Il principe di Danimarca

 
 Faccio
o non faccio il proclama?
 Vorrei approfittare dell’estate per rimettere mano a un mio scartafaccio, intitolato «Il Principe di Danimarca».
 Vi suona familiare?
 Vuol dire che da qualche parte mi sarò ispirato.
 
 Vi terrò informat* (che suspence!) e, se i risultati saranno quelli sperati (da chi non è dato sapere), a settembre l’«opera» sarà pubblicata online, gratis e con l’invito a condividerla liberamente.
 Ancora non è sicuro neppure se sarà un testo da leggere o un dramma (ommamma, dramma in che senso?), ma alle compagnie teatrali che stanno leggendo queste righe
propongo di tenersi pronte, sempre che il ministro Bondi non riesca a farle fuori prima della pausa agostana.
 
 Marcio, in giro, ce n’è finché si vuole, mi pare; proverò a parlarne in tono shakespeariano…
  Continua a leggere

Pubblicato in La Biblioteca di Babele | Commenti disabilitati su Il principe di Danimarca

Solidarietà al popolo aquilano in lotta caricato dalla polizia a Roma

 

 
 Più
di 14 mesi dopo il terremoto, L’Aquila è più o meno come all’indomani del sisma.
 Non si è ricostruito. Non si sono sgombrate le macerie. Non si è permesso che la vita riprendesse a pulsare nelle vie e nelle case del capoluogo abruzzese.
 Si è scelto di trasformare L’Aquila in una città fantasma.
 Intanto, il governo Berlusconi si è fatto bello con il mondo (e ha cercato di far dimentcare le avventure sessuali del premier) imbastendo una sceneggiata oltraggiosa per gli abitanti della città ferita.
 Ha sperperato quattrini con l’organizzazione di un inutile G8 celebrato in una caserma della Guardia di Finanza.
 Ha collezionato scandali con l’allegra gestione dell’ "evento-sisma" da parte della Protezione(?) civile(??).
 Ha, soprattutto, confinato migliaia di persone, a cui è stato negato di tornare alla propria vita, nelle tendopoli, negli alberghi della costa e ora (i più fortunati) nelle nuove periferie del progetto C.A.S.E, agglomerati urbani edificati ex novo dove non c’era nulla, quartieri dormitorio senza negozi, senza storia, edificati al limite attorno a qualche centro commerciale, tanto per ribadire l’assoluto disprezzo per la cultura di un popolo e le sue scelte autonome, sacrificabili tutti – è successo – all’interesse di qualche palazzinaro.
 Alla ricostruzione dell’Aquila non sta pensando nessuno, se non i cittadini che, forzando blocchi di polizia, sono tornati nelle loro strade con le carriole, per liberare, soprattutto simbolicamente, L’Aquila dalle macerie, si sono spinti nella capitale per protestare contro l’inattività del governo (il quale ora pretenderebbe che gli aquilani restituissero i soldi delle tasse non versate nell’ultimo anno).
 Gli abitanti dell’Aquila sono stati manganellati, perché hanno voluto portare la loro indignazione e la loro denuncia di fronte ai palazzi del potere, come si vede nel video qui sopra.
 Per altre immagini e materiale, compresa la cronistoria della giornata romana, rinvio a Global Project.
  

 "Rilancio" di seguito il comunicato di solidarietà con il popolo aquilano pubblicato sul sito Comunisti Uniti.
 
 Solidarietà al popolo aquilano in lotta caricato dalla polizia a Roma
 da Comunisti Uniti
 
