Vittorio Arrigoni a Jabalya per aiutare le ambulanze

 «Vittorio si è spostato a Jabalya da poche ore, dove gli isaraeliani hanno attaccato con l’artiglieria di terra e dove si aspettano un attacco stanotte. Era teso. Sono andati per aiutare le ambulanze. Sms ricevuto alle 19.15»
 
 Così il breve articolo appena pubblicato sul blog di Audrey. Vittorio è Vittorio Arrigoni, il
pacifista italiano dell’International Solidarity Movement (ISM), che in questi giorni di bombardamenti è a Gaza per dare una mano a chi soffre e per testimoniare la carneficina in corso.

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Allatti? Copriti, svergognata! (dal blog Femminismo a Sud)

 
 Quello che segue
è un articolo molto interessante, tratto dal blog Femminismo a Sud. Riguarda la tentazione di vietare, sempre più diffusa nella nostra società (come del resto in rete). Qualcuno decide cos’è bene e cos’è male – anzi, che cosa è conforme alla morale e che cosa invece è «osceno» – e tutt* devono prenderne atto e regolarsi. Anzi, forse non c’è neppure bisogno che ci uniformiamo, perché a monte di noi c’è sempre un qualche "gestore", un "servizio" che fa le nostre scelte in nostra vece. È il caso di Facebook, per fare un esempio, che ha deciso di vietare le foto delle tette che allattano: pare sia «osceno». Forse si potrebbe metterle sui siti a pagamento (magari qualcuno si eccita così). E invece che c’è di più naturale di una madre che allatta? Femminismo a Sud propone di reagire con «una catena di pubblicazioni di tette che allattano». Io evidentemente non posso allattare, quindi rubo la foto del post originale, tratta, a sua volta, dal blog Malapecora.
 
 
A proposito di "vietare l’osceno": guardate un po’ che succede su facebook. Di divieto di esposizione delle tette che allattano ne avevamo già parlato QUI. Ora più che parlarne, data l’assurdità della questione, suggerirei una catena di pubblicazioni di tette che allattano. Sarebbe ora di dire basta a questa censura misogina che deforma l’immaginario delle persone vietando persino che abbiano chiara la percezione del rapporto di carne e sangue che esiste tra una madre e la propria figlia o il proprio figlio. Io per ora non allatto e dunque prendo in prestito la tetta di Malapecora che allatta la meravigliosa Antonia. Continua a leggere

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Appello della Rete contro il pacchetto sicurezza

 Il Popolo della Libertà
 
 Copio e incollo da Femminismo a Sud.
 
 Il 19 gennaio prossimo comincerà in Senato la discussione del "Pacchetto sicurezza" (DdL 733), che provocherà una grande trasformazione del quadro normativo italiano, già fortemente repressivo e discrezionale nel suo impianto. Le norme contenute nel Pacchetto, infatti, prevedono una politica esplicitamente  fondata su misure segregazioniste e razziste per le persone migranti, con o senza permesso di soggiorno, le prime a essere additate come figure pericolose e causa di "allarme sociale", e su nuove e ancora più drastiche misure repressive contro chiunque produca conflitto e non rientri dentro le strette maglie del controllo.
 
 Le norme del pacchetto sicurezza colpiscono in primo luogo le persone migranti. Se il Pacchetto sarà approvato chi è senza permesso di soggiorno non potrà più: andare al Pronto Soccorso e ricevere cure mediche, riconoscere figli e figlie, sposarsi e inviare soldi a casa. Il Ddl introduce inoltre: la detenzione nei CIE (ex CPT) per 18 mesi; la tassa di 200 euro su richiesta e rinnovo del permesso di soggiorno; controlli ancora più stretti per acquisire la cittadinanza; il reato di ingresso illegale nello stato. Continua a leggere

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G. Napolitano-M. Badino, Discorso di fine anno a 4 mani

 MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
 Riveduto e corretto da Mario Badino, cittadino italiano a letto con l’influenza
 Roma, 31 dicembre 2008/Aosta, 2 gennaio 2009
 


 Ho immaginato che il discorso del
Presidente fosse un colloquio. Le frasi in rosso sono le mie
intromissioni. Alle mie repliche non ho voluto aggiungerne di
uteriori da parte sua, perché non sarebbe stata farina del suo sacco.
A chi dicesse che in questo modo non concedo a Giorgio Napolitano
possibilità di replica, ricordo che il Presidente è libero d’integrare
quanto segue con un commento, oppure scrivendo un’e-mail a
info.blog@libero.it.
 
 La parola al Presidente:
 
 Questa vigilia del nuovo anno è dominata, nell’animo di ciascuno di
noi, dallo sgomento per le notizie e le immagini che ci giungono dal
cuore del Medio Oriente. Si è riaccesa in quella terra una tragica
spirale di violenza e di guerra. Una spirale che va fermata. Lo
chiedono l’Italia, l’Unione Europea, le Nazioni Unite, il Pontefice:
sentiamo oggi, mentre vi parlo, che questo è il nostro primo dovere,
riaprire la strada della pace in una regione tormentata da così lungo
tempo.
 
 Caro Presidente, naturalmente sono d’accordo con lei, le contesto solo l’uso della forma impersonale: Continua a leggere

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Notizie di buon anno. Abbiamo il vincitore!

 Francesco de Giglio, vincitore della II Aicram Granparadiso
 In questi giorni convulsi (?!) d’inizio 2009, con i bombardamenti su Gaza e un’influenza che mi tiene a letto (ho appena misurato la  febbre: è un po’ calata, ma non passa), sono contento di poter augurare un buon 2009 alle visitatrici e ai visitatori del blog con una notizia bella, una volta tanto: il vincitore dell’Aicram, Francesco de Giglio, ha appena comprato la coppa, in questa maniera "confermando" il proprio titolo… Per chi non sapesse di che cosa sto parlando, lo invito a guardare qui (non è un delirio indotto dalla febbre). Basti, per i più pigri, sapere che stiamo parlando di una gara che si è svolta a ottobre, alla fine della quale il vincitore aveva l’obbligo di (e dieci mesi di tempo per) comprarsi la coppa. Riporto il testo di Francesco (emendandolo dell’indirizzo e-mail per chiare ragioni di privacy), che spiega le modalità alquanto inusuali del reperimento della coppa. Continua a leggere

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Contro i bombardamenti nessun antisemitismo

 Criticare il massacro non significa essere antisemiti
 
 «Israele ha attaccato Gaza con 100 aerei da combattimento, missili ed elicotteri Apache, uccidendo, all’ora in cui scriviamo, circa 350 persone tra cui un numero elevato di donne e bambini. Prima di questo, da oltre due anni ha strangolato gli abitanti (1 milione e mezzo circa) impedendo il blocco dei rifornimenti di cibo, carburante, energia elettrica». Chi scrive queste parole, sul manifesto di oggi, non è un gruppo antisemita, ma la Rete degli Ebrei contro l’Occupazione, che continua la propria analisi rilevando che l’economia di Gaza «è stata distrutta dal blocco completo di esportazioni ed importazioni», che i soccorsi delle Nazioni Unite e di alcuni Paesi europei «sono stati gravemente ostacolati, ed impedita l’attività di associazioni di cooperazione». Non basta: Continua a leggere

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Senza Dignità – Speronata la nave del Free Gaza Movement che portava medici e aiuti a Gaza

 
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