L’iniziativa si chiama «Se vuoi che questa nostra storia continui, hai tutti i numeri per farlo: 45506» ed è una raccolta fondi destinata all’ampliamento del complesso ospedaliero di Emergency a Goderich, in Sierra Leone.

La campagna sarà attiva fino a domenica 31 ottobre.

«Il Centro chirurgico a Goderich, un villaggio alla periferia di Freetown, è stato aperto da Emergency nel 2001, ora abbiamo bisogno di aiuto per il suo ampliamento», si legge nel comunicato dell’Ufficio Comunicazione di Emergency. «L’obiettivo della campagna è ampliare ulteriormente il Centro chirurgico per garantire ai bambini della Sierra Leone tutte le cure di cui hanno bisogno».

Per aderire alla campagna basta inviare un SMS al numero 45506 da qualsiasi operatore per donare 2 euro.

Continua a leggere

Pubblicato in Piazzetta della cittadinanza attiva, piccolo spazio pubblicità | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su 45506 Emergency – Per un nuovo centro ospedaliero in Sierra Leone

INPS: Sulle pensioni dei precari si rischia il sommovimento sociale. I giornali lo nascondono, Internet lo racconta [da Giornalismo Partecipativo]

Ripubblico un articolo di Gennaro Carotenuto tratto dal sito Giornalismo Partecipativo.

Che fine faranno milioni di precari, una volta raggiunta l’età pensionabile?

INPS: Sulle pensioni dei precari si rischia il sommovimento sociale. I giornali lo nascondono, Internet lo racconta
da Giornalismo Partecipativo

Il “Corriere della sera” lo butta lì in un trafiletto e poi se ne dimentica.

Secondo il presidente dell’INPS, Antonio Mastropasqua, non vengono date informazioni esatte ai contribuenti precari, in particolare ai parasubordinati, sul fatto che dopo una vita di lavoro e di contributi versati non avranno neanche una pensione minima, perché altrimenti scoppierebbe una rivolta sociale.

È una notizia bomba, diffusa solo sull’onda della chioma della cometa del Giornalismo partecipativo.

Continua a leggere

Pubblicato in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura), Piazzetta della cittadinanza attiva | Contrassegnato , , , , , | 2 commenti

L’Afghanistan e la Costituzione di La Russa

Che i 4 militari italiani morti in Afghanistan debbano essere pianti come eroi o meno è questione che non mi appassiona.

Se pensate che l’aver servito la «Patria» e la «Bandiera» in una situazione di altissimo rischio sia sinonimo di eroismo, allora chiamateli eroi.

Spesso anche i repubblichini erano convinti delle loro ragioni (e infatti l’ineffabile mondo della politica italiana ha iniziato a riabilitarli, con il prezioso contributo di certa, sedicente, sinistra); e naturalmente anche loro hanno messo a repentaglio vita e giovinezza (ripetere due volte l’ultima parola). Ciò non toglie che gli ideali per i quali combattevano fossero la sopraffazione e l’abominio, finalità che, si converrà, stonerebbero in qualsiasi pellicola d’azione hollywoodiana.

Continua a leggere

Pubblicato in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura), Piazzetta della cittadinanza attiva | Contrassegnato , , , , , , , , | Commenti disabilitati su L’Afghanistan e la Costituzione di La Russa

Palermo: è in atto una grave azione repressiva contro movimenti sociali e antifascisti! [da Femminismo a Sud](

A tutte le persone convinte, in coscienza, che l’Italia sia un Paese democratico dedico il seguente comunicato stampa, firmato da varie associazioni che in modi diversi resistono all’imposizione del pensiero unico liberista e al divieto di esprimere le proprie idee.

In questo caso ci troviamo a Palermo, ma l’atteggiamento delle forze dell’ordine non cambia in conseguenza della latitudine o della quantità di iodio presente nell’aria. Che sia davvero in atto quella recrudescenza repressiva che molti hanno indicato come caratteristica della crisi di un regime politico?

Molti hanno dato per moribondi l’attuale governo e chi lo guida. La tentazione del piccolo timoniere sarà inevitabilmente quella di premere sull’acceleratore dell’autoritarismo per preservarsi dai processi penali che lo vedono (lo vorrebbero vedere) imputato, come per conservare lo scettro del (tele)comando. Ma in realtà ciò che accade in questi giorni in Italia fa parte di una fra le più squisite tradizioni “democratiche” nostrane, ben caratterizzante gran parte delle istituzioni, legali e non, del(l’ex) Belpaese.