 Stamattina oltre 50 pullman provenienti dall’Aquila e dintorni, con 5.000 persone a bordo, hanno invaso le strade di Roma per portare la loro protesta ai palazzi del Governo dopo la grande mobilitazione del 16 giugno scorso a L’Aquila e la protesta a Roma del 24 giugno a piazza Navona e alla sede Rai.
 La risposta del Governo è stata quella di ripetute cariche e manganellate da parte della Polizia che cercava di impedire al corteo di arrivare vicino a Montecitorio per farsi sentire da chi di dovere.
 I manifestanti dell’Aquila con la loro determinazione hanno raggiunto lo stesso Piazza Colonna e hanno bloccato il traffico a via del Corso.
 Ai megafoni, a cento metri da Palazzo Chigi, hanno cominciato a gridare “vergogna” all’indirizzo del governo Berlusconi e hanno accolto al grido di “buffoni, ci avete abbandonati” i rappresentanti dell’opposizione parlamentare, quando si è presentato tra loro il segretario del Pd Pier Luigi Bersani.
 La manifestazione a Roma di oggi è stata convocata dall’Assemblea cittadina del Presidio Permanente e ha coinvolto unitariamente il “Popolo delle carriole del presidio di piazza del Duomo” e molte associazioni dei terremotati come “3 e 32″, “Rete Aq”, “Eva”, “Cittadini per i cittadini” e gli studenti universitari che abitavano la Casa dello studente crollata.
 I manifestanti hanno portato tutti le loro magliette con su scritto il motto diventato simbolo degli aquilani “forti e gentili…ma non fessi” e chiedono tutti la sospensione delle tasse, piani per l’occupazione e sostegno all’economia.
 In maggioranza sono lavoratori e lavoratrici arrivate dal cosiddetto “cratere” che oltre a L’Aquila coinvolge molti paesi limitrofi come San Demetrio, Fossa, Torre dei Passeri fino alla provincia di Pescara e Sulmona, che pur non essendo stata inserita nell’area dell’epicentro del sisma del 6 aprile 2009 ha subito notevoli danni.
 Questa mobilitazione, infatti, è stata organizzata per chiedere al Governo Berlusconi interventi concreti in materia di lavoro, case, ricostruzione e tasse visto che dopo essersi fatto propaganda in Abruzzo per alcuni mesi – con interventi di facciata e promesse mai mantenute – ha abbandonato completamente gli aquilani e tutte le famiglie terremotate.
 Proprio oggi dovrebbe arrivare in discussione in Senato la manovra finanziaria che con l’art. 39 chiede a molte regioni e al territorio aquilano, con un’economia in ginocchio, di tornare a pagare tasse e tributi prima sospesi in via d’emergenza per contribuire a pagare i costi della crisi del capitalismo e per permettere ai padroni e alle imprese di riprendere a fare profitti.
 Come se non bastasse, mentre la Marcegaglia e Confindustria dichiarano apertamente di non voler pagare nulla per tamponare questa crisi del loro sistema economico-sociale, il governo chiede agli abruzzesi persino la restituzione di quanto non versato e in tempi brevi.
 Grida ancora vendetta lo stanziamento dello scorso anno di 14 mld di euro per gli aerei da guerra F-35 e Eurofighter mentre con gli stessi soldi si calcola che si sarebbe completamente ricostruita L’Aquila e riattivati molti posti di lavoro persi col terremoto.
  Continua a leggere

Pubblicato in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura), Piazzetta della cittadinanza attiva | Commenti disabilitati su Solidarietà al popolo aquilano in lotta caricato dalla polizia a Roma

In Marcia!

 
 
 «In Marcia!»
era il titolo di un fogliaccio che avevo stampato con Paolo Rey (autore delle locandine della Marcia) per pubblicizzare la prima edizione aperta al pubblico (nel 2007; le prime tre le avevo fatte da solo; datemi pure del cretino, intanto ho vinto tutte e tre le volte).
 
 
«In Marcia!» è anche il titolo di questo articolo, scritto per ragguagliare appassionate e appassionati sulle ultime novità della VII Marcia Granparadiso estate, ormai pronta a partire questa domenica, 11 luglio, alle 8.15 del mattino, dai prati di Sant’Orso a Cogne.
 
 Per avere un’idea della fatica dei preparativi si invita a vedere questa foto.
 
 Per il regolamento e altro materiale, invece, si rimanda QUI. QUI, infine, è possibile vedere l’itinerario illustrato dell’iniziativa.
 
 Quest’anno, l’unica variazione di percorso degna di nota è il rientro su Cogne dopo la tappa di Lillaz. Prima di prendere la pedonale per Cogne (segnavia n. 23), infatti, non è più possibile percorrere la pista lungo l’argine del fiume, che è stata chiusa; bisogna invece passare attraverso la voragine provocata dall’alluvione del 2000 (l’area è stata ripristinata, ma la voragine è ancora riconoscibile), per poi piegare a destra e ridiscendere verso il torrente.
 
 A tutti i partecipanti sarà distribuito comunque alla partenza un foglio con l’itinerario.
 
 Concludo con una notizia importante: anche per questa edizione, il circolo Arci espace populaire di Aosta mette in palio una coppa per l’ultimo arrivato. Il vincitore ha l’obbligo di comprarsi la coppa, l’ultimo viene invece premiato, nel più perfetto spirito della Marcia.
 
 PS: Voci ufficiose dicono che i vincitori dell’anno scorso porteranno domenica il loro trofeo. Il "non-comitato organizzatore" freme nell’attesa.

