Domani, 29 ottobre, giornata nazionale di mobilitazione contro il carbone. Pubblico di seguito il comunicato stampa del Coordinamento nazionale No al Carbone.
29 ottobre: uniti contro il carbone
Comunicato stampa CNNC
Il Coordinamento Nazionale No al Carbone aderisce alla Giornata di mobilitazione nazionale contro il carbone del 29 Ottobre, partecipando alla manifestazione nazionale indetta ad Adria (Ro) e organizzando in concomitanza presidi nei siti sedi delle inquinanti centrali elettriche a carbone sporco* (Civitavecchia, Brindisi, Vado Ligure, Gualdo Cattaneo, Saline Ioniche).
La combustione del carbone è causa del rilascio di numerosi inquinanti estremamente dannosi per la salute, i cui effetti coinvolgono un’area molto più vasta di quella limitrofa alla centrale e rappresenta la più grande fonte “umana” di inquinamento da CO2.
La nostra presenza sarà la testimonianza concreta dei danni irreversibili che provocano sull’ambiente e sulla salute delle popolazioni le scelte scellerate di amministratori nazionali, regionali e comunali che, in cambio di compensazioni economiche, rilasciano pareri positivi su progetti di realizzazione di impianti a carbone, svendendo, di fatto, i territori e imponendo alle popolazioni di vivere vicino a impianti altamente pericolosi e inquinanti.
Mostreremo a tutta l’Italia la galleria delle foto realizzate durante l’esercizio dei mostri a carbone sporco*, le testimonianze scientifiche dei danni provocati dalle ricadute inquinanti, dei danni indiretti all’economia agricola, ittica e turistica, costretta a vergognarsi di essere tale vicino a un mostro che brucia carbone sporco*.
Accettare il carbone vuol dire accettare di svegliarsi la mattina e non riuscire a vedere l’orizzonte, smarrirsi in nuvole grigie che cancellano il blu del cielo, essere immersi in polvere nera che imbratta la tua città come i polmoni di bambini innocenti.
Accettare il carbone, o peggio, sostenere la scelta di incrementarne l’uso, significa, inoltre, agire in totale sprezzo delle decisioni assunte dall’Unione Europea di ridurre del 20% emissioni di gas serra entro il 2020.
Il nostro no al carbone sporco* è il no di chi vede negarsi il futuro dagli effetti nefasti di un inquinamento considerato “lecito” e vive umiliato tra le falsità a pagamento delle lobbies e le verità nascoste delle istituzioni preposte ai controlli!
I nostri sì sono per le energie rinnovabili, per quella rivoluzione energetica che prenda la via del risparmio energetico e della produzione di energia finalizzata al soddisfacimento dei fabbisogni reali, realizzata in piccoli impianti, indipendenti dalle spa che pur di ottenere grandi profitti propongono e realizzano i megaimpianti inquinanti.
In Italia la potenza installata (ovvero la potenza massima erogabile dalle centrali) è di circa 106 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW; il contributo delle rinnovabili alla domanda di energia primaria in Italia è pari al 6,7%, mentre il 93% deriva, dunque, da fonti fossili inquinanti quali il carbone.
Il nostro paese Italia, con il suo sole 365 giorni all’anno, può e deve aumentare enormemente l’apporto dell’energia fotovoltaica, per soddisfare il fabbisogno reale dei consumi.
La schizofrenia del sistema energetico italiano consente oggi di aumentare l’apporto del solare, mentre, in contemporanea, le varie lobbies energetiche continuano a farsi autorizzare nuovi impianti a combustibili fossili, contro il volere delle popolazioni.
Come popolo inquinato rivolgiamo appello affinché:
– venga attuata una moratoria all’utilizzo del carbone quale combustibile;
– i grandi produttori di energia vengano obbligati a ridurre un kw di energia prodotta con combustibili fossili per ogni kw di energia prodotta con le fonti rinnovabili che si aggiunge in rete.
Solo così potremo pensare di agire nel rispetto delle richieste europee di riduzione del 20% delle emissioni climalteranti e avviare il paese verso una graduale fuoriuscita dall’utilizzo di combustibili fossili da realizzarsi nel breve termine.
Solo così le popolazioni potranno sperare di liberarsi dal pericolo di installazione di megacentrali sul proprio territorio.
Solo così potremo pensare di non ipotecare il nostro futuro e realizzare quella rivoluzione energetica che non solo è possibile, ma che ormai è divenuta necessaria e improcrastinabile.
* il carbone pulito non esiste!
CNNC (Coordinamento Nazionale no al Carbone)
>>> Il cartellone raffigurato nella foto è opera di Danilo Cavallo.
Mario, meglio il carbone che il nucleare !
Ciao
Sì, come no! Il nucleare è potenzialmente incontrollabile e il problema delle scorie è enorme, figurati poi in un Paese come l’Italia, dove le ecomafie sono potentissime; grazie ai referendum lo abbiamo – forse – definitivamente allontanato dalla nostra Penisola; il problema è anche di chi abita vicino alle centrali nucleari, con piccoli incidenti, di cui non si parla, all’ordine del giorno, ma per chi abita vicino a un impianto, la centrale a carbone è infinitamente peggio! Respiri direttamente veleni capaci di richiedere la bonifica delle aree circostanti, il sequestro di campi coltivati perché dannosi per la salute umana! Sai quanti si ammalano di tumore, ad esempio grazie alla centrale Federico II di Cerano (Brindisi), di proprietà dell’Enel, e grazie all’altra centrale brindisina, quella dell’Edipower, praticamente in città? E vogliono costruirne altre: in Veneto, in Calabria… Senza contare (ma perché non farlo?) le emissioni di gas serra!