I 20 grandi

 Londra
 I venti grandi – venti che recano tempesta – soffiano sulla terra desolata, ridotta a suolo sterile d’asfalto, frammisto a sterpi. Questo, in chiave apocalittica, potrebbe essere un commento esaustivo al summit di Londra, dove le potenze mondiali (i 20 grandi, rappresentanti dell’85% del Pil terrestre) si sono accordati perché nulla cambi e il modello folle di sviluppo che sta trascinando l’umanità verso il disastro climatico e ambientale e milioni di persone verso un peggioramento delle proprie condizioni (anche economiche) di vita possa continuare invariato.
 Oppure, visto che le aspettative di cambiamento erano minime o nulle e visto che certi personaggi ricordano più la farsa che la tragedia, forse si potrebbe insistere di più sull’aspetto di ordinario squallore dell’appuntamento, con capi di Stato e di governo intenti a portare a casa i loro piccoli, irrinunciabili, successi, a fare finta di aver fatto tutto il necessario o anche, semplicemente, a chiamare Obama a gran voce, facendosi rimproverare dalla regina Elisabetta. Continua a leggere

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L’informazione contro il razzismo

 Silvia Berruto, Antonio Borrelli e Lorenzo Guadagnucci
 Si apre alla presenza di Ida Désandré, deportata politica a Ravensbrück, Salzgitter, Bergen-Belsen, l’ultimo appuntamento di Collettivamente Memoria, inizialmente previsto per il mese di febbraio e poi rinviato per neve. Ospiti della serata sono il giornalista Lorenzo Guadagnucci promotore della campagna Giornalisti contro il razzismo e Antonio Borrelli di Arcimovie Napoli. Introduce Silvia Berruto, giornalista aderente alla campagna e curatrice dell’iniziativa.
 Guadagnucci presenta Giornalisti contro il razzismo come un sos lanciato ai propri colleghi, ma anche come un invito a un ruolo più attivo dei cittadini, che devono pretendere un’informazione corretta. Il riferimento è, in particolare, al tema della sicurezza, trattando il quale i media italiani fanno da grancassa a quegli interessi politici che individuano nei rom un parafulmine sociale e un problema da colpire. L’appello Giornalisti contro il razzismo è nato come un tentativo senza grandi aspettative, ma non per questo meno necessario in un contesto in cui i media svolgono un ruolo fondamentale nel fomentare la xenofobia. Continua a leggere

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Nucleare: la grande bugia

 Del nucleare, ovvero della grande bugia.
 

 Il cartello raffigurato nella foto era esposto, fino a qualche mese fa, sul ponte Saint-Ludovic, situato tra la dogana francese e quella italiana, presso Mentone, Costa Azzurra. Diceva che proprio lì, sul confine, si era fermata – secondo le autorità francesi – «la nube radioattiva dell’incidente nucleare di Chernobyl». Proprio alla frontiera con la Francia nuclearista di Mitterand, che combinazione! Il passaporto non era in regola, suppongo.
 
 Pubblico questa foto all’inizio a inizio di articolo per ricordare come grandi interessi spingano i fautori del nucleare a mentire sistematicamente, a minimizzare la portata dei pericoli connessi alla gestione degli impianti e, quel che è peggio, allo stoccaggio delle scorie. In Italia, l’avventura nucleare sembrava finita una volta per tutte, su decisione dello stesso popolo italiano, a seguito dei referendum del 1987. Da allora a oggi, tuttavia, la lobby nuclearista ha lavorato bene per superare la pesante battuta d’arresto e tornare a macinare guadagni. Finché il cavaliere errante (errare = sbagliare) non ha deciso, in perfetta solitudine, il ritorno al passato, siglando un accordo che ci lega mani e piedi alla politica energetica della Francia di Sarkozy. Continua a leggere

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Fascisti a Milano

 Carri-bestiame piombati per i deportati nei lager
 Il 5
aprile
andrà in scena a Milano l’ennesima puntata dell’acclamato gioco
«Colpiamo la democrazia». Rappresentanti di alcuni fra i principali
partiti dell’estrema destra europea parteciperanno al raduno
organizzato da Forza Nuova. Abbonderanno i saluti romani, le croci
celtiche e le svastiche, i richiami più o meno espliciti (più espliciti
che meno) a ideologie vietate dalla legge dello Stato. La
democrazia italiana non può proibire l’incontro, per non impedire la
libera espressione del pensiero, ma le forze dell’ordine dovrebbero
vigiliare sul rispetto della legge. Succederà davvero? I fatti di
piazza Navona e quelli, più recenti, di Bergamo, hanno mostrato una
polizia capace di andare a braccetto con i giovani fascisti. Continua a leggere

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14 miliardi per 131 cacciabombardieri: un affare!

 No F-35
 Questo dovrebbe suggerirci che cosa pensare di chi dice che per uscire dalla crisi dobbiamo lavorare di più, o magari sposare suo figlio, o magari investire in titoli di Stato. Si tratta sempre della stessa persona, quella che non ha i soldi per un programma di ammortizzatori sociali appena appena decente, che vuole tagliare sui servizi, anche quelli di base (vedi la scuola), che fa la divisione aziendale (bad companies ai cittadini, good companies agli amici), presentandosi come il Salvatore, esattamente come quell’altro che, però, i pani e i pesci li moltiplicava, non li divideva.
 
 Questo dovrebbe suggerirci che forse il consueto disinteresse per quanto ci circonda, eterno vizio nazionale italico, sorretto dalla convinzione che alla fine tutto s’aggiusta, che una soluzione si trova sempre, basta sapersi arrangiare, è del tutto inadeguato a permetterci di affrontare il futuro. Continua a leggere

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L’efficacia del preservativo

 La Chiesa raccomandi ciò in cui crede,
 ma distribuisca i condom attraverso le missioni.
 È una questione di umanità.

 


 Capisco
e non capisco il clamore suscitato dai media dopo l’intervista a Joseph Ratzinger, che ha preso le distanze dall’efficacia del preservativo come rimedio contro l’aids in Africa e – immagino – nel mondo. In fondo si tratta di una non-notizia: la linea della Chiesa, infatti, è sempre stata quella di predicare un’altra via (certo impossibile e completamente immotivata, ma tant’è), quella della castità assoluta. E forse a far baccano intorno alle parole di un papa ultraconservatore c’è il rischio, sciagurato, di amplificarle.
 
 In fondo, la dichiarazione del signor Ratzinger neppure condanna apertamente l’uso del profilattico, semplicemente invoca «un nuovo modo di comportarsi l’uno con l’altro», il che onestamente non vuol dir nulla (e poi mi pare assurdo in bocca a chi predica l’universalità del diritto naturale – il diritto qui non c’entra, ma la natura sì e viene prima delle nostre costruzioni culturali). Ma il «modo nuovo», nella pratica, riguarda solo chi desidera applicarlo: per tutti gli altri c’è, ci deve essere, il preservativo.
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Merda, gli anarchici!

 Sei giovani vestiti di nero con il volto coperto da passamontagna hanno fatto irruzione al Cambio, storico ristorante di Torino, e hanno lanciato «sterco» (eufemismo usato dai giornali per non dire «merda») all’indirizzo dei ricchi commensali, una ventina di persone.
 
 «Adesso comincia lo sciopero della fame anche per voi!», avrebbero gridato. «Adesso anche i ricchi non dovranno mangiare».
 
 I sei hanno lanciato alcuni volantini contro il Cie (centro di identificazione e di espulsione) di corso Brunelleschi, intitolati «Guardate questo sangue» e relativi ai tentati suicidi all’interno dell’ex Cpt. Continua a leggere

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