come nella tua amata canzone partigiana, tu resistente dell’umanità ferita, vivo nei colori di Gaza, terra schiacciata da un embargo-prigione che chiude gli occhi e la speranza a bambini e adulti, a chi li aveva aperti – gli occhi – a contemplare l’ingiustizia.
Ho pianto quando ho saputo che non c’eri più, ma soprattutto non ci potevo credere. Perché di tanto dolore e sofferenza tu non eri solo il messaggero lontano, un volto, un microfono: tu eri vero, ti avevo incontrato, avevamo parlato insieme, davanti a una birra, e già prima ti avevo sentito, per mail, al telefono; mi hai portato all’orecchio l’eco di un’esplosione israeliana nel mezzo di una “tregua” benevolmente concessa ai palestinesi dall’«esercito più morale del mondo».
Tu eri vero, come è vero un amico, solo che stavi dall’altra parte del Mediterraneo, insieme ai tuoi compagni dell’International Solidarity Movement stavi accanto ai dimenticati del mondo, sulle ambulanze, nelle barche dei pescatori, nei campi coltivati lungo la linea di un confine arbitrario, sotto i colpi (di avvertimento?) dei cecchini.
Oggi ci manchi, più che mai, manca la tua voce, la tua cronaca puntuale da una terra ancora bersaglio di bombe e omicidi “mirati”. Mi manca il fatto di saperti lì, ma contemporaneamente qui, vicino a noi.
A tua sorella e a tua mamma, che non ho mai incontrato, a tutte le persone che hai conosciuto e la cui vita hai cambiato, e a quelle che a Gaza e in Palestina continuano a soffrire, un abbraccio forte in questo anniversario.
Che sopravviva, nei nostri cuori il tuo invito. «Restiamo Umani».
>>> Oggi, domenica 15 aprile, primo anniversario dell’uccisione di Vittorio Arrigoni, alle ore 20.30 sarà inaugurato, presso il circolo Arci Espace Populaire di Aosta, un muràl dedicato a Vik.
>>> L’immagine di questo articolo è di Carlos Latuff.
>>> La testimonianza di Vittorio è stata anche raccolta nel reading movie «Restiamo Umani». Info QUI.