APPROVATO L’INCENERITORE VALDOSTANO!
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SABATO 29 MARZO ORE 21, RIUNIONE SALA CVS (AOSTA), Via Xavier De Maistre, 19!
Nella mappa degli inceneritori in Italia, che compare nella colonna di destra del blog e che ho "rubato" a Beppe Grillo, si vede molto bene come la nostra Penisola sia trapuntata (viva la primavera!) non di ameni fiorellini ma d’inceneritori (o termovalorizzatori, come pomposamente vengono definiti). Nel post che accompagna la mappa, intitolato significativamente Le previsioni del cancro, Grillo parla di «bel tempo sanitario sulle Alpi orientali e in Valle d’Aosta. Su quest’ultima regione però è previsto un aggravamento a breve grazie a un inceneritore nuovo di zecca». Ieri, 21 marzo, primo giorno di primavera, proprio in coincidenza con l’iniziativa ecologica di questo blog, la Giunta regionale ha dato il via libera alla realizzazione di un termovalorizzatore a Brissogne, località alle porte di Aosta. Qualche chilometro più in giù, sempre lungo il fondovalle, sarà realizzato un sito di stoccaggio dei residui (tra il 20 e il 30% dei rifiuti bruciati si trasforma in ceneri altamente tossiche), nel comune di Issogne, capace di assorbire UN MILIONE DI METRI CUBI di materiale, all’interno del quale saranno anche essiccati i fanghi.
La costruzione del termovalorizzatore è stata presentata dal presidente della regione, Luciano Caveri, e dall’assessore regionale all’ambiente, Alberto Cerise, come un sistema per «conseguire l’autosufficienza in materia di gestione dei rifiuti per un periodo relativamente lungo, non meno di 25 anni, a partire dalla fine del 2012», data entro la quale è previsto l’esaurimento dell’attuale discarica di Brissogne. Il costo previsto per la realizzazione della nuova struttura è di circa 80 milioni di euro, ma la Giunta regionale spera di realizzare «importanti introiti derivanti dalla vendita dell’energia elettrica prodotta» e «dalla possibilità di fornire calore ad un numero significativo di utenti: circa 250-300 alloggi».
Come se non fosse risaputo che il business dell’incenerimento sta solo nei soldi con i quali si paga il servizio: l’energia necessaria per incenerire i rifiuti è infatti maggiore di quella recuperabile durante il processo di termovalorizzazione. Molto abbondanti, invece, sono le ricadute sulla salute dei cittadini: Continua a leggere