Lettera al Presidente della Repubblica sull’invito all’astensione al referendum di domenica


16/11: In tre giorni 182 firme! L’elenco delle sottoscrizioni è in continuo aggiornamento.

Ho scritto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per chiedere il parere del Garante della Costituzione circa la presunta legittimità dell’astensione al referendum e, soprattutto, sulla legittimità dell’invitare altre persone ad astenersi, fatto che condanno come vergognoso.

Alcune persone mi hanno chiesto di aggiungere la loro firma, cosa che faccio molto volentieri.

Più siamo e più c’è speranza di ricevere risposta, perciò propongo a tutte le persone che condividono il testo della lettera di sottoscriverlo qui sul blog con un’e-mail all’indirizzo levostremissive[chiocciola]autistici.org e di inviarlo a loro volta al Quirinale. Potete farlo online, sul sito della Presidenza della Repubblica, oppure per posta, presso il Palazzo del Quirinale, 00187, Roma.

Intanto, ho inviato una raccomandata con ricevuta di ritorno con le prime 60 firme, perché la posta tradizionale ha un che di ufficialità in più e mi sembrava importante che arrivasse prima di domenica. L’elenco dei/delle firmatari/e online continuerà a essere aggiornato (anche dopo il 18 novembre) finché non sarà giunta la risposta del Presidente.

Periodici aggiornamenti sul numero delle sottoscrizioni saranno inviati alla posta del Quirinale e ai media regionali e nazionali.

Il testo della lettera:

Gentile Presidente,

come certo saprà, domenica 18 novembre in Valle d’Aosta si svolgerà un referendum propositivo. Obiettivo della consultazione popolare è decidere se mettere al bando o meno i sistemi di trattamento a caldo nello smaltimento dei rifiuti prodotti in Valle. Il quesito è stato ritenuto ammissibile dall’apposita commissione regionale e tale giudizio è stato confermato dalla magistratura, che ha respinto i ricorsi presentati contro il referendum. A fronte di ciò, i partiti della locale maggioranza di governo (Union Valdôtaine, Stella Alpina, Fédération Autonomiste e Pdl), che indicano nella costruzione di un pirogassificatore la soluzione più idonea per il trattamento dei rifiuti, invitano pubblicamente all’astensione, con tanto di manifesti “elettorali” che recitano: «Non andare a votare in democrazia è un diritto». Il Presidente dell’Union Valdôtaine, Ego Perron, per legittimare «la possibilità del non voto», ha perfino citato l’articolo 75 della Costituzione.

Come cittadini, invochiamo il Suo intervento chiarificatore di Garante della Costituzione. È davvero conforme allo spirito costituzionale astenersi dal voto? O la possibilità del “non voto”, prevista dall’articolo 75, si limita a registrare un’evenienza di segno negativo? È poi legittimo invitare la popolazione a non recarsi alle urne, al fine d’impedire il raggiungimento del quorum? In caso affermativo, è accettabile che tale invito sia formulato da forze politiche che esprimono la locale maggioranza di governo e sono perciò identificate da alcuni cittadini con le stesse Istituzioni? Ci sembra, infine che l’invito all’astensione sia in contrasto con il carattere di segretezza del voto garantito dall’articolo 48 della Costituzione, specialmente in un contesto di piccoli seggi e piccoli paesi: è chiaro infatti che, quando a chi voterebbe «No» è chiesto di rimanere a casa, i cittadini che si recano alle urne sono etichettati come sostenitori del «Sì».

Nel ringraziarLa per la Sua attenzione, confidiamo, signor Presidente, nel suo interessamento per la vicenda, che certo restituirebbe al confronto democratico tra proposte diverse la centralità necessaria in vista di una soluzione condivisa dei problemi della comunità.

