Lo «scandalo» della Chiesa

 
 Premessa.

 
 Nel suo discorso natalizio, Benedetto XVI ha spiegato che a «ferire» l’umanità, più che la crisi economica è quella morale. La Chiesa interviene allora offrendo speranza, chiamando ad accogliere gli immigrati, a essere solidali «con coloro che sono colpiti dalle calamità naturali e dalla povertà, anche nelle società opulente».
 Joseph Ratzinger ha poi citato come è tradizione i luoghi del pianeta nei quali sussistono guerra e sofferenza, invocando pace e benessere per la Terrasanta, l’Iraq, il Medioriente, l’Asia e l’Africa tutte.
 Quanto all’Italia, ha auspicato che «la nascita di Cristo rechi in ciascuno nuova speranza e susciti generoso impegno per la concorde costruzione di una società più giusta e solidale».
 

 
 Considerazione

 
 Non occorre essere particolarmente cattolici o credenti per sottoscrivere quanto qui sopra riassunto.

 
 Perché allora la Chiesa non si comporta di conseguenza?

 
 Perché la Chiesa, che non esita a entrare in questioni politiche e sociali che sono di competenza esclusiva dello Stato italiano, non si permette analoghe intrusioni quando è in gioco l’interesse dei potenti?

 
 Che senso ha invitare all’«accoglienza» nei confronti dei migranti quando nei Cie si muore e il papa non pensa neppure lontanamente di scomunicare il governo italiano e i tre quarti del parlamento?

 
 Che senso ha pregare per la pace in Iraq dopo essersi inginocchiati insieme a George Bush, come persone legate da una grande comunione spirituale?

 
 Perché non invitare dal pulpito i credenti a non offendere Dio e la propria coscienza continuando a votare per un governo amico di chi impedisce la pace in Palestina?

 
 Nei giorni scorsi, il fallimento del vertice di Copenhagen ha suscitato interrogativi molto seri sul futuro stesso dell’umanità, che nel 2010 raggiungerà i 7 miliardi di individui, in un pianeta sempre più caldo, desertificato e inquinato. Possibile che la Chiesa non sappia prospettare ai governanti del mondo e ai dirigenti delle multinazionali quelle fiamme dell’inferno che addita continuamente alle donne che scelgono di abortire o (contraddizione delle contraddizioni!) ai ragazzini che si tutelano con il preservativo?

 
 A me sembra che una
Chiesa siffatta costituisca un enorme «scandalo» per chi cerca di credere, e uso voutamente un termine evangelico, perché scartabellando un pochino il nuovo Testamento, è possibile leggere: «Cessiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; pensate invece a non esser causa d’inciampo o di scandalo per il fratello» (Rm 14, 13); «Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da un asino, e fosse gettato negli abissi del mare» (Mt 18, 6).


 La vignetta è tratta dal sito Controcorrentesatirica.com

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