Presidente Napolitano, la firma è la sua

 
 

 Signor Presidente,

 
 senz’animosità ma senza fronzoli retorici.
 Se la legge sulla sicurezza «suscita perplessità e preoccupazioni»;
 se contiene «specifiche disposizioni di dubbia coerenza con i principi generali dell’ordinamento e del sistema penale»;
 se a farne le spese saranno esseri umani;
perché promulgarla?
 Non fu il Capo dello Stato italiano, nel 1938, a volere le leggi razziali, nondimeno firmò.
 Anche in calce a questa legge campeggia la firma di un Capo di Stato. La sua.
 Perdoni la franchezza.
 
 Mario Badino
 Cittadino italiano


 Questa e-mail è stata spedita al Capo dello Stato
 Leggi anche: Lettera aperta al Presidente della Repubblica sul «pacchetto sicurezza»

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2 risposte a Presidente Napolitano, la firma è la sua

  1. MICHELE RICUPITO scrive:

    ORMAI E’ STATA PROMULGATA. A NIENTE E’ SERVITO RICORDARE L’ARTICOLO DELLA CARTA COSTITUZIONALE CHE OFFRE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA LA FACOLTA’, NEI CASI PREVISTI, DI RIMANDARE ALLE CAMERE UN TESTO DI LEGGE PERCHE’ E’ OGGETTO DI PERPLESSITA’, DI DUBBI E INCERTEZZE. UN VERO PECCATO CHE UN CAPO DELLO STATO ABBIA IGNORATO QUESTA FACOLTA’.

  2. Mario scrive:

    Già, un vero peccato. Davvero non capisco le esitazioni di Napolitano.

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