200 soldati libici a caccia di assassini negli Usa


Qualcuno
penserà che sono cattivo.

Muoiono quattro esseri umani, l’ambasciatore americano in Libia e altri tre membri della missione diplomatica, e io faccio dell’ironia.

Qualunque cosa sia, non sono allegro: quanto accaduto non mi fa nessun piacere.

Ciò premesso, riuscite a immaginare che cosa sarebbe successo se l’ambasciatore ucciso fosse stato quello libico a Washington, ammazzato da un ragazzino armato fino ai denti o da qualche fanatico della supremazia americana?

Ve li vedete il presidente della repubblica libica, Muḥammad Yūsuf al-Maqariyaf, o il primo ministro,ʿAbd al-Raḥīm al-Kīb, dichiarare: «Sarà fatta giustizia» e, anziché affidarsi alle indagini della polizia statunitense, inviare 200 soldati negli Usa e lanciare decine di droni nel cielo d’America?

Io non me li vedo. Anche perché i 200 soldati libici sarebbero respinti alla frontiera e i droni abbattuti in meno di mezzora.

Io non me li vedo. Anche perché, semplicemente, la Libia non avrebbe le risorse per inviare 200 uomini e decine di droni oltreoceano.

E neanche voi ve li vedete. Perché nessuno di noi ha idea di che faccia abbia il presidente Muḥammad Yūsuf al-Maqariyaf o il primo ministroʿAbd al-Raḥīm al-Kīb.

Qualcuno dirà che il mio è un discorso senza capo né coda e, considerato il momento, persino offensivo.

Ma al di là dell’episodio, del quale – lo so bene – hanno fatto le spese quattro esseri umani, il punto è questo: gli Usa sono la superpotenza militare mondiale e alla superpotenza è concesso ciò che agli altri non lo è. Anche perché la nuova Libia “liberata” dai bombardamenti occidentali è uno Stato a sovranità molto limitata.

>>> Nella foto, statunitensi contro la guerra.

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Società in decrescita: crisi, speranze. E assurdità del pirogassificatore


Questo venerdì sera
, 14 settembre, alle ore 20.45, al salone Aurora di Aosta (dietro la chiesa dell’Immacolata), interverrà Maurizio Pallante, esperto in sistemi energetici e fondatore del Movimento per la Decrescita Felice (MDF), invitato dal Comitato per il Sì al Referendum contro il Pirogassificatore.

Sarà un’occasione per parlare di stili di vita e ripensare il dogma della bontà di una crescita economica infinita (del resto già contraddetta dalla crisi), perché al giorno d’oggi crescita economica significa «svuotare la miniera delle risorse per riempire la discarica dei rifiuti».

I rifiuti, appunto. Perché incenerire la spazzatura non è soltanto un’operazione nociva per la salute, è anche una forma di concorrenza nei confronti del riciclaggio e del recupero dei beni, uno spreco ingiustificabile in un mondo sempre più a corto di risorse.

Un appuntamento interessante per chiarirsi le idee in vista del referendum propositivo del prossimo 18 novembre.

>>> Scarica e diffondi il volantino e la presentazione (formato pdf).

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7 domande alle forze politiche valdostane e al Comune di Cogne sulla Festa Indipendentista di Borghezio


Il 15 e 16 settembre
a Cogne (Aosta) si svolgerà la prima “Festa Indipendentista”  voluta dall’europarlamentare leghista Mario Borghezio e dedicata, secondo le parole del suo promotore,  a quei popoli “senza Stato” «che si sentono padroni a casa propria».

Chi siano gli invitati, di preciso, non lo so, ma credo che i carabinieri si stiano informando, perché in fondo un po’ di prudenza non guasta. Di certo anche l’Arma conosce il vecchio detto: «Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei» e se gli amici di Borghezio sono come lui, io tanto tranquillo non mi sento.

Dei rapporti dell’europarlamentare leghista con gruppi di estrema destra in Europa ho già detto QUI.