 
 La foto di questo articolo, ingrandibile con un clic, è di Paolo Rey e raffigura la prima coppa messa in palio dall’espace populaire, nel luglio del 2007.
  Continua a leggere

Pubblicato in Marcia Granparadiso estate | 3 commenti

Una linea ferroviaria tra Valle d’Aosta e Svizzera?

  

 

 È davvero in previsione un collegamento ferroviario tra Valle d’Aosta e Svizzera?  

 

 Leggo sul sito Aosta Sera di un’«intesa quadro tra Regione Valle d’Aosta e Governo che individua le opere e le infrastrutture sul territorio regionale» definite di «preminente interesse nazionale». «La giunta regionale, nella seduta di oggi, venerdì 2 luglio, ha approvato l’accordo che, prossimamente, sarà firmato dal Presidente Augusto Rollandin e dai  rappresentanti del governo e dei ministeri coinvolti».
 
 
Vediamo le opere, dunque.
 
 
1) Il «miglioramento delle linee ferroviarie attive in Valle d’Aosta». Mi sembra, più che opportuno, doveroso: un binario unico che attraversa la valle centrale, ancora nessuna elettrificazione. La stessa linea del viaggio inaugurale, nel lontano 1886: allora il carbone, oggi il diesel, ma le migliorie finiscono qua.

 
 
2) Il «nuovo complesso funiviario del Monte Bianco che collegherà Entrèves a Punta Helbronner» (costo stimato 144,79 milioni di euro). Non ne so nulla, sospendo il giudizio. Suppongo che 140 milioni si possano usare in molti altri modi, ma non dico niente – per ora – circa questo progetto ritenuto «fondamentale per lo sviluppo economico e del turismo della Valle d’Aosta». 


 
3) Il «completamento della strada statale 27 di accesso al Traforo del Gran San Bernardo per bypassare il comune di Etroubles, la realizzazione di una variante in galleria in corrispondenza del forte e dell’abitato di Bard e la costruzione di una galleria di sicurezza al tunnel del Monte Bianco». Immagino che vada bene, vediamo.
 
 
Ho lasciato per ultimo il punto più interessante.
 
 
4) «linea ferroviaria Aosta Martigny».

 

 Linea ferroviaria Aosta-Martigny?
 
 Prima
che le intenzioni della giunta regionale si chiariscano del tutto e i contrari a certe opere, mastodontiche quanto inutili, siano etichettati, al solito, come «quelli del no», lasciatemi fare qualche domanda.
 
 
Lo so, l’idea non è nuova, ma abbiamo davvero bisogno di un collegamento ferroviario tra la Valle d’Aosta e la Svizzera? Che tipo di linea si prospetta? Alta, media o bassa velocità stile trenino turistico? Dove si intende bucare la montagna? Per quale lunghezza? Quali saranno i comuni interessati dall’opera? Quanti viaggiatori si prevedono? O la linea servirà piuttosto per le merci? È un’alternativa ai TIR o la solita torta fatta di lavori milionari?

 
 
Vedete bene che non appartengo al «NO» per partito preso. Però rifiuto l’entusiasmo imbecille del sì a tutti i costi. C’è qualcuno in Valle d’Aosta che sta ponendo queste domande? Qualcuno sta rispondendo? Esiste un progetto o dobbiamo pensare alla solita sparata?
 
Continua a leggere

Pubblicato in Le Colonne d'Ercole (di Pont-St-Martin) | Commenti disabilitati su Una linea ferroviaria tra Valle d’Aosta e Svizzera?

A spasso per i monti con in testa Dell’Utri

 

 Gli osservatori più attenti avranno notato che, negli ultimi giorni, il blog è stato meno attivo (preambolo classico che uso quando, per le più varie ragioni, non ho molto tempo per scrivere e pubblicare). In questi giorni, mi trovo a Cogne, dove, fra l’altro, sto preparando la settima edizione della Marcia Granparadisoestate (preparando è una parola grossa, visto che per problemi tecnici abbiamo dovuto ritardare la stampa delle locandine). La foto che correda l’articolo l’ho scattata stamattina: è una salita appena fuori paese, già immersa fra gli alberi, il silenzio e i rumori del bosco. Mentre la percorro, passo dopo passo, leggo sul manifesto della condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa di Marcello Dell’Utri, co-fondatore, con Berlusconi, di Forza Italia. A destra, la conferma della colpevolezza di Dell’Utri (sia pure con riduzione della pena rispetto al primo grado di giudizio) viene letta come una vittoria e lo stesso imputato festeggia: i crimini ascrittigli sono appurati soltanto fino al 1992, l’anno prima della fondazione del partito con il quale Berlusconi discese in campo: non è quindi provato il legame tra Cosa nostra e il partito del Cavaliere.
 
