Scuola – Lettera aperta alla Rai

 


 Quella che
segue è una lettera aperta indirizzata alla Rai, a livello teorico «la
televisione di tutti», per invitarla a fornire un’informazione completa sulla
cosiddetta riforma della scuola del ministro Gelmini, sui maxilicenziamenti che
si prospettano (40mila persone), sulle manifestazioni di protesta che stanno
svolgendosi in alcune città d’Italia.
 
 È stata scritta dal blog
ItalianiImbecilli, che invita i lettori a fare un copia-incolla della lettera e
a spedirla QUI e al TG1 (tg1.live@rai.it).
 
 
 Scuola – Lettera aperta alla Rai
 Dal blog ItalianiImbecilli
 
 Tra qualche giorno, migliaia di lavoratori della scuola non saranno più nel
loro abituale posto di lavoro, per gli effetti prodotti dalla legge finanziaria
che ha compreso quella che impropriamente è stata definita ‘riforma’ della
Scuola, a firma del ministro Mariastella Gelmini. E proprio in questi giorni,
questi stessi insegnanti e il personale tecnico stanno energicamente
protestando per riguadagnare e difendere il diritto al lavoro, sancito dalla
nostra Costituzione, ma negato dall’attuale governo. Si tratta di proteste
localizzate e organizzate, a Taranto, Salerno, Napoli, Arezzo, Agrigento… Continua a leggere

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Berlusconi respinga se stesso

 

 Almeno alla fine Facebook ha cancellato il gioco razzista di Renzo Bossi,
quello in cui dovevi cliccare sulle imbarcazioni che si avvicinano
all’Italia per far «rimbalzare il clandestino», dimostrando così di
essere un vero leghista.
 
 Avvenire, il quotidiano dei vescovi, ha finalmente alzato i toni, accusando il pacchetto sicurezza e l’accordo con la Libia di essere causa non solo di tragedie, ma anche del nuovo clima d’indifferenza nei confronti dell’altro, della vita umana.
 
 «Quando,
oggi, leggiamo delle deportazioni degli ebrei sotto il nazismo ci
chiediamo: certo, le popolazioni non sapevano; ma quei convogli
piombati, le voci, le grida, nelle stazioni di transito nessuno li
vedeva e sentiva? Allora erano il totalitarismo e il terrore, a far
chiudere gli occhi. Oggi no. Una quieta, rassegnata indifferenza, se
non anche una infastidita avversione. L’Occidente a occhi chiusi» Continua a leggere

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A piedi, lungo la via Francigena

 Donnas (Aosta), la via Francigena
 Sono contento

di poter pubblicare, qualche volta, anche le buone notizie. Per me questa lo è
indubbiamente, per una serie di motivi: perché amo l’ambiente; perché
odio la cementificazione progressiva e (a quanto pare) inarrestabile degli
spazi rimasti liberi da costruzioni; perché, infine, come insegnante continuo a
pensare che ciò che normalmente facciamo per coinvolgere gli alunni non sia sufficiente.

 
 
Ho ricevuto un’e-mail da un
«lettore del blog», che citerò con le sole iniziali, F. S., perché non ama «la
pubblicità». Si tratta di uno studente del corso di laurea in Pianificazione e
politiche per l’ambiente
presso l’Università Iuav di Venezia, che mi ha
presentato un’iniziativa che parte proprio oggi, 22 agosto, da Losanna, per
concludersi il 5 settembre a Gropello Cairoli (Pavia). Si tratta di un seminario itinerante
organizzato dal professor Virginio Bettini: quindici giorni di cammino, a piedi, durante i quali
ci si occupa di ecologia del paesaggio, pianificazione urbanistica, valutazione
ambientale
e, a partire da quest’anno, anche antropologia. Continua a leggere

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Vicenza e la guerra: le basi della pace non sono militari

 Vicenza. Manifestazione No Dal Molin

 Dal 2 al 13 settembre
a Vicenza si svolgerà il
Festival No Dal Molin (dai un’occhiata al programma e vedi se riesci a fare un
salto), l’ennesima occasione d’impegno, di riflessione e di lotta per una
comunità – quella vicentina contro la base di guerra americana – che sta
dimostrando di sapere tener testa a decisioni prese sopra la testa dei
cittadini, a Palazzo Chigi o alla Casa Bianca, tanto dai governi di destra quanto
da quelli di (sedicente) sinistra.


