Guardate, sono stufo

PerplessoHo 38 anni. A qualcuno sembro più giovane nel senso che mi darebbe meno anni, a qualcun altro sembro più giovane perché faccio spesso lo stupido.

Poi pubblico un libro di poesie e improvvisamente scoprono che sono malinconico. Forse bastava questo blog per capire che, nonostante i tentativi di metterla sul ridere, talvolta sono dannatamente serio.

Ho un sacco di difetti, naturalmente, mica intendo scrivere la mia apologia. E interpreto il precetto cristiano del «non giudicare» come un non sentirmi superiore agli altri. Non penso di essere migliore di Berlusconi, per dire, non penso di essere migliore di un mafioso, non penso di essere migliore di Enrico Letta.

C’è chi è più pericoloso e chi meno, però. Io meno (non nel senso delle botte), chi esercita il potere più. Per questo forse il potere non lo voglio. O forse è perché ho un’etica e credo che non accetterei i compromessi necessari per governare. Quindi durerei poco. Mi farebbero fuori in un attimo.

Da piccolo credevo che la democrazia fosse possibile. Poi ho assistito alla demolizione sistematica delle conquiste sociali e dei diritti, nel nome del profitto di chi ha già. Continuo a essere un sostenitore di quei diritti e di quelle conquiste, a rischio di beccarmi dell’«ideologico».

Ma sono stufo, l’ho detto già nel titolo. Il che contribuisce a spiegare perché ultimamente questo blog pubblichi così poco. Finché c’era Berlusconi al governo, finché c’era Monti, le cose erano diverse. Era tutta facciata, ma si poteva ancora pensare – anche nel pieno del montismo di unità nazionale – che esistessero quelli che la pensavano, in parte, in un altro modo.

Intendiamoci: io non ho MAI votato Pd e l’ho sempre considerato un avversario ideologico, in quanto pienamente calato nella cornice economica del mercato, desideroso di cancellare le conquiste novecentesche in ossequio ai dettami dell’Europa e delle lobby, un avversario – ripeto – di tutte le persone realmente intenzionate a cambiare il sistema economico liberista. Per questo il Pd, inteso come partito, non è mai stato il mio interlocutore.

Eppure lo schifo dell’alleanza di governo con quegli altri, proprio non me l’aspettavo. Non che stimassi Letta e copagnia (ho scritto compagnia, non compagni), ma credevo che al disgusto ci fosse un limite. Mi sbagliavo. La reazione logica che mi sarei aspettato da parte di centinaia di migliaia di persone alla base del Pd sarebbe stata l’abbandono indignato del partito, quello che nel (poco) Cavaliere di Arcore ha il principale alleato di governo. Un abbandono pubblico, plateale, salutare. Non c’è stato.

Pur non facendo parte del Pd è ovvio che a livello locale conosco alcuni suoi militanti, per quel che ne so tutte brave persone. È a loro che domando perché si ostinino a voler continuare la militanza in un partito che sta con Alfano. Lo chiedo a loro, sperando di capire contemporaneamente perché in Italia non saliamo sulle barricate, ma al limite ci barrichiamo in qualche centro commerciale tra saldi e aria condizionata, aspettando – una volta di più – che passi la nottata.

Mi parleranno dell’impossibilità di seguire altre strade. Certo. Lo ha lasciato intendere il presidente della Repubblica (allora…). Lo dice anche Repubblica il quotidiano. O La Stampa. O tutti quei giornali fintamente progressisti che fanno di tutto per sodganare l’idea che abbiamo un governo normale, che in fondo non è successo niente. Mi porteranno a esempio le cose buone che ha detto o fatto il governo Letta.

E allora sono stufo, sono stanco. Rischio di contaminarvi con il mio veleno. Per questo sto dedicando molto più tempo alla poesia. Credo che sia un veicolo migliore per dire ciò che penso, per lottare contro il grande fratello, sia quello orwelliano, sia quello di Canale 5.

[Si leggano in proposito, a titolo di esempio e solo se interessat*, le poesie Catena di smontaggio, La religione del mercato e Trappola per topi].

Su Facebook linkerò questo articolo a chi, fra le persone che conosco, in qualche modo posso ricondurre al Pd o a qualsiasi genere di idea della necessità di un percorso comune con il Partito democratico. Vediamo che mi dicono. Mi piacerebbe che le eventuali risposte fossero pubblicate in calce all’articolo e non su Facebook. Il dibattito vorrebbe essere pubblico. Se i miei modi sono bruschi mi scuso. Nulla di personale.

