Aosta, manifestazione per Gaza: foto e parole

 Aosta, corteo per Gaza
 
In fondo all’articolo, le foto della manifestazione
 
 Intanto,
mi commuovo quando vedo che anche ad Aosta è possibile formare un corteo e camminare insieme, manifestando per una giusta causa. A volte mi sembra che la mia città sia veramente fuori dal mondo, come se da noi contasse solo la retorica regionalista sui paesi di montagna… Oggi siamo all’incirca un centinaio, molti immigrati più Cgil, Arci, Partito democratico e ciò che resta in Valle della sinistra Arcobaleno:  Movimento Verde, Rifondazione, Comunisti italiani. C’è pure una bandiera di Di Pietro. I più numerosi parlano arabo, sono stati mobilitati dalla locale Lega islamica, hanno cartelloni che raccontano l’ingiustizia e il massacro. Distribuiscono volantini con la scritta «Siamo tutti palestinesi» e scandiscono slogan in italiano. Significativo quello contro la Rai, rea di non fornire un’informazione reale su ciò che sta avvenendo a Gaza. Tante sono anche le bandiere della pace, molti i bambini. Continua a leggere

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Anche Aosta manifesta per Gaza

 
 Domani (sabato 10) ad Aosta, con concentramento alle 15 presso l’ex Foro Boario (incrocio tra via Carrel e via Garibaldi, lungo la ferrovia, vicino all’isola ecologica), ci sarà una manifestazione per chiedere la fine dei bombardamenti su Gaza e dell’intervento militare che sta uccidendo centinaia di civili palestinesi. Il corteo muoverà in direzione di Piazza Chanoux.
 
 Alla manifestazione
, organizzata dalla Lega islamica, aderiscono molte realtà sociali, sindacali e politiche, dalla Cgil, all’Arci, al Movimento Verde, al Partito democratico. Si tratta di un modo per dire no alla distruzione di Gaza e alla logica della morte, consapevoli del fatto che «questa guerra non sta uccidendo solo centinaia di persone ma anche le nostre coscienze e la nostra umanità», secondo le parole della Tavola per la Pace di Assisi.
 
 Si tratta, insomma, di un’occasione importante. A
nche se siamo una piccola piccola città di provincia.

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Gaza – L’appello della Tavola della Pace

 
 «Prendi dei gattini, dei teneri micetti e mettili dentro una scatola» mi dice Jamal, chirurgo dell’ospedale Al Shifa, il principale di Gaza, mentre un infermiere pone per terra dinnanzi a noi proprio un paio di scatoloni di cartone, coperti di chiazze di sangue. «Sigilla la scatola, quindi con tutto il tuo peso e la tua forza saltaci sopra sino a quando senti scricchiolare gli ossicini, e l’ultimo miagolio soffocato». Fisso gli scatoloni attonito, il dottore continua. «Cerca ora di immaginare cosa accadrebbe subito dopo la diffusione di una scena del genere, la reazione giustamente sdegnata dell’opinione pubblica mondiale, le denunce delle organizzazioni animaliste…». Il dottore continua il suo racconto e io non riesco a spostare un attimo gli occhi da quelle scatole poggiate dinnanzi ai miei piedi. «Israele ha rinchiuso centinaia di civili in una scuola come in una scatola, decine di bambini, e poi l’ha schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quali sono state le reazioni nel mondo? Quasi nulla. Tanto valeva nascere animali, piuttosto che palestinesi, saremmo stati più tutelati». Continua a leggere

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Scrivi un’e-mail a Cicchitto!

 Da Guerrilla Radio di Vittorio Arrigoni
 La guerra è pace. La libertà è schiavitù. L’ignoranza è forza.
 Ad ascoltare le esternazioni dell’onorevole Fabrizio Cicchitto circa la situazione mediorientale, dove la priorità è giungere al disarmo di Hamas per proteggere ISRAELE dai bombardamenti, sembra di rileggere Orwell…
 Io però non ci sto a sentire queste cose, perciò ho scritto questa e-mail all’onorevole Cicchitto. Sarebbe bello se tante altre persone facessero la stessa cosa.
 Trovate la "mascherina" direttamente QUI.
 