Mi riferisco all’abitudine di andare a braccetto con il forte e dare invece la caccia al non omologato. Con tanto di manganello.

Comunicato Stampa – Liberi i 3 compagni in stato di fermo!

Palermo 10 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA

TRE GIOVANI ANTIFASCISTI ARRESTATI A PALERMO PER UN VOLANTINAGGIO CONTRO LE AGGRESSIONI DEI FASCISTI DI CASA POUND

Nella tarda serata di sabato il fermo di tre antifascisti palermitani (Cesare, Francesco, Ruggero) è stato trasformato in arresto. La gravissima azione di polizia segna la svolta repressiva che la Questura di Palermo da mesi sta attuando contro i movimenti sociali e antifascisti nella nostra città. Nella città capitale della mafia la questura di Palermo ha individuato il nemico dell’ordine costituito nelle lotte sociali, negli studenti, negli antifascisti. Lo sgombero violento dei centri sociali, Excarcere e con particolare violenza LaboratorioZ, lo sgombero di Casa Guzzetta occupata, le provocazioni contro giovani antifascisti e manifestanti, la distruzione della SantaRosalia dei senza casa durante il Festino del 14 luglio, l’irruzione all’AltroQuando e il sequestro di manifesti e striscioni durante la visita del Papa a Palermo il 3 ottobre segna una chiaro disegno di limitare diritti civili nella nostra città.

Continua a leggere

Pubblicato in General, Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura) | Contrassegnato , , , , , , | Commenti disabilitati su Palermo: è in atto una grave azione repressiva contro movimenti sociali e antifascisti! [da Femminismo a Sud](

La mafia è una montagna di merda. Pensieri di un diciottenne

Ricevo e volentieri pubblico un testo di Gianluca Daluiso, 18 anni, di Riccione. Gianluca descrive impietosamente, eppure con affetto, il Paese che ha davanti a sé, lo stesso che circonda tutti noi: quell’Italia «anormale» che vorremmo cambiare, o magari abbandonare, sfiduciati, a se stessa.

«La mafia è una montagna di merda», scriveva Peppino Impastato.

A 32 anni dalla sua morte, la «montagna» è ancora lì, sempre più alta, e decapitarne i vertici significa oggi seguire sentieri impervi, che portano, fra l’altro, tra i banchi del Parlamento. Ma lo scritto di Gianluca è capace di infondere speranza, perché ci invita a recuperare ciò che davvero è necessario: la capacità di «indignarci», la volontà di fare il nostro «dovere», al semplice fine di vincere la battaglia più importante: «quella che si ingaggia ogni mattina davanti allo specchio».

La mafia è una montagna di merda. Pensieri di un diciottenne

di Gianluca Daluiso

«Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente! ».

A pronunciare queste parole fu Peppino Impastato, politico, attivista, conduttore radiofonico italiano, famoso per le denunce delle attività della mafia in Sicilia, che gli costarono la vita. Ormai sono passati più di 32 anni dalla morte di Impastato, un uomo che ebbe il coraggio, ma soprattutto la volontà, di denunciare quel sistema di mafie, di illegalità diffusa che soffocava una terra bellissima ma disgraziata come la Sicilia.

Nonostante sia passato cosi tanto tempo il problema della mafia è ancora di primissimo ordine. Da un po’ di tempo a questa parte sentiamo in televisione e leggiamo sui giornali la grande pubblicità che il governo Berlusconi sta facendo, dicendo che loro stanno avendo dei veri risultati contro la mafia, che la riusciranno a sconfiggere entro fine legislatura. Sì, è vero: ultimamente si sono avuti grandi risultati contro il «braccio armato» della mafia. Però, prima di tutto, io penso che il merito più che alla politica vada ai tanti magistrati, forze armate, poliziotti che combattono il crimine organizzato al rischio della propria vita ogni giorno, nonostante il governo gli tagli tantissime risorse.

Come dicevo, se contro il lato «armato» della mafia si stanno avendo ottimi risultati, dall’altro, nei confronti della cosiddetta mafia dai «colletti bianchi» c’è ancora molta pulizia da fare.