In realtà, da festeggiare ci sarebbe ben poco: dell’amico di Berlusconi è stato riconosciuto il passato in combutta con la mafia e, a meno di un decreto volto a svuotare di senso il noto proverbio «Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei», pesanti sospetti permangono sulle amicizie mosse in Sicilia e altrove per fondare i primi circoli berlusconiani e permettere il trionfo elettorale del miliardario parvenu della politica. Continua a leggere

Pubblicato in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura) | Commenti disabilitati su A spasso per i monti con in testa Dell’Utri

Alessandro Robecchi: Gelmini e la maturità – Siamo soli nell’universo?

 Pubblico, con la cortese autorizzazione
dell’autore, un articolo di Alessandro
Robecchi
uscito sul manifesto di mercoledì 23
giugno.
 Le tracce ministeriali della prova d’italiano all’esame di maturità di quest’anno sembrano uscire direttamente dalla penna del ministro Gelmini (quella che vuole introdurre il berlusconismo a scuola), tanto son singolari.
 
Il più preoccupante è quello che cita il «leader» Mussolini e la sua opinione sui «giovani».
 Il più assurdo è quello che dà il titolo all’articolo che pubblico qui sotto: siamo soli nell’universo? Oppure c’è qualcuno che può farci compagnia?
 Domande in linea con il programma di scienze di quinta superiore
,
suppongo.
 
Lascio la parola a Robecchi.
 
 Voi siete qui – Gelmini e la maturità – Siamo soli nell’universo?

 
 Tema: siamo soli nell’universo? Svolgimento. Magari! E invece, porca miseria, c’è pure la Gelmini che ci dà ‘sti temi del menga. Cos’avranno pensato mezzo milione di giovani seduti ai banchi della maturità una volta lette le tracce? Come minimo che qualcuno ha sciolto dell’acido nei rubinetti del ministero. Prima, un’annata di bocciature senza precedenti, i cinque in condotta, gli scrutini severi. Poi, per i sopravvissuti, tracce al limite della follia. Prendete quella su Primo Levi. Interessante, per carità: se hai già fatto la tesi di laurea su Primo Levi potresti persino affrontare il tema di maturità con un certo successo. Ma andarsi a infilare nell’analisi delle letture di Levi senza aver letto quell’antologia (di cui la traccia è una prefazione) vuol dire rischiare di non uscirne vivi. Analisi del testo? Ibridismo? Ecco un modo interessante e ben congegnato per fingere di parlare di Primo Levi senza parlare di Primo Levi. Astuti come faine, eh! Continua a leggere

Pubblicato in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura) | 1 commento

La Corte costituzionale approva la legge sul nucleare

 
 La Corte costituzionale ha rigettato i ricorsi sollevati da 10 regioni sulla legge n. 99 del 2009 che conferisce al governo la delega per la riapertura degli impianti nucleari in Italia, dichiarandoli in parte infondati e in parte inammissibili.

 
 Toscana, Umbria, Liguria, Puglia, Basilicata, Lazio, Calabria, Marche, Emilia Romagna e Molise (e in un primo momento anche il Piemonte, che ha ritirato il ricorso in seguito all’elezione a presidente regionale del leghista Roberto Cota) non ce l’hanno fatta, malgrado i numerosi i profili di illegittimità della legge delega lamentati (assenza d’intesa e raccordo con le singole regioni interessate dalla scelta dei siti delle centrali; criteri e le modalità di esercizio del potere sostituivo dell’esecutivo centrale in caso di mancato accordo; possibilità di dichiarare i siti aree di interesse strategico nazionale, soggette a speciali forme di vigilanza e di protezione; procedura che prevede autorizzazione unica a livello centrale sulle tipologie di impianti per la produzione di energia nucleare, rilasciata previa intesa della Conferenza unificata e dopo delibera del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica).
 
 
La rinuclearizzazione dell’Italia sembra procedere a marce forzate.

 
 Sta ora ai cittadini manifestare pacificamente, nei territori e a livello nazionale, che cosa pensano dell’atomo.

  Continua a leggere

Pubblicato in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura), Piazzetta della cittadinanza attiva | Commenti disabilitati su La Corte costituzionale approva la legge sul nucleare