Alcune notizie dal fronte della salvaguardia ambientale (e della salute umana) in Valle d’Aosta.
Della vicenda di Comboé, vallone alpino compreso in una Zona a Protezione Speciale per le sue ricchezze naturalistiche, e per anni minacciato da un’inutile strada poderale poi realizzata, ho già detto tante volte, recentemente in un articolo dal titolo Comboé devastato, nel quale lamentavo, dopo il compimento della “grande opera”, l’avvio di lavori di “miglioramento” fondiario che hanno cancellato la zona umida che caratterizzava la parte bassa del vallone.
Per fortuna, contrariamente alle abitudini valdostane, di Comboé si è continuato a parlare: ha scritto un bell’articolo Rosetta Bertolin sull’ultimo numero di «Alpe», giornale dell’omonimo partito valdostano, che si può scaricare QUI. E la notizia ha varcato i confini regionali, le “Colonne d’Ercole” di Pont-Saint-Martin, approdando sulla versione online del «Fatto Quotidiano», in un articolo a cura di Fabio Balocco, esperto di piste silvo-agro-pastorali, leggibile QUI.
Invito tutte e tutti a dare alla vicenda la massima diffusione possibile, anche al di fuori del territorio regionale, nella speranza che non passino sotto silenzio quelle che è possibile considerare come vere e proprie aggressioni all’ambiente. E chissà che per una volta indignazione e clamore non contribuiscano a impedire che altri luoghi facciano la fine di Comboé.
Buone notizie, invece, dal fronte dei contrari al pirogassificatore, che l’amministrazione regionale valdostana vorrebbe costruire per bruciare i rifiuti di una popolazione che non raggiunge le 130 mila unità ed è ancora lontana dalle percentuali minime di raccolta differenziata imposte dalla legge per il 2012.
Lo Statuto della Valle d’Aosta prevede la possibilità di indire un referendum propositivo (in Italia esiste solo quassù e nella provincia di Bolzano), che, in caso di vittoria dei contrari all’inceneritore, potrebbe imporre, per il problema dei rifiuti, una soluzione “a freddo”, considerata meno pericolosa per la salute umana.
Per ottenere il referendum sono necessarie 5.500 firme (ho già detto che la popolazione valdostana è poco numerosa). Ebbene, Valle Virtuosa, l’associazione che promuove la consultazione, ha recentemente superato la soglia delle 5.000 (e siamo solo a metà del tempo a disposizione).
Tutt@ possiamo aiutare i promotori a raggiungere il maggior numero possibile di firme, perché è giusto far capire a chi in passato ha voluto boicottare lo strumento referendario che questa volta raggiungere il quorum è possibile, come hanno dimostrato 27 milioni di italiani lo scorso giugno, proprio per questioni legate alla salute e ai beni comuni.
L’invito è, innanzitutto, a firmare, se non lo si è già fatto. E poi a dare una mano per la raccolta delle firme, la distribuzione dei volantini, la diffusione dell’informazione. I banchetti saranno organizzati secondo il seguente calendario:
– sabato 19 novembre, mattina e pomeriggio ad Aosta, in Place des Franchises;
– domenica 20 novembre, mattina e pomeriggio, ad Aosta, in piazza Chanoux, per il mercatino del biologico;
– lunedì 21 novembre, in mattinata ad Aosta al mercatino del Quartiere Cogne, con possibile presenza contemporanea al mercato di Verrès Châtillon;
– sabato 26 novembre, mattina e pomeriggio ad Aosta in Place des Franchises e/o presso la Porta Pretoria;
– domenica 27 novembre, mattina e pomeriggio ad Aosta in Place des Franchises;
– martedì 29 novembre mattina al mercato di Aosta;
– venerdì 2 dicembre, pomeriggio, ad Aosta in Place des Franchises;
– martedì 6 dicembre mattina al mercato di Aosta.
Si può firmare anche presso il proprio comune di residenza (quello di Aosta, in più, dovrebbe certificare le firme anche per chi risiede negli altri comuni).
Per altre informazioni è possibile consultare il blog di Valle Virtuosa. Sulla questione di Comboé invito invece a visitare quello degli Amici del Vallone.
>>> La foto di Comboé è di Francesco Cordone. Quella della manifestazione contro il pirogassificatore è tratta dal blog del Comitato Rifiuti Zero Valle d’Aosta.