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8 risposte a Guardate, sono stufo

  1. savin onorio scrive:

    ….siamo indignati, si è passata la misura, questo non è possibile in uno stato democratico, è un attentato alla costituzione…ecc…ecc….ecc…potremmo riempire il classico foglio protocollo di espressioni con cui tutti si riempiono la bocca: dai politici ai giovani del pd…..espressioni che, sappiamo tutti, sono di circostanza, per dovere di cronaca, per questioni diplomatiche, per “lanciare un messaggio”. Ma, caro Mario, capisco bene la tua stanchezza anche se, da persona informata e quindi anche un po’ disillusa tu possa essere caduto in questa condizione. Personalmente io sono TOTALMENTE convinto che tutti i politici di professione siano sotto ricatto ed eseguano solamente ordini che arrivano dalle famiglie che tengono il potere su questo pianeta. Forse sono un complottista, forse sono completamente, totalmente, sfiduciato in chi governa ma per me questi (i politici) sono un po’ come gli dei dell’Olimpo……se stanno in un luogo a parte a farsi gli affari loro. non è il caso che ti suggerisca dove e quali informazioni cercare ma per noi non c’è quasi speranza se restiamo singoli…..in ogni caso…. IO SONO PRONTO!

    • savin onorio scrive:

      …una piccola aggiunta a completamento e correzione…….riga 7…….e quindi anche un po’ disillusa TROVO STRANO CHE tu possa essere caduto in ……..
      ciao Mario, tieni duro …(per le generazioni future)

  2. Giuseppe scrive:

    E’ il tipico problema della generazione dei 30-quarantenni. Sono stati privati della lotta politica che era un vissuto tipico delle generazioni più vecchie. In Italia c’è stata in passato una discussione politica basata sulle idee e non sull’economia pragmatica del fare affari a spese del popolo. La transizione è maturata con l’attività proprio dei giornali (come Repubblica) e delle televisioni che operavano sistematicamente per dare un’immagine negativa delle ideologie indipendentemente dalla loro posizione nei confronti della giustizia sociale dell’equa ripartizione del reddito ecc. ecc. Ha prevalso il radicalismo (che è di destra, almeno dal punto di vista storico) con la discussione su falsi problemi e con la demonizzazione delle rivendicazioni dei lavoratori contro una globalizzazione sviluppatasi in una forma tesa solo a danneggiare tutta la classe lavoratrice sia nei paesi in sviluppo sia in quelli sviluppati. Per avere le idee chiare occorre semplicemente rifarsi alle definizioni storiche del capitalismo e dei suoi padri (Malthus, Bentham, Adam Smith, Richardo le cui teorie fanno orrore a chi ha interesse allo sviluppo dell’economia in favore del genere umano) e alla filosofia della scienza nella versione di Cambridge (Russell, Wittgenstein, Ramsey, mentre lascerei perdere la scuola di Vienna che è radicale in un altro senso). In particolare Ramsey ha studiato in forma indipendente e basata sulla logica matematica i presupposti dell’economia ben gestita. Questa classe politica si riferisce tutta al liberismo e non ha nessuna intenzione di valutare come queste teorie non possono far altro che distruggere la speranza per chi ne è governato e produrre un arresto della civilizzazione. Ad esempio Malthus con la sua teoria sulla crescita della popolazione (dimostratasi completamente errata) ha creato le condizioni per arrestare lo sviluppo dell’umanità per cui, e questi sono dati dell’ONU, siamo arrivati al punto di flesso della crescita e presto il mondo dell’uomo invecchiato e chiuso su sé stesso andrà verso il declino e l’estinzione. Solo la presa di coscienza degli errori e delle stupidità di questi falsi profeti possono creare le condizioni per rivitalizzare il genere umano e permettergli di sviluppare il suo grande sogno di viaggiare verso le stelle e crescere indefinitamente nell’universo in giustizia sociale e prosperità.

