Sarei disposto a votare Union

Lettera aperta all’Union Valdôtaine e ai media valdostani


Aosta, 8 novembre 2012

Lo dico ufficialmente. Io non ho mai votato per l’Union Valdôtaine, voto Rifondazione, ma per una volta un compromesso sono disposto ad accettarlo. Sono talmente convinto della pericolosità dell’inceneritore mascherato – per i miei figli, per me, per tutti – che se il governo regionale tornasse sui suoi passi e decidesse di non realizzarlo sarei disposto a votare l’Union alle prossime elezioni regionali (beninteso, solo questa volta).

Lo dico per rispondere a chi dice che ciò che davvero interessa quelli del «Sì» è nuocere politicamente all’attuale maggioranza di governo. In questo caso io bado alla salute, del resto non m’importa, e sono disposto davvero a fare quanto ho detto.

Ciò fa di me un potenziale elettore: che la politica mi corteggi, ora, che mi prometta l’impensabile.

Viceversa, se i partiti di questa maggioranza si ostineranno a organizzare il boicottaggio di una consultazione popolare legittima e democratica, prometto, in caso di mancato conseguimento del quorum, di fare tutto quanto in mio potere – per poco o tanto che sia – per diffondere la notizia a livello nazionale (mostrando così alle altre regioni in che cosa consiste l’autonomismo valdostano) e per invitare l’elettorato unionista ad astenersi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

Si sa, del resto, che «non andare a votare in democrazia è un diritto». E, in fin dei conti, non è detto che a tutti gli unionisti faccia piacere l’indicazione di tenersi lontani dalle urne, come se la delega insita nel mandato elettorale dovesse corrispondere all’accettazione supina che tutte le decisioni, per buone o cattive che siano, calino sempre dall’alto, come fa la pioggia, o magari le nanoparticelle prodotte da una certa ciminiera alta 60 metri (appena più lunga, ci rassicurerebbe qualcuno, del tubo di scappamento di un Suv).

Mario Badino, cittadino ed elettore, Aosta.

>>> Ho inviato questa lettera all’Union Valdôtaine e ai principali media valdostani. Il tono e l’intento sono polemici e satirici, tuttavia confermo di essere disposto al compromesso sul voto, alle condizioni sopra indicate.

>>> L’illustrazione, opera di Marc Chagall, si riferisce a un avvenimento ancora non accaduto: l’artista ha voluto infatti ritrarmi nell’atto di ricevere la scheda elettorale per votare l’Union Valdôtaine. Sullo sfondo, un gruppo di scrutatori scruta.

Questa voce è stata pubblicata in Le Colonne d'Ercole (di Pont-St-Martin), Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura), Piazzetta della cittadinanza attiva, Posta prioritaria, satira e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Sarei disposto a votare Union

  1. Maria Pia Simonetti scrive:

    Mi pare una bella mossa.
    Ma bisogna essere intellettualmente onesti non solo per farlo, ma anche per credere che lo farai. Difficile che qualche politico unionista ci creda. Qualche elettore uninista invece forse sì.

I commenti sono chiusi.