Distinti saluti,

Mario Badino, Paola Acquotti, Michel Ambrogio, Tiziana Annovazzi, AnnaRita Arciulu, Manuela Arioli, Fabio Armand, Mila Armand, Mikhail Asiatici, Roberta Atzei, Dea Bagnod, Paola Balbis, Paola Baldini, Marina Bari, Emanuele Bartolucci, Mauro Bassignana, Marisa Baster, Fausta Baudin, Miriam Begliuomini, Fabrizio Bernabé, Rosa Berti, Rosetta Bertolin, Luisa Besenval, Lucia Bich, Corrado Bidese, Ambra Bioley, Caroline Bionaz, Lolita Bizzarri, Annamaria Bonfant, Elisa Bonin, Ronnie Bonomelli, Veronica Bossù, Elisabetta Bottinelli, Claudio Bredy, Federica Breuvé, Serenella Brunello, Giuseppe Brunod, Vittorio Brunod, Gerard Brunodet, François Burgay, Andrea Camilletti, Marina Cappelli, Luca Carlomagno, Davide Carnevaletti, Carola Carpinello, Davide Carrozzino, Lara Cavagnino, Patrizia Cavani, Gabriella Ceresa, Valentina Cerisey, Hélène Certan, Cristina Champrétavy, Dante Champrétavy, Rosito Champrétavy, Giuliana Chapellu, Claretta Christille, Matteo Cigna, Renzo Coda, Vincenzo Colazingari, Larry Colliard, Barbara Conedera, Salvatore Cosentino, Filippo Cottone, Bruno Courthoud, Cristiana Crea, Giovanna Cucchieri, Nicoletta Dabaz, Silvia Francesca Dalbard, Elisa Debernardi, Luca Debernardi, Marco Debernardi, Umberto Debernardi, Filippo De Guio, Martina Del Col, Giorgio Dellarole, Maurizio Dessimone, Ivana De Zan, Emanuela Di Bella, Monica Di Domenico, Rinaldo Di Francescantonio, Germano Dionisi, Alessandro Di Renzo, Espace Populaire (circolo Arci), Emanuella Farcoz, Marina Fassio, Guido Ferretti, Lavinia Ferretti, Federica Festaz, Giocondo Festaz, Alessandro Finelli, Mauro Fiou, Rosanna Fontana, Marco Foretier, Pierre-Louis Fosseret, Kristen Fugini, Angelo Gettaz, Leonilde Giannarelli, Nicola Giglio, Barbara Giocondini, Federica Giono-Clavetto, Michael Henri Giovinazzo, Enrico Girardi, Nada Girardi, Nora Girardi, Irma Giugler, Donatella Giva, Federica Gozzi, Nadia Gozzi, Eric Grange, Nicola Grange, Elena Guerrieri, Xavier Guidetti, Giulia Henriet, Franca Impieri, Jean-Pierre Janin, Paola Liguori, Ivan Linty, Luca Lotto, Francesco Lucat, Mariagrazia Lumetta, Rosa Maggi, Loredana Magnin, Tamara Malgaroli, Alessandra Malossi, Sara Martin, Paolo Meneghini, Manuela Meynet, Simona Mezzanzanica, Davide Migliaccio, Giuseppe Migliaccio, Matteo Migliaccio, Anna Montrosset, Agnese Mora, Alessandro Mozzicafreddo, Lorena Murier, Paola Negretto, Patrizia Nuvolari, Andrea Padovani, Marco Padrin, Giulia Paglione, Giovanni Papone, Federica Pastoret, Maurizio Pavoni, Erica Peloso, Arnela Pepelar, Andrea Perfetti, Davide Peron, Paola Perotti, Ivonne Pession, Sara Pession, Luigi Pierantoni, Laura Pizzinga, Denise Ponziani, Chiara Ponzo, Daria Pulz, Piermauro Reboulaz, Bruno Riccarand, Laura Riello, Federica Rinaldi, Silvia Rinaldi, Rita Rolland, Dorothy Rollandin, Jean-Philippe Rollandoz, Francesca Romeo, Daniela Roncari, Ester Ivana Rosotti, Jean-Marie Rossi, Stefania Rubini, Valeria Rubini, Andrea Sabbatini, Loris Salice, Franca Scarlaccini, Dario Scopacasa, Dario Sestero, MariaPia Simonetti, Adelaide Sonatore, Enrica Spinaci, Silvia Spinazzè, Francesco Statti, Carlo Striccoli, Massimo Tamone, Enrica Testa, Francesca Torelli, Laura Torta, Matteo Tripodi, Fabrizio Troilo, Barbara Tutino, Germana Usel, Nicole Vallet, Marco Varisella, Luca Vegetti, Cristina Vendemmia, Devis Venturini, Laura Verducci, Milena Veysendaz, Maurizio Viarengo, Maurizio Vicentini, Sabrina Vignal, Maria Claudia Vincenti, Davide Vinci, Patrizio Volget, Anna Vuillermoz, Vittorio Vuyet, Barbara Wahl, Franco Zanin, Cristina Zerbino, Sergio Zoppo.