 Onorevole Fabrizio Cicchitto,
 non le nascondo di non nutrire simpatia per la sua parte politica e tuttavia ho deciso di scriverle in quanto rappresentante del popolo italiano presso la Camera dei Deputati. Da alcune sue dichiarazioni pubbliche, apprendo che secondo lei per fermare la violenza a Gaza occorre disarmare il gruppo terroristico Hamas, mettendo con ciò in sicurezza lo Stato di Israele. Soltanto in questo modo si può arrivare a un cessate-il-fuoco durevole, magari con truppe internazionali schierate a impedire il riarmo di Hamas e il lancio di razzi su obiettivi israeliani.
 Le scrivo per informarla di due cose:
 1) La sua analisi è profondamente sbagliata. Continua a leggere

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Non si Può rimanere a guardare! Appello per Gaza. Firma anche tu.


Pace!
Sono perfettamente consapevole

che questo appello è già stato pubblicato da innumerevoli blog, siti,
giornali… Trovo che sia importante contribuire a diffonderlo. E firmarlo.



NON SI PUÒ
RIMANERE A GUARDARE



(Per aderire inviare una mail a bolini@arci.it)

 


C’è un modo per evitare il massacro di civili. C’è un modo per salvare il popolo palestinese. C’è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo. C’è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente. C’è un modo per non arrendersi alla legge del più forte e affermare il diritto internazionale:
 
 > CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L’AREA
 > RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE
 > FINE DELL’ASSEDIO DI GAZA
 > PROTEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE
 
 Facciamo appello a chi ha responsabilità politiche e a chi sente il dovere civile perché sia rotto il silenzio e si agisca. Le Nazioni Unite e l’Unione Europea escano dall’immobilismo e si attivino per imporre il pieno rispetto del diritto internazionale
L’Italia democratica faccia la sua parte. Continua a leggere

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Ampliamento dell’aeroporto? Un incontro pubblico.

 MERCOLEDÌ 7, ORE 17.00, SALONE REGIONALE (AOSTA) INCONTRO PUBBLICO
 SULL’AMPLIAMENTO DELL’AEROPORTO

La pista dell'aeroporto Corrado Gex
 Ho cercato di riassumere
in 4 punti una questione piuttosto lunga. La notizia è che mercoledì 7 gennaio ci sarà un incontro pubblico al Palazzo regionale di Aosta alle ore 17 in merito all’ampliamento dell’aeroporto. Ha senso fare un aeroporto più grande in Valle d’Aosta, a due passi da Torino, Ginevra e Milano? Non sarebbe più logico impiegare i soldi pubblici per potenziare i collegamenti con quelle città (istituire qualche navetta) e magari per ammodernare quella specie di ferrovia che ci ritroviamo? Invito tutte e tutti a partecipare all’incontro, se ne avete la possibilità. Di seguito riassumo la vicenda per i valdostani e anche per chi vive al di là delle Colonne d’Ercole di Pont-Saint-Martin
 
 1. La pista oltre le fronde
 

 Oltre le fronde del bosco c’è un aeroporto: è il «Corrado Gex» di Aosta. Che ci fa proprio lì, nel cuore delle Alpi, accanto a una cittadina di appena 35 mila abitanti? Fa volare gli alianti e infatti l’ambiente alpino è uno dei più favorevoli per chi ama il volo a vela. Questa, finora, è stata la destinazione principale dello “scalo” valdostano, Continua a leggere

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Gaza, l’attacco di terra e il boicottaggio di Israele

 AGGIORNAMENTO dal blog di Audrey: Israele colpisce la rete telefonica
 Gaza verso il completo isolamento!

I prodotti israeliani hanno il codice a barre che comincia con 729
 Lo so
che continuo a copiare spudoratamente da Femminismo a Sud, però anche questa iniziativa mi sembra importante: evitare di acquistare i prodotti israeliani (hanno il codice a barre che inizia con le cifre 729), perché «ogni euro che noi gli diamo si trasforma in bombe e tank che sparano contro la popolazione civile palestinese». «Quando andate a fare la spesa, non comprate. Non dirigete soldi in quella direzione», è l’invito del post originale, nel quale trovate anche la lista dei codici a barre di tutte le nazioni, notizie sulle relazioni economiche tra Italia e Israele e sulle aziende italiane che commercializzano prodotti israeliani.
 
 Si tratta di un tentativo di danneggiare economicamente Israele e quindi bisogna fare una precisazione per evitare che le solite anime candide accusino i detrattori della politica di guerra di voler affamare una popolazione intera. State facendo confusione: Continua a leggere

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