  3. Simona D'Agostino scrive:

    Ciao Mario, io ho sempre visto un non so che di malinconico in te …
    Ma parliamo della base del PD … io l’ho conosciuta, in parte. Sono stata una militante o meglio sono stata una militante del PDS/DS e pure dirigente … Non del PD non ne condivisi la trasformazione, non mi piaceva ciò che il Partito (non a caso con la P)stava diventando (e già i Ds erano alquanto criticabili…). La base del PD è cambiata solo in minima parte da quella dei DS, ma le dinamiche no! Per la base del PD, ereditata da PC/PDS/DS la figura del Segretario è sacra, ciò che decide la segreteria è legge: si può anche dissentire nelle riunione di Direzione, discussioni con fiumi di parole … Ma alla fine si vota compatti, al massimo ci si astiene, ma l’importante è che l’immagine del Partito ( di nuovo maiuscolo) sia unitaria… Se si analizzano gli ultimi congressi DS PD ( come quelli del PC/PDS) si può notare come il segretario uscente è quello vincente se si ripresenta o quello che viene proposto dal segretario uscente ( si veda Renzi/ Bersani) … Quindi vedo molto difficile una rivolta della base del PD. Negli ultimi 15 anni il Partito ( non so più come definirlo … ) ha cercato di scrollarsi di dosso l’eredità comunista spostandosi sempre più verso il centro verso i moderati, perché i dirigenti hanno fatto credere alla base che fosse l’unico modo per governare e la maggior parte della base ci ha creduto e li ha sostenuti … Da un certo punto in poi l’obiettivo non è più stato la difesa dei diritti o tutti i temi storici della sinistra, ma governare ad ogni costo… Ma proprio ad ogni costo… Una sorta di riscatto sociale per degli ex comunisti stati sempre all’opposizione!!! Insomma il PD non sarà il PC (sicuramente non per i temi politico-sociali e per le figure politiche, purtroppo aggiungerei …), ma una cosa e rimasta uguale: il “famoso” CENTRALISMO DEMOCRATICO. Io non mi aspetto grandi movimenti, mi piacerebbe ci fossero e ne prenderei volentieri parte, ma per ora, come tu ti rifuggi nella poesia, io fuggo il presente, con le mie ricerche storiche (appena finita una sulle Brigate Garibaldi in VDA) e molto a malincuore penso ciò che pensava il napoletano Cuoco nel XVIII secolo ” il popolo si muove solo quando ha fame” … Ma forse ci siamo vicini.
    Un caro saluto
    Simona

  4. Mario scrive:

    @Giuseppe: Sono assolutamente d’accordo con quanto dici. E il Pd m sembra l’esempio massimo della politica ridotta al fare affari. Esempio massimo, dico, anche perché l’altra parte non la prendo nemmeno in considerazione. @Onorio: confermo di essere rimasto sorpreso nel veder nascere il governissimo Pd-Pdl, non perché accordi una qualsivoglia fiducia ai vertici del Pd, ma perché credevo che un’operazione del genere fosse impossibile da far mandare giù agli elettori. Forse quello che dice Simona circa il centralismo democratico che ha accompagnato l'(in)voluzione PCI-PDS-DS-PD (tutt* compatti attorno alle scelte dei vertici ) aiuta a spiegare il perché dell’accettazione dell’inaccettabile, a parte qualche mal di pancia, il perché della mancata ribellione del partito. In ogni caso, più che essere caduto in una “delusione” (la realtà batte la fantasia più spinta, ma dal Pd non mi aspettavo nulla) sono agguantato da uno schifo più grande di quello che provavo fino all’altro giorno – schifo e incomprensione – schifo formato sabbie mobili. @Simona: io spero che il rifugio nella poesia (in ogni caso non “esclusivo”) sia in realtà anche una maniera di lottare, perché credo che certi concetti passino più facilmente attraverso la letteratura e l’arte che non attraverso gli articoli di un blog. Condivido la tua speranza che, messi alle strette dalla necessità, anche noi, popolo pecorone quanto mai altri, sapremo «muoverci». Il 14 luglio si avvicina. Rivoluzione?

    • Giuseppe scrive:

      Ma come fate a sorprendervi? La politica del PD non è mai stata diversa. Enrico Letta è un alfiere della scuola malefica di Andreatta e precorritrice di Berlusconi. Nel 1982 Augusto Graziani, che poi è diventato un senatore PD, dimostrò come l’operazione di Andreatta di eliminazione dei controlli sulla spesa pubblica era foriera di sfascio economico e vendita delle risorse italiane ad investitori esteri. Ieri Letta ha lodato la politica antisociale e colonizzante del nostro paese di Andreatta. Allora che partito è quello che fa senatore Graziani e presidente del consiglio un andreattiano? Come si dice: Berlusconi nel PD è solo un purissimo accidente. Non si capisce come delle persone di sinistra lo continuino a votare.

  5. provo a diffondere il post, sono assolutamente d’accordo con te, Mario; non riesco nemmeno a scrivere e sto cercando un modo di comunicare perché mi pare che tutto sia stato predetto e detto in anticipo, ma che tutto il peggio prevedibile si sia avverato; sciaguratamente.

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