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Referendum: Non siamo burattini!

Dall’amico Ronnie Bonomelli. Perché non siamo burattini.

Scaricate, stampate, diffondete liberamente!

E domenica tutt* a votare.

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Per chi dice che al fuoco non c’è alternativa…

[Dal sito di ValleVirtuosa]

L’esperienza di San Francisco, 800 mila abitanti (più di sei volte il totale degli abitanti della Valle d’Aosta), con una raccolta differenziata al 78%.

Domenica 18 ricorda di andare a votare.

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Laureati al capolinea – di Alessandro Robecchi

Ripubblico, con in permesso dell’autore, l’articolo Laureati al capolinea, di Alessandro Robecchi, uscito sul manifesto dell’11 novembre.

Voi siete qui – Laureati al capolinea
di Alessandro Robecchi.


La pergamena costa troppo, ragazzi. D’ora in poi le vostre lauree, specie quelle in materie umanistiche, verranno rilasciate su speciali rotoli di carta morbida che già dalla forma vi suggeriranno l’uso che potete farne. La corsa finisce qui. Capolinea. Prima serviva la laurea, senza laurea non sei nessuno e non vai da nessuna parte. Poi contrordine: ci vuole il master. Anzi, possibilmente il master all’estero. E il dottorato? Dove lo mettiamo il dottorato, eh? E un po’ di ricerca sottopagata non la vogliamo fare? E su, coraggio! Poi, dopo i trentacinque anni, eccoti pronto per il posto di lavoro, che ovviamente non può prescindere da qualche capacità manuale. Come per esempio cancellare dal curriculum la laurea, il master e il dottorato, altrimenti al call-center temono di assumere un pericoloso intellettuale. Alcune centinaia di migliaia di dottori italiani, appena appesa la loro laurea in salotto, si sentono dire che servirebbe di più un diploma tecnico, anzi, non esageriamo, qualche anno come garzone di elettricista soddisferebbe meglio l’esigenza di professionalità attualmente richiesta nel paese. Dopo aver passato la prima metà della vita a sentirsi dire che bisogna studiare di più, eccoci passare la seconda metà della vita a sentirsi dire che era meglio studiare di meno. Tranquilli, vi aiuteranno, per esempio con l’aumento delle rette universitarie (quest’anno in media più sette per cento). Non ce l’hanno con voi, amici. Niente di personale. È semplicemente la famosa manina del mercato: c’è una sovrapproduzione di ceto medio, con curriculum da ceto medio e aspettative da ceto medio. I figli del ceto medio giacciono invenduti nei magazzini. Capite anche voi che non è possibile, e che questo rischia di mettere in crisi il mercato delle classi sociali: troppa offerta di classi medie e molta domanda di sano proletariato. Dai, siete laureati, no? Come possono sfuggirvi queste elementari dinamiche sociali?  Su, da bravi, caricate sul camion questa cassetta di cipolle e non fate polemiche. Anzi, state proprio zitti, muti. Se no il caporale si accorge che avete studiato.

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Mercoledì 14: L’ORAGE@espacepopulaire in concerto per votare… e per votare Sì

Concerto di chiusura della campagna referendaria per la salute e contro il pirogassificatore, mercoledì 14 novembre alle ore 21.30 all’Espace Populaire di Aosta.

Suonerà L’ORAGE, il che di per sé già varrebbe l’uscita…

Si inizia alle 19 con aperitivo folk con iNgG djset, poi L’ORAGE e ancora danze con Mr. Riggae.

Partecipiamo numeros* per una serata di buona musica e d’impegno contro il pirogassificatore. Diciamolo con forza: nonostante i vergognosi inviti all’astensione da parte di chi ci governa, noi domenica 18 novembre al referendum ci andremo e voteremo il nostro Sì per la salute nostra e dei nostri figli!

L’evento su Facebook.

>>> Il video all’inizio del’articolo è quello ufficiale della canzone Giugno, tratta dal secondo album del gruppo, La bella estate. La regia è di Marco Ponti e Sergio Luca Loreni.