Vedete, io sono molto giovane, ho appena 18 anni. Sto veramente molto male a pensare che in Parlamento, a ricoprire ruoli prestigiosi all’interno delle nostre istituzioni ci siano persone colluse con la mafia. Marcello Dell’Utri (ideologo di Forza Italia), condannato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa, è ancora lì, a ricoprire il ruolo di Senatore della Repubblica, e nessuno dice niente. Silvio Berlusconi è indagato insieme allo stesso Dell’Utri dalla procura di Firenze come mandante delle stragi del ’93, e anche qui tutti tacciono; d’altronde lui è soltanto il Presidente del Consiglio. La cosa, però, che mi dà ancora più fastidio non sono le persone come Dell’Utri, come Totò Cuffaro. Io non me la prendo con loro, quelli fanno il proprio lavoro: fanno i collusi con la mafia. A me fa rabbia la molta gente che non si indigna che rimane a testa bassa, indifferente. Martin Luther King diceva: «Non mi fanno paura le parole dei disonesti, ma il silenzio degli onesti». Non bisogna mai essere indifferenti, bisogna sempre avere la forza, ma soprattutto la volontà di reagire, come fece Peppino Impastato, come hanno fatto Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e tutti gli altri martiri.

Continua a leggere

Pubblicato in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura), Piazzetta della cittadinanza attiva | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su La mafia è una montagna di merda. Pensieri di un diciottenne

Una settimana all’Aicram

Manca una settimana all’Aicram.

Chi ancora non la conosce, potrebbe pensare che sto utilizzando un linguaggio in codice. Prenda allora il nome «Aicram» e lo “giri” su se stesso: otterrà la parola «Marcia».

Domenica 17 ottobre, la quarta edizione dell’Aicram Granparadiso «I colori del bosco» prenderà il via dai prati di Sant’Orso a Cogne (Aosta) alle ore 8.30 del mattino.

Di che cosa si tratta? Di una marcia «a rovescio», appunto. Perché l’itinerario è quello dell’edizione estiva, ma percorso al contrario. E perché si propone come qualcosa di inusuale, libero dai meccanismi dell’organizzazione, pubblicizzazione, commercializzazione.

Si tratta di un invito a partire in gruppo, per  poi andare avanti al proprio passo (ma la corsa è vietata!) e prendere in considerazione l’idea di affrontare un numero imprecisato di chilometri (nessuno li ha mai contati esattamente), un numero compreso tra 30 e 40, sapendo però che la distanza massima dal centro abitato più vicino e di appena un’ora.

Non esiste iscrizione e non c’è giuria. L’unica spesa è quella a carico del vincitore, che ha l’obbigo (e 12 mesi di tempo) di comprarsi la coppa, pena la squalifica. Il rispetto del regolamento e dell’itinerario (consegnati entrambi alla partenza) è demandato all’onestà dei concorrenti che, se decideranno di barare, finiranno con il truffare se stessi. Anche il conteggio del proprio tempo spetta al partecipante.

Per farsi un’idea del percorso prima di partire, è possibile consultare online l’itinerario illustrato dell’edizione 2010.

È anche possibile leggere il regolamento dell’iniziativa.

L’evento è anche su Facebook.

Continua a leggere

Pubblicato in Camminante, Marcia Granparadiso estate | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su Una settimana all’Aicram

Zia Poe [dal blog Zia Poe]

Riporto la presentazione del blog Zia Poe, un luogo che si vuole di poesia resistente. Proverò a scrivere anch’io – e a resistere. Invito tutt* a fare altrettanto…

Zia Poe

Zia Poe, come dire poe-zia, ma voi immaginatela come una vecchietta terribile.

Amorevole, di suo, ma attenzione a non pestarle i piedi.

Zia Poe vuole essere un blog di poesia. Un blog di poesia resistente.

Perché talvolta i versi dicono meglio delle parole cartesiane.

Un blog che nasce solo, ma aspira a essere collettivo.

Contatta Zia Poe all’indirizzo camminante [at] inventati.org e partecipa a questa avventura.

Puoi inviare testi, immagini, musiche resistenti che hai realizzato e che in qualche modo per te sono poesia.

Naturalmente, dev’essere roba tua. Tutto sarà condiviso liberamente, col solo vincolo di citare l’autore, di non avere fini commerciali e di condividere il nuovo lavoro allo stesso modo.

Continua a leggere

Pubblicato in La Biblioteca di Babele, Piazzetta della cittadinanza attiva | Contrassegnato , | Commenti disabilitati su Zia Poe [dal blog Zia Poe]