Trattamento a freddo, al Consiglio regionale la maggioranza recepisce: vietato scaldare gli animi con la speranza di un modello partecipativo in grado di coinvolgere i cittadini nelle decisioni che li riguardano.
Dopo lo straordinario risultato del referendum di domenica, la gestione dei rifiuti sarà decisa ancora una volta a porte chiuse, a Palazzo, attraverso una commissione consiliare istituita ad hoc (con 5 consiglieri di maggioranza e 2 di opposizione), per valutare il nuovo scenario, al fine di approntare quel famoso “piano B” di cui non esisteva traccia prima del 18 novembre. Lo ha deciso oggi il consiglio regionale. Tale commissione dovrà relazionare al presidente Rollandin nel mese di marzo 2013. E fino ad allora?
È stata invece bocciata la proposta di Alpe e Pd di costituire un tavolo tecnico composto dal presidente regionale, dall’assessore all’ambiente, dai presidenti delle comunità montane, i rappresentanti del Cpel, i consiglieri della quinta commissione, i tecnici e – soprattutto – i rappresentanti del Comitato per il Sì.
I quali, dal canto loro, l’alternativa al piro ce l’avrebbero già, come hanno spiegato più e più volte, comune per comune, durante la campagna referendaria.
Sull’argomento bisognerà tornare. L’importante per ora è tenerli d’occhio, per vedere che cosa faranno per impedire che sia la popolazione a scegliere. Esistono concetti più elastici e meno elastici di democrazia…
>>> Vedi anche l’articolo Trattamento a freddo dei rifiuti, una commissione speciale per gli scenari futuri su AostaSera.it.