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Sarei disposto a votare Union

Lettera aperta all’Union Valdôtaine e ai media valdostani


Aosta, 8 novembre 2012

Lo dico ufficialmente. Io non ho mai votato per l’Union Valdôtaine, voto Rifondazione, ma per una volta un compromesso sono disposto ad accettarlo. Sono talmente convinto della pericolosità dell’inceneritore mascherato – per i miei figli, per me, per tutti – che se il governo regionale tornasse sui suoi passi e decidesse di non realizzarlo sarei disposto a votare l’Union alle prossime elezioni regionali (beninteso, solo questa volta).

Lo dico per rispondere a chi dice che ciò che davvero interessa quelli del «Sì» è nuocere politicamente all’attuale maggioranza di governo. In questo caso io bado alla salute, del resto non m’importa, e sono disposto davvero a fare quanto ho detto.

Ciò fa di me un potenziale elettore: che la politica mi corteggi, ora, che mi prometta l’impensabile.

Viceversa, se i partiti di questa maggioranza si ostineranno a organizzare il boicottaggio di una consultazione popolare legittima e democratica, prometto, in caso di mancato conseguimento del quorum, di fare tutto quanto in mio potere – per poco o tanto che sia – per diffondere la notizia a livello nazionale (mostrando così alle altre regioni in che cosa consiste l’autonomismo valdostano) e per invitare l’elettorato unionista ad astenersi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

Si sa, del resto, che «non andare a votare in democrazia è un diritto». E, in fin dei conti, non è detto che a tutti gli unionisti faccia piacere l’indicazione di tenersi lontani dalle urne, come se la delega insita nel mandato elettorale dovesse corrispondere all’accettazione supina che tutte le decisioni, per buone o cattive che siano, calino sempre dall’alto, come fa la pioggia, o magari le nanoparticelle prodotte da una certa ciminiera alta 60 metri (appena più lunga, ci rassicurerebbe qualcuno, del tubo di scappamento di un Suv).

Mario Badino, cittadino ed elettore, Aosta.

>>> Ho inviato questa lettera all’Union Valdôtaine e ai principali media valdostani. Il tono e l’intento sono polemici e satirici, tuttavia confermo di essere disposto al compromesso sul voto, alle condizioni sopra indicate.

>>> L’illustrazione, opera di Marc Chagall, si riferisce a un avvenimento ancora non accaduto: l’artista ha voluto infatti ritrarmi nell’atto di ricevere la scheda elettorale per votare l’Union Valdôtaine. Sullo sfondo, un gruppo di scrutatori scruta.

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Referendum: 100 domande e 100 risposte. Quattro giornalisti mettono sotto torchio il Comitato per il Sì

Questa sera (martedì 6) alle ore 20.30, ad Aosta, presso la sede della Cgil, in via Binel, quattro giornalisti metteranno “sotto torchio” il Comitato per il Sì. È da queste cose che si vede chi crede in ciò che dice e chi invece teme il confronto. Chi invita la popolazione a decidere consapevolmente del proprio futuro e chi non trova di meglio che invitarla ad astenersi dal voto.

Copio e incollo dal blog di Fabio Protasoni:

Referendum: 100 domande e 100 risposte. Il 6 novembre quattro giornalisti metteranno “sotto torchio” il Comitato per il Sì

Fermamente convinti che la soluzione proposta dal Comitato per il Sì sia la migliore per la Valle d’Aosta e per i valdostani, i sostenitori del no al pirogassificatore hanno deciso di mettere a dura prova le proprie argomentazioni.

È nato così l’evento che si terrà martedì 6 novembre, alle ore 20.30, presso la sala conferenze della CGIL di via Binel.

Enrico Marcoz (ANSA), Nathalie Grange (Aostasera), Stefano Sergi (La Stampa) e Cristiano Florio (La Vallée Notizie) metteranno sotto torchio Fabrizio Roscio (fisico, presidente dell’Associazione Valle Virtuosa), Lorenza Palma (avvocato) e Sauro Salvatorelli (medico). Modererà il dibattito Andrea Désandré, storico e ricercatore valdostano.

L’evento, aperto al pubblico, sarà trasmesso anche in streaming web su www.vallevirtuosa.it.

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