A più riprese ho inviato per e-mail 7 domande ai media locali per chiedere al comune di Cogne e alle forze politiche invitate alla festa di Borghezio di prendere posizione sul personaggio e sulle sue “imprese”. Al momento attuale, non mi sembra che sia stata pubblicata, perciò lo faccio io qui di seguito pregandovi è stata pubblicata soltanto dal giornale online AostaSera perciò vi prego, se condividete quanto dico, di contattare anche voi gli altri media della Valle d’Aosta, perché una richiesta condivisa ha più probabilità di essere ascoltata. Vi lascio il testo e, subito dopo, alcuni indirizzi:

«Come cittadino, ho alcune domande da porre a quelle forze politiche della Valle d’Aosta che intendono partecipare alla Festa Indipendentista promossa da Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord. Le stesse domande rivolgo al comune di Cogne, che ha concesso l’uso di una sala per lo svolgimento dell’iniziativa.

1) Siete a conoscenza del fatto che in gioventù Borghezio militava nell’estrema destra eversiva?
2) Siete a conoscenza dei toni anti islamici usati nei suoi comizi?
3) Siete a conoscenza del fatto che nel 1993 è stato condannato a una multa per violenza privata su un minore per aver trattenuto per un braccio un ambulante dodicenne per consegnarlo ai carabinieri?
4) Siete a conoscenza del fatto che nel 2005 è stato condannato in via definitiva come responsabile, con altri sette leghisti, dell’incendio dei pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto un ponte a Torino?
5) Siete a conoscenza delle sue dichiarazioni del 2011 in difesa del generale serbo Ratko Mladić, accusato di genocidio e presunto responsabile del massacro di Srebrenica in cui persero la vita oltre 8.000 civili?
6) Siete a conoscenza delle sue dichiarazioni del 2011, a pochi giorni di distanza dagli attentati in Norvegia, in difesa delle idee di Breivik, autore di quegli attentati?
7) Siete a conoscenza, infine, del video (http://youtu.be/TuqJD0LsrXw) che lo ritrae nell’atto di ammaestrare i fascisti francesi, consigliando loro di “sdoganarsi” come movimento territoriale?

Mi auguro che queste domande possano costituire lo spunto per un ripensamento circa la partecipazione di alcune forze politiche regionali alla Festa Indipendentista o, quando ciò non avvenisse, un’occasione di chiarezza per l’elettorato valdostano».

Proviamo a mandarla tutt* e vediamo se la pubblica qualcun altro. Ricordatevi però di aggiungere il vostro nome e cognome, la città e un recapito telefonico, altrimenti l’e-mail non sarà presa in considerazione. Indirizzi utili: La Stampa Valle d’Aosta: aosta[at]lastampa.it; Il Corsivo: il-corsivo[at]il-corsivo.it; La Vallée Notizie: info[at]lavalleenotizie.com; Gazzetta Matin: segreteria[at]gazzettamatin.com o indirizzo direttore: l.mercanti[at]gazzettamatin.com; Rai Valle d’Aosta: srao[at]rai.it; AostaOggi: redazione[at]aostaoggi.it.

Sulla sua pagina Facebook, intanto, il comune di Cogne ha giustificato la concessione della sala a Borghezio citando la Costituzione italiana Continua a leggere

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Un nuovo esercito in marcia! [da Patuasia]

In questi giorni di sacrosante polemiche nei confronti della Festa Indipendentista di Borghezio, c’è chi lega la scelta della Valle d’Aosta da parte del buffone con la camicia verde all’esistenza, da queste parti, di un terreno più che favorevole alla retorica localista. C’è chi sceglie di concentrarsi meno sul “mostruoso” che viene da fuori per non perdere di vista tendenze che sono tutte autoctone. Chi mette in relazione festival dei popoli minoritari organizzati dalla Regione e sparate borgheziane su quei popoli senza Stato che si sentono «padroni a casa loro» (e cosa importa se dei popoli perseguitati  – palestinesi, kurdi – non gliene frega niente a nessuno?).

Forse il problema da queste parti è proprio la costruzione, in atto da decenni ma in brusca accelerata, di quel “particolarismo” valdostano così necessario a giustificare lo statuto speciale della regione. Un “particolarismo” che oggi prova a fondare la sua lingua: in proposito, copio e incollo da Patuasia un articolo sull’introduzione dell’insegnamento del franco-provenzale nelle scuole della Valle d’Aosta che mette in evidenza alcune “piccole criticità”.

