Un Osservatorio Regionale sui rifiuti?

 Aosta, Palazzo regionale
 
 Con l’arrivo di settembre riprende fiato la lotta dei movimenti valdostani contro la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti previsto dall’amministrazione regionale per l’area di Brissogne (Aosta), una struttura, ricordiamolo, che nei progetti della giunta dovrebbe contribuire allo svuotamento dell’attuale discarica regionale. Per la prima volta in Europa si utilizzerebbe una discarica per alimentare un inceneritore. Sarò malfidente, però ritengo che basti questo semplice fatto a spiegare la natura tutta economica delle soluzioni che normalmente vengono privilegiate nella gestione dei rifiuti: senza impiegare l’immondizia ammassata nel corso degli anni a Brissogne, infatti, la spazzatura prodotta in Valle d’Aosta non sarebbe in grado di alimentare il previsto termovalorizzatore, a meno di abolire la raccolta differenziata (obbligatoria per legge) e il conseguente riciclo. Ciò che significa, se la logica è logica, che il termovalorizzatore non è una soluzione adatta alla realtà valdostana. Le perplessità più forti, tuttavia, non sono quelle sull’opportunità economica dell’«affare» (certo lucroso per alcuni, ma a spese dei cittadini), bensì quelle sulla salute. Negli ultimi anni, infatti, studi epidemiologici condotti in presenza di impianti come quello progettato per Brissogne hanno dimostrato oltre ogni possibile dubbio il nesso di causalità tra la presenza dei termovalorizzatori e l’aumento del numero di patologie tumorali nella popolazione.
 
 Nei prossimi giorni, verrà convocata un’assemblea del Comitato Rifiuti Zero Valle d’Aosta, aperta a tutte le persone interessate. Sarà l’occasione per fare il punto della situazione e proporre le iniziative autunnali. Lo scorso primo settembre, intanto, una delegazione di Legambiente, di cui faceva parte anche il responsabile del Comitato Interregionale Piemonte Valle d’Aosta per le questioni relative alla gestione dei rifiuti, Michele Bertolino, ha incontrato l’assessore all’Ambiente della Regione, Manuela Zublena. La delegazione ha avanzato la richiesta di un tavolo di confronto in merito al ciclo integrato dei rifiuti della Valle e alla gestione delle raccolte differenziate. «Abbiamo espresso all’Assessore le nostre perplessità sulla costruzione di un inceneritore dedicato sia allo smaltimento dei rifiuti residui dalle raccolte differenziate sia alla presunta “termovalorizzazione” dei rifiuti attualmente stoccati nella discarica di Brissogne», ha dichiarato la Presidente del Circolo valdostano, Maria Pia Simonetti.
 
 Per Legambiente la scelta dell’inceneritore deve essere rivista e comunque subordinata ad attente verifiche delle compatibilità ambientali, degli impatti sulla salute e della gestione delle risorse in senso generale. Oltre a un confronto tecnico-economico sull’ipotesi inceneritore, Legambiente chiede che si dia la priorità a quella parte del programma che prevede la valorizzazione delle raccolte differenziate come metodo principale di affrontare la gestione dei rifiuti in un contesto dove l’ambiente è una risorsa centrale. Va in questo senso la richiesta di istituire, nell’ambito dell’assessorato all’ambiente, «un Osservatorio Regionale sui Rifiuti, che renda disponibili e facilmente accessibili ai cittadini i dati relativi alla produzione di rifiuti dei Comuni valdostani e lo stato delle raccolte differenziate; che promuova azioni di prevenzione della produzione dei rifiuti e che incentivi il riuso e il riciclaggio anche definendo linee guida tariffarie idonee».
 
 «Siamo convinti che le azioni mirate a una riduzione della produzione di rifiuti abbinate a una raccolta differenziata a livelli di eccellenza renderebbero la parte residua di rifiuti destinata allo smaltimento finale tale da essere tranquillamente gestita con processi a freddo eventualmente finalizzati alla produzione di combustibile di qualità da utilizzare in impianti esistenti in sostituzione di combustibili fossili» ha dichiarato Michele Bertolino. Un’ipotesi, quella del trattamento a freddo, avanzata anche dal Comitato Rifiuti Zero, che propone il Trattamento Meccanico Biologico.
 


 L’immagine di questo articolo, rielaborata in chiave “apocalittica”, raffigura il palazzo regionale della Valle d’Aosta.
 

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