 Il Festival sarà un’occasione di solidarietà per una città ferita (i
lavori di costruzione della base sono, tristemente, iniziati), ma anche di
riflessione e allegria, tra concerti, conferenze, dibattiti e quant’altro. Obiettivo, gridare forte che
i giochi non sono ancora fatti
e che il compito è lo stesso di sempre: «resistere
un minuto di più». Un compito che sarebbe più facile se le frastagliatissime
sinistre e, più in generale, il movimento contro la guerra non avessero deciso
di tacere. L’invito è quindi a tornare a far sentire la propria voce (di pace),
a ri-esporre le bandiere arcobaleno, a pretendere che i media tornino a parlare
di Vicenza e di quella base che un’ideologia di guerra sta costruendo al Dal
Molin, un invito del quale questo blog vuole nel suo piccolo farsi megafono. Continua a leggere

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Giornalisti in galera

 

 

 Fa male essere d’accordo, sia pure per una volta, con il signor Umberto Bossi.
 
 
Secondo il capo della Lega, infatti, andrebbero messi in galera quei giornalisti che, invece di parlare delle gabbie salariali, si dilungano sull’ennesimo simbolo istituzionale che Bossi vorrebbe cancellare, l’Inno d’Italia, cui andrebbe sostituito il Va’ pensiero verdiano (ma chissà che in futuro non vengano altri suggerimenti musicali dal signor Matteo Salvini, amante, come si sa, dell’arte del canto – nel video un suo recente concerto).
 
 
«Dovrebbero metterli in galera, i giornalisti. Hanno
inventato la storia dell’inno nazionale. L’avete capito, perché? Perché stiamo
parlando di salari differenziati e territorializzati», ha detto il suddetto con l’eloquenza consueta, e a me sembra ineccepibile.
 
 
Tra la sparata
sull’Inno e la possibile introduzione delle gabbie, infatti, la cosa
più grave è la seconda ed è su di essa che dobbiamo concentrarci, non
sull’Inno, per scongiurare, magari, l’ennesimo attentato
all’eguaglianza dei cittadini italiani e l’ennesima crepa all’Unità del
Paese. Continua a leggere

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Esame di romanesco per i parlamentari!

 Roma, Montecitorio
 Pronta la legge
sul dialetto a scuola
, assicura Calderoli, andando incontro a una sensibilità
diffusa (almeno dalle parti delle feste della Lega, tra mangiate di polenta,
fiumi di birra e coretti razzisti sui napoletani condotti dal “maestro” Matteo
Salvini).
 
 Studio dei dialetti obbligatorio
alle elementari, alle medie e alle superiori, una proposta del tutto inutile,
ora che Renzo Bossi è stato finalmente promosso: bisognava pensarci prima.
 
 Il problema, naturalmente, non è
lo studio del dialetto, che è – di per sé – cosa degnissima, ma qualcos’altro:
 
 1) forse di cose da studiare ce ne
sono già tante; già ora i programmi non si finiscono (lo dico da insegnante) e
può darsi che nel mondo di oggi imparare una lingua europea o magari
approfondire qualche argomento delle discipline già esistenti sarebbe
preferibile;
 
 2) il dialetto è, per eccellenza,
la lingua che si parla in casa, o in strada con gli amici, non sugli odiati (lo
dico da insegnante!) banchi di scuola: imporre lo studio del dialetto è la
maniera migliore per farlo detestare; Continua a leggere

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Clamorosa intervista a Vanni Curcio

Vanni Curcio in vacanza

 L’intervista che segue riguarda, per scelta deliberata del
blog, un uomo perfettamente sconosciuto al grande pubblico.
 
 Siamo così abituati alle isole
dei famosi e ai grandi fratelli televisivi da dare un’enorme importanza al parere di belle e begli imbusti, palestrati, veline, presidenti del consiglio, frequentatori di salotti televisivi, tronisti/e e corteggiatori, corteggiatrici, escort, amiche&amicidimariadefilippi, gente senz’altro titolo che i suddetti per vivere e sproloquiare nei format televisivi e sulle colonne dei giornali.
 
 Bè, clamoroso: per reazione alla selva dei quasi famosi, degli ex famosi, degli ancora famosi, di quelli in-procinto-di-divenire-famosi-ma-ancora-abbastanza-sconosciuti, di quegli altri un-tempo-famosissimi-ma-non-se-li-ricorda-nessuno, il blog ha avuto l’idea (geniale) d’intervistare una persona normale, un uomo assolutamente non famoso (cui l’intervista, però, rischia di dare fama planetaria)! Botta e risposta con Vanni Curcio, brindisino, studente d’ingegneria
a Modena, appassionato di fotografia, attualmente in vacanza al mare.
 
 Mettetevi comodi e leggete
l’intervista! Continua a leggere

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