Ampliamento dell’aeroporto? Un incontro pubblico.

 MERCOLEDÌ 7, ORE 17.00, SALONE REGIONALE (AOSTA) INCONTRO PUBBLICO
 SULL’AMPLIAMENTO DELL’AEROPORTO

La pista dell'aeroporto Corrado Gex
 Ho cercato di riassumere
in 4 punti una questione piuttosto lunga. La notizia è che mercoledì 7 gennaio ci sarà un incontro pubblico al Palazzo regionale di Aosta alle ore 17 in merito all’ampliamento dell’aeroporto. Ha senso fare un aeroporto più grande in Valle d’Aosta, a due passi da Torino, Ginevra e Milano? Non sarebbe più logico impiegare i soldi pubblici per potenziare i collegamenti con quelle città (istituire qualche navetta) e magari per ammodernare quella specie di ferrovia che ci ritroviamo? Invito tutte e tutti a partecipare all’incontro, se ne avete la possibilità. Di seguito riassumo la vicenda per i valdostani e anche per chi vive al di là delle Colonne d’Ercole di Pont-Saint-Martin
 
 1. La pista oltre le fronde
 

 Oltre le fronde del bosco c’è un aeroporto: è il «Corrado Gex» di Aosta. Che ci fa proprio lì, nel cuore delle Alpi, accanto a una cittadina di appena 35 mila abitanti? Fa volare gli alianti e infatti l’ambiente alpino è uno dei più favorevoli per chi ama il volo a vela. Questa, finora, è stata la destinazione principale dello “scalo” valdostano, oltre a un collegamento nazionale con Roma, effettuato con velivoli molto piccoli e gestito dalla compagnia regionale Air Vallée. Osare di più non era possibile perché l’aeroporto presenta due gravi limitazioni: non è strumentato per l’attività notturna e ha una pista troppo corta per accogliere aeromobili commerciali con capienza superiore ai 32 posti. Ora, però, Regione e Aeroporto vogliono puntare ad accogliere aerei regionali con capacità maggiore, fino a 80 passeggeri, e senza limitazioni di orario, per ottenere, a medio termine, un traffico annuo di 24 mila passeggeri contro gli 8 mila attuali. L’obiettivo, naturalmente, sono i turisti: è stato rilevato che molti di loro, provenienti dalla Gran Bretagna, dalla Scandinavia e dall’est europeo giungono in Valle d’Aosta per via aerea, facendo scalo a Torino, Milano, Ginevra e proseguendo con altri mezzi fino a destinazione.
 
 2. Una «nuova aerostazione»
 
 Per ottenere ciò è necessario ristrutturare completamente l’aeroporto, innanzitutto allungando la pista. Il sito del «Corrado Gex» parla direttamente di una «nuova aerostazione», firmata Gae Aulenti (sul sito sono disponibili i disegni in formato PDF). L’iniziativa, però, presenta più di una criticità, tanto in tema di sicurezza, quanto di sostenibilità economica e urbanistico-ambientale (come capisce bene chiunque abbia dimestichezza con il fondo della valle centrale di Aosta, che si sta trasformando in un nastro continuo di cemento) e ha sollevato la perplessità di alcuni amministratori locali e di parte della popolazione, che ha approfondito le possibili ricadute e i rischi connessi allo sviluppo previsto. Del resto, pensando alle lotte di tante comunità cittadine italiane contro l’inquinamento atmosferico e sonoro causato dall’aumento dei voli negli scali minori, a causa del proliferare delle compagnie low cost, viene spontaneo chiedersi quali dovrebbero essere i vantaggi dell’operazione per la popolazione. Più inquinamento e più rumore in cambio di che cosa? E davvero non è proprio possibile puntare su un modello economico rispettoso del territorio di una delle regioni più turistiche d’Italia? Con l’aeroporto di Torino a 115 km, Ginevra a 130, Malpensa a 180, Linate a 200 e Orio a
230, non avrebbe più senso stabilire collegamenti di terra efficienti con queste aerostazioni? Parlo di un sistema di navette e magari del miglioramento della rete ferroviaria. Vera pecora nera della viabilità valdostana, la ferrovia che unisce Aosta a Ivrea (e di lì a un bel pezzo di mondo) non ha fatto sostanzialmente progressi da quando è stata inaugurata, nel 1886: un unico binario senza elettrificazione e tempi di percorrenza elevatissimi (due ore in media per percorrere i 120 chilometri che separano Aosta da Torino, appena un’ora di macchina).
 
