"Ospito" l'appello
Di fronte all’offensiva clericale volta a limitare irrinunciabili libertà e diritti civili degli individui (che andrebbero invece decisamente ampliati), e alla subalternità e passività dello Stato nelle sue istituzioni parlamentari e governative, benché non credenti in alcuna religione, in occasione della dichiarazione dei redditi invitiamo tutti i cittadini democratici a devolvere l’otto per mille alla Chiesa Evangelica Valdese che le libertà e i diritti civili degli individui ha sempre rispettato e anzi promosso, e che si è impegnata ad utilizzare i proventi dell’otto per mille esclusivamente in opere di beneficenza e non a scopo di culto o di sostegno per i ministri e le opere della propria confessione religiosa.
Paolo Flores d’Arcais, Umberto Eco, Margherita Hack, Vasco Rossi, Giorgio Bocca, Simone Cristicchi, Andrea Camilleri, Dario Fo, Michele Santoro, Oliviero Toscani , Franca Rame, Ferzan Ozpetek, Lidia Ravera, Umberto Galimberti, Lella Costa, Luciano Canfora, Bernardo Bertolucci, Mario Monicelli, Eugenio Lecaldano, Gennaro Sasso
per sottoscrivere: http://micromega.repubblica.it/micromega/2007/03/8_per_mille_all.html
Nel mio piccolo, aderisco anch'io.
E inoltre. Non sarebbe ora di superare il Concordato? Chiedere e ottenere libere Chiese in libero Stato (laico)? Non voglio offendere la sensibilità di nessuno, ma sono convinto che tutte le fedi che rispettano la legge debbano essere trattate dallo Stato nello stesso modo. Sono convinto che non è compito della scuola pubblica (=di tutti) costringere all'opzione Ora di religione vs Ora alternativa vs Ora fuori. Perché non introdurre piuttosto un'ora obbligatoria in cui si studino tutte le religioni e soprattutto le culture del mondo? Dice qualcosa ai nostri governanti il fatto che ci stiamo aprendo (foss'anche nolenti) a migliaia e migliaia di nuovi "arrivi" e che la nostra società sta diventando multietnica? Conoscere il proprio vicino è importante e sottrarre un'ora di scuola allo studio del catechismo o al cazzeggio per conoscersi e andare verso l'integrazione non dovrebbe essere considerato disprezzabile.
Anche per sbarazzarsi del Concordato esiste già una petizione on line, cui invito tutti ad aderire.
Che blog pieno di idee!
Allora, forse accetterai un commentino un po’ eretico.
“E proprio nell’ora di religione/quando tutto il modo è buono/pure il professore…”
Proprio in quell’ora è indispensabile ricordarci che la scuola funzina così così e che non si insegna più (o non si insegna abbastanza bene)la storia?
Perchè, scusa l’ardire, ma non pensi che la storia delle religioni o la storia delle culture del mondo, si dovrebbero insegnare nelle ore di filosofia, di storia, di mate, di fisica, di letteratura… e così via?
E, sempre scusandomi dell’ardire, non trovi che la religione sia altra cosa; che non si possa “insegnare”? io, per conto mio, penso che al massimo si possa “testimoniare”.
“Amatevi l’un l’altro…. Da questo vi riconosceranno…”
Allora forse siamo pure d’accordo. Il concordato, che sitituisce, tra l’altro l’ora di religione, andrebbe secondo me abrogato. Questo non significa che le religioni del mondo non siano una materia da insegnare, anzi: trovo fondamentale che ci si conosca gli uni gli altri, visto che la società è sempre più aperta alle altre culture. Per questo vanno benissimo le “ore di filosofia, di storia, di mate, di fisica, di letteratura… e così via?”, ma credo che sostituire l’ora (facoltativa) di religione cattolica con un’ora (obbligatoria) di conoscenza delle altre religioni e culture sarebbe più proficuo, oltre che più appropriato, se la scuola è pubblica e appartiene, dunque, allo Stato laico. Anche perché, come mi dite, la religione, al massimo, la si può “testimoniare”. Allora perché scegliere un’ora di scuola per farlo?
Infatti scegliere un’ora di scuola per farlo e lasciare a tutte le altre ore il non farlo è assurdo.
E sono d’accordo che la conoscenza reciproca sia importantissima; vorrei giocare con le parole e dire che la conoscenza è un fondamentale strumento nella lotta ai fondamentalismi che si nutrono dell’ignoranza.
A mia volta nutro dubbi, invece. E tra questi il dubbio che la volontà di reciproca conoscenza sia un punto di partenza. Sarebbe invece un bel traguardo.
Infine accade spesso che l’insegnamento della religione a scuola rechi più danni che benefici. Ma questo è un altro discorso, no?
Bè, appunto per questo non bisognerebbe insegnare LA religione, ma LE religioni. E immagino ch ele altre materie continuerebbero a nutrire i loro programmi di tutte quelle cose che si etichettano come “intercultura”… Però uno spazio unicamente confessionale (seppure facoltativo) mi sembra un’incongruenza nella scuola di tutti.