Un nuovo esercito in marcia!
da Patuasia

Si sta formando un nuovo esercito valdostano: quello degli insegnanti di patois. Più che di patois si tratta della neolingua voluta dal regime unionista con la complicità degli alpisti. Il patois-linguamadre non si costruisce a tavolino da una manciata di esperti pagatissimi, ma si apprende spontaneamente in famiglia. La neolingua è un’aberrazione sia linguistica sia politica sia economica. Si tratta di una centralizzazione delle differenze che fa a pugni con la difesa di quest’ultime tanto promulgata a parole. Si è creata una lingua artificiale che sostituirà nel tempo i vari e differenti patois e questo per sostenere la tesi della Valle d’Aosta-regione a minoranza linguistica. Un Popolo minoritario e senza Stato e quindi bisognoso degli aiuti economici dello Stato. Questo delirio viaggia a ritmi sostenuti, nessun intoppo, nessuna domanda. I “giornalisti” si limitano a darne notizia, i politici di opposizione o sono coinvolti direttamente nel progetto o tacciono per questioni di realpolitik. Gli intellettuali aspettano un incarichetto o un piccolo contributo, gli artisti la promessa di una mostra con catalogo. La massa non capisce il francese e per questo tipo di notizie si usa la lingua di Molière. E l’esercito si costruisce. Prima con una laurea nell’università casalinga (fuori il mondo è brutto e cattivo e può far venire delle strane idee) che ha come Presidente un politico e che politico! Poi con la specializzazione nei corsi istituiti dall’assessorato alla Cultura e Istruzione. Ci saranno insegnanti per le scuole inferiori, esperti per le superiori, animatori per la scuola d’infanzia e… ci sarà anche una nuova figura professionale: il mediatore culturale! Già perché noi “Popolo padrone in casa nostra”, avremo bisogno di un mediatore per farci capire negli uffici pubblici. Conoscete la storiella della vecchietta che parla solo patois?… Finalmente adesso avrà a disposizione una persona che potrà comprenderla e facilitarla nei bisogni. Ma, se la nonnina parla il patois di Ayas o di Cogne o di… e il mediatore solo la neolingua? Si renderà necessario un nuovo interprete? L’anomalia che va bene a tutti e che ricorda in modo inquietante (quante cose allarmanti di questi tempi!) il celebre romanzo di Orwell, ha anche dei seri risvolti economici. Se dipendiamo irrimediabilmente dallo Stato, nonostante le valanghe di denaro che abbiamo avuto e che in parte continuamo ad avere, è perché le risorse, invece di essere impiegate nello sviluppo e quindi nell’autonomia economica che ci avrebbe almeno in parte tutelati dalla crisi generale, sono state utilizzate per creare dei vincoli elettorali. Ci troviamo oggi con un numero elevatissimo di impiegati da mantenere e, ciononostante, ecco comparire all’orizzonte un nuovo esercito che non produce ricchezza, ma offre servizi che hanno però un costo. Nuovi voti per l’assessore che studia da presidente e nuovi debiti e futuri, possibili licenziamenti. Ma tutti tacciono.

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Valle d’Aosta: Gli indipendentisti in festa con Borghezio

Ciò che succede in Valle d’Aosta di solito rimane sconosciuto al resto d’Italia (e forse questo contribuisce a spiegare le tante cose che non vanno), perciò il primo obiettivo di questo post è la semplice divulgazione della notizia: il 15 e 16 settembre l’europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio organizza a Cogne (Aosta) una Festa Indipendentista dedicata a quelli che il suo promotore definisce i popoli senza Stato «che si sentono padroni a casa propria».

Perché nella testa di certa gente innalzare steccati e linee di confine è semplice e naturale, un po’ come respirare, e lo è anche inventare entità nazionali di comodo, come quella padana, utilissima per fare la voce grossa a Roma.

Ma lo sa chi è Borghezio il comune di Cogne, che sembra trovar normale concedergli l’uso di una sala? È a conoscenza del fatto che in gioventù Borghezio militava nell’estrema destra eversiva? Lo ha mai sentito, da esponente della Lega, vomitare veleno contro i musulmani? È a conoscenza del fatto che nel 1993 è stato condannato a pagare una multa di 750.000 lire per violenza privata su un minore perché due anni prima aveva trattenuto per un braccio un venditore ambulante marocchino dodicenne per consegnarlo ai carabinieri? È a conoscenza del fatto che Borghezio, con altri sette leghisti, è stato ritenuto responsabile (e condannato in via definitva nel 2005) per l’incendio dei pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto il ponte Principessa Clotilde a Torino? È a conoscenza delle sue dichiarazioni del 2011 in difesa del generale serbo Ratko Mladić, accusato di genocidio e presunto responsabile del massacro di Srebrenica in cui persero la vita oltre 8.000 civili? («Non ho visto le prove», ha commentato in quell’occasione Borghezio: «i patrioti sono patrioti e per me Mladić è un patriota. Quelle che gli rivolgono sono accuse politiche»). È a conoscenza del fatto che il 26 luglio 2011, a pochi giorni di distanza dagli attentati in Norvegia, ha affermato che le idee espresse da Breivik, l’autore degli attentati, «sono condivisibili»? È a conoscenza, infine, del video che riprende Borghezio nell’atto di ammaestrare i fascisti francesi, consigliando loro di “sdoganarsi” come movimento territoriale? (pubblico il video in apertura di articolo)

