Sei giovani vestiti di nero con il volto coperto da passamontagna hanno fatto irruzione al Cambio, storico ristorante di Torino, e hanno lanciato «sterco» (eufemismo usato dai giornali per non dire «merda») all’indirizzo dei ricchi commensali, una ventina di persone.
«Adesso comincia lo sciopero della fame anche per voi!», avrebbero gridato. «Adesso anche i ricchi non dovranno mangiare».
I sei hanno lanciato alcuni volantini contro il Cie (centro di identificazione e di espulsione) di corso Brunelleschi, intitolati «Guardate questo sangue» e relativi ai tentati suicidi all’interno dell’ex Cpt.
[leggi la cronaca su Indymedia Piemonte]
Il quotidiano torinese La Stampa pubblica la testimonianza di Alberto G., quarantaquattrenne imprenditore veneto, secondo il quale è stata «una scena da Arancia Meccanica». L’articolo indugia anche sullo «spettacolo raccapricciante». «I velluti rossi, i tappeti e gli specchi, inzaccherati insieme con gli abiti di molti avventori: una scena alla Tarantino». Conclusione facile: Alberto G. non ha mai visto il film Arancia Meccanica o non lo ricorda bene, mentre alla Stampa non devono essere molto ferrati su Tarantino.
Considero l’accaduto un importante atto comunicativo. Non dico che avrei scelto le stesse modalità (anche se, dopotutto, non s’è fatto male nessuno), ma gesti come questi vanno letti come un salutare avvertimento. Sono l’indice dell’acuirsi delle tensioni sociali nel Paese che è stato recentemente definito «il più ingiusto d’Europa» (mi riferisco al divaricarsi della forbice tra chi è molto ricco e chi non lo è per niente), mentre la signora Marcegaglia batte cassa al governo, nonostante una crisi che è conseguenza diretta del sistema economico che Confindustria non ha saputo governare.
Quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito. Tra la cacca e i volantini (i due elementi che sono stati lanciati) l’interesse di tutti è andato prevalentemente alla cacca, senza pensare che l’altro marrone, quello dei volantini, rappresenta il sangue di esseri umani privati dei loro diritti per il semplice fatto di non avere i documenti in regola, senz’altra colpa.
Potremmo poi riflettere sulle possibili modalità per far conoscere ciò che i grandi media non dicono: oggi mi è capitato di vedere, su Canale 5, un frammento della telenovela italiana Cento Vetrine (ma forse si dice fiction). Nel giardino di una villa elegante, un giovane figlio di papà (ma anche abile imprenditore, tanto per rispettare il cliché) ha allestito un’elegante cena all’aperto per una giovane figlia di papà (ma anche abile nullafacente, tanto per rispettare il cliché). La scena è stata interrotta da una promozione, con Gabriella Golia (un tempo annunciatrice televisiva, oggi venditrice di altri prodotti) che ha esordito con questa frase: «Se avete anche voi qualche difficoltà economica, diventate presentatrici Avon» (me la sono annotata dopo qualche istante, magari è imprecisa). Capito la ricetta? Se le nullafacenti massaie italiche (tanto per rispettare il cliché) non riescono ad arrivare alla fine del mese perché diavolo non lasciano da parte la cura della casa per trasformarsi in venditrici porta-a-porta? Peccato che, normalmente, le nullafacenti massaie italiche abbiano anche un lavoro fuori casa. Ma se le bistrattate lavoratrici precarie, e per di più massaie, non riescono ad arrivare alla fine del mese (tanto per rispettare il cliché) perché accidenti non si dedicano a un secondo o a un terzo impiego portando in mostra, uscio dopo uscio, cosmetici che non si possono permettere? È questo il messaggio televisivo: la crisi si sconfigge con le creme di bellezza.
Se mi si scusa la franchezza, merda per merda, forse è meglio quella vera. Bastano acqua e sapone e va via.
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I ricchi costretti a scappare all’estero perchè in Italia li imbrattiamo di merda!!!!! Una rivoluzione di merda che libera l’Italia dai merdoni? Esilarante!
Merda, gli anarchici? VIVA GLI ANARCHICI!
Hasta la victoria siempre
@ Elio: NON era «Merda gli anarchici», ma «Merda (pausa) Gli anarchici!». Come se a parlare fossero i commensali…
L’ho capito benissimo, anche il mio “Merda, gli anarchici? VIVA GLI ANARCHICI!” è da intendersi con la pausa. Infatti ho messo la virgola.
Rimane comunque una bell’ATTO COMUNI-cAttIVO. Grazie per aver riportato la notizia.
C’è stata una seconda azione, sempre a Torino, da Eataly. Questa volta hanno soltanto lanciato i volantini.
@ Eliolibre: Sì, pensavo, in effetti, che tu lo avessi capito, però ho voluto chiarire lo stesso: mi sarebbe dispiaciuto essere frainteso…
Nessuno è frainteso, la rivoluzione si avvicina. anche stanotte mi è apparso in sogno fidel, che mi ha confidato che la vittoria è vicina. Compagni, dal alto delle grandi idee vi dico hasta la victoria sempre