NO BOY LOVE DAY

 

 Inoltro un appello ricevuto via mail. Neppure sapevo dell'iniziativa… Sembra agghiacciante.


 Aderisci anche tu all'iniziativa E POLIS per bloccare il Boy love day


 L'appello

 Il 23 giugno si celebrerà il "Boy love day", la giornata dei pedofili.
 Un'iniziativa internazionale promossa da diverse associazioni che dialogano attraverso siti internet con lo scopo di diffondere la "cultura della pedofilia" e solidarizzare con i violentatori di bambini in carcere. Nei siti, oltre agli appelli per "accendere una candela azzurra", compaiono foto di minori semi-nudi e chiari inviti al sesso libero tra adulti e adolescenti.

 Di fronte ad un tale scempio, ci appelliamo all'Unione Europea, all'Unicef e a tutte le istituzioni affinché il "Boy love day" non si celebri e affinché vengano oscurati tutti i siti Internet dove si sta propagando questa iniziativa.

 Occorre reagire con forza e sostenere questa battaglia di civiltà per la tutela dei nostri figli e dei bambini di tutto il mondo dall'orrore degli abusi e delle violenze.

 Firma qui la petizione on line.

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4 risposte a NO BOY LOVE DAY

  1. antonia scrive:

    intendi dire che e’ agghiacciante voler oscurare un sito web, vero?

    sono d’accordo, anche perche’ non vedo come questa iniziativa possa diminuire il problema della pedofilia. le violenze avvengono in famiglia, non su Internet.

  2. Mario scrive:

    Vuoi la verità? Non so se ho fatto bene a lanciare questa petizione, perché si tratta di oscurare, di censurare, e io penso che le censure non siano una soluzione adeguata a nessun problema. L’intento appare poi estremamente velleitario quando si pensa di bloccare “dall’alto” un fenomeno nato e sviluppatosi su internet, quindi poco controllabile per natura. E dunque hai ragione tu quando dici che l’iniziativa non diminuirà il problema della pedofilia, visto che le violenze avvengono in famiglia, non in rete. Inoltre, ammetto che è assurdo non prendersi la briga di distinguere tra chi incita a commettere abusi nei confronti di chi non può difendersi e chi si limita a raccontare se stesso. Potrei forse ancora citare una certa confusione, nell’appello, quando si fa cenno a rapporti tra adulti e adolescenti. Di quali età si sta parlando, esattamente?
    Quello che volevo sottolineare, attraverso l’appello (e sono assolutamente imputabile di una certa superficialità per come ho trattato l’argomento) è il sentimento di sdegno – abbi pazienza, è così – che suscitano in me le azioni di chi non rispetta le persone più indifese (bambini, talvolta neonati) e giunge a rivendicare “orgoglio” per le proprie azioni.
    Sono tempi brutti, carichi di oscurantismo e in giro c’è aria di restaurazione culturale, lo so. Ma esiste una differenza tra chi condanna modi di essere che una parte della società considera devianti (il contestatore, lo straniero, l’omosessuale) e chi esprime solidarietà per i “violentatori di bambini in carcere”, a meno che non si parli di solidarietà per i loro diritti in quanto carcerati, che è una cosa diversa. C’è il rischio che i carnefici passino per vittime. Lo ripeto, esistono rapporti che non possono essere considerati in alcun modo consenzienti, quando il violentato, com’è successo veramente, ha sulle spalle appena una decina di giorni di vita!
    Per concludere, il mio intervento era finalizzato a esprimere sdegno per la pedofilia in sé, o, meglio: dolore per le vittime. Lo stesso sentimento che mi ha portato a linkare al blog il filmato della BBC “Sex and the Vatican”, per intenderci. E’ l’argomento, in sostanza, che mi pare agghiacciante, ma neppure l’iniziativa raccoglie il mio entusiasmo…

  3. antonia scrive:

    credo che questo articolo di Massimo Mantellini sia la miglior cosa scritta sull’argomento: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=2021220

    grazie della tua risposta.

  4. Mario scrive:

    L’articolo di Mantellini mi è sembrato molto intelligente, però lo voglio meditare un poco. Sono d’accordo quando sottolinea l’impossibilità pratica di oscurare un sito e quando dice che si è fatta una pubblicità enorme a un indirizzo web che sarebbe stato più logico ignorare. ribadisco la “leggerezza” con cui ho trattato l’argomento, perché non ho mai visto il sito incriminato e apprendo solo ora che non contiene (dice Mantellini) materiale pedopornografico. Forse l’iniziativa di Epolis (e poi del ministro) sono state inutili, magari anche dannose, non lo so. Mi rimangono comunque alcune perplessità relative alla libertà assoluta di pubblicazione: come si può fare apologia del fascismo (lasciamo perdere il fatto che avvenga continuamente) o della pedofilia? Come si può manifestare solidarietà con chi è stato arrestato per aver abusato di bambini? Come ho detto all’inizio, ci devo ancora meditare sopra. E mi è anche venuto il (fondato) sospetto di essere anch’io una specie di “illetterato digitale”, come dice Mantellini…

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