Queste domande che rivolgo al comune di Cogne, sperando in un suo ripensamento, mi portano al secondo obiettivo di questo articolo: chiedere una presa di posizione precisa sulla questione sia all’amministrazione comunale di Cogne, sia a quelle forze politiche valdostane che alla Festa Indipendentista sono state invitate e che, secondo quanto dichiarato dallo stesso Borghezio alla Stampa, si sono dichiarate disponibili a partecipare.

Nel frattempo, è uscito un bel comunicato stampa della Federazione della Sinistra, che ripubblico qui sotto, e anche Alpe ha detto no a Borghezio, sia pure con toni molto più “moderati” (trovo molto infelice l’aver concluso il rifiuto a partecipare con un augurio di buon lavoro agli organizzatori).

Ora tocca alle altre forze dire con chiarezza da che parte stanno.

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Ancora un rinvio nel processo agli uccisori di Vittorio

Ennesimo rinvio nel processo che dovrebbe fare chiarezza sul sequestro e la morte di Vittorio Arrigoni, attivista per i diritti umani, a lungo presente a Gaza al fianco della popolazione palestinese. Quattro gli imputati. La sentenza era attesa per oggi, 5 settembre, invece tutto slitta al 17 per motivi tuttora sconosciuti.

Quale sia l’interesse di Hamas nel provocare questi ritardi non è chiaro. Secondo il sito Nena News, a Gaza circolerebbero «voci di una condanna leggera per tre dei quattro imputati che verrebbero trovati colpevoli di aver partecipato al rapimento ma non all’assassinio». «Il quarto, accusato soltanto di essere un fiancheggiatore, già da alcuni mesi è a piede libero».

Il rischio è quindi che sull’uccisione di Vik permanga il mistero, nonostante il grande affetto dimostrato dalla popolazione della Striscia per Vittorio (si veda, ad esempio, il video di Darg Team, che pubblico in apertura d’articolo, che ogni volta ha il potere di commuovermi).

Ogni parola è retorica, quindi dirò soltanto che, a quasi un anno e mezzo di distanza dalla sua morte, Vittorio mi manca.

PS: Più volte ho parlato del progetto Restiamo Umani – The reading movie, la lettura filmata della testimonianza di Vittorio da Gaza durante i bombardamenti dell’operazione militare «Piombo fuso». Per realizzare il film era possibile prenotare una quota, finanziandolo dal basso. Al momento attuale, 400 quote prenotate risultano ancora non pagate. Prego davvero tutte e tutti quell* che avessero dimenticato di farlo, di versare il contributo promesso.

Verificate se siete già nella lista dei sostenitori. In caso contrario potete pagare QUI.

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Catena di smontaggio

Poesia mia, vignetta di Ronnie Bonomelli, tutto pubblicato con la solita licenza Creative Commons 3.0: usate, copiate, diffondete, ma senza fini di lucro, citando gli autori e lasciando che gli altri facciano altrettanto a partire dal vostro lavoro.

Catena di smontaggio

Credevamo che fossero conquiste
per sempre; basi da cui partire
per ottenere altri diritti;
che il progresso e la civiltà
marciassero appaiati.

Un pezzo alla volta, le garanzie
sono state smontate
per trasformarci in corpi da fatica:
alle nostre giornate
è stato tolto il luccichio del sogno.

Ora, mentre t’affanni
per dimostrare d’essere padrone
della tua vita, fischia
come si fa col cane – il tuo padrone
vero: comincia il turno
straordinario, che sottrae al riposo,
ad affetti e interessi,
al semplice cazzeggio tempo umano.

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