 3. L’incontro pubblico
 
 Morale della favola: si va formando un Comitato cittadino per un aeroporto sostenibile (info: aeroporto.sostenibile@gmail.com) e sono state raccolte 175 firme per un pubblico incontro sull’aeroporto (non abbiate paura delle piccole cifre: la Valle d’Aosta è fatta così). L’incontro pubblico si farà e sarà mercoledì 7 gennaio, alle ore 17, nel Salone regionale di Piazza Deffeyes ad Aosta. Saranno presenti il presidente della regione, Augusto Rollandin, l’assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, quello al territorio e all’ambiente, Manuela Zublena, e i responsabili della Direzione regionale trasporti. «L’incontro», dice il comunicato, «è stato sollecitato da un gruppo di cittadini valdostani che hanno chiesto al Presidente della Regione un libero confronto avente come oggetto il nuovo aeroporto regionale». Si tratta di un appuntamento importante e invito tutte le persone interessate a partecipare: si tratta di un modello di sviluppo che usa i soldi del contribuente per continuare la cementificazione della Valle e realizzare opere inutili, costose e impattanti (sapete quant’è costato il ponte sul Buthier ad Aosta?). Infine, un’ottima
ragione per non stare al gioco, informarsi, partecipare, porre domande, anche scomode, è costituita dalle modalità con cui la politica prende le decisioni e le porta avanti, tenendo in poco o nessun conto l’opinione della cittadinanza (pensiamo all’inceneritore previsto per Brissogne). Riporto di seguito un commento di Paolo Louvin, a nome dei 175 firmatari che avevano chiesto l’incontro, sulla maniera con cui tale appuntamento è stato finalmente stabilito.
 
 4. Il comunicato dei 175 firmatari
 
 Sono uno dei firmatari della richiesta dell’incontro pubblico, il referente dei 175 firmatari.
 La nostra domanda è stata presentata il 13 novembre 2008.
 Per due volte è stata richiesta una risposta per conoscere la volontà di effettuare l’incontro da parte dell’Amministrazione regionale e di concordare una data, lasciando indirizzo e recapito telefonico di chi si era preso carico di inoltrare la domanda per conto dei cittadini firmatari.
 Dobbiamo scoprire da un’ANSA che in pieno “ponte” vacanziero per molti, unilateralmente, è stata stabilita la data e l’ora di un incontro, in pieno orario lavorativo e nel primo giorno di lavoro effettivo dopo le vacanze d’inverno.
 Ci sono altri modi di gestire la partecipazione!
 Ci saremo all’incontro, anche se molti di fatto non potranno essere avvisati per oggettiva mancanza di tempo.
 Preme solo informare gli organi di stampa delle modalità utilizzate dall’Amministrazione regionale, del poco interesse per una partecipazione effettiva della gente al dibattito pubblico e della impossibilità di dare pubblicità alla manifestazione.
 Al di là di quanto lamentato siamo grati di aver visto accolta la nostra domanda.
 Invitiamo gli organi di stampa a dare diffusione alla notizia dell’incontro.
 
 Per i 175 firmatari – Paolo Louvin

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4 risposte a Ampliamento dell’aeroporto? Un incontro pubblico.

  1. luigibio scrive:

    i soldi li ha messi la regione, quindi forse i rappresentanti della regione se ne fregano di quello che pensano i concittadini

  2. Mario scrive:

    Già. Però mi chiedo di chi siano i soldi della Regione. I polmoni e le orecchie degli abitanti. E perché spese per servizi più urgenti vengano rinviati a chissà quando.

  3. Francois scrive:

    lavoro in campo aeronautico da 10 anni. L’ampliamento dell’aeroporto è una follia senza precedenti. Il sentiero di avvicinamento su aosta passa proprio sul centro della città. I livelli di sicurezza e gli impatti acustici non sono compatibili con la vita civile. caselle è a 40 minuti dal centro di aosta! VERGOGNA

  4. Mario scrive:

    Sono d’accordo. Chissà se qualche volta per fare le cose consulteranno anche gli esperti, prima o poi… Ma ci credo poco.

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