Fascismi, 25 aprile, V2-Day, no inceneritore, resistenza

 Un titolo un po’ lungo per un insieme di iniziative cui è importante partecipare, mentre la destra che già abbiamo conosciuto ha riconquistato il Paese e anche i gruppi di tradizione più schiettamente fascista (e nazista) alzano la testa e fanno pesare il loro appoggio. Già la politica attuale parla apertamente di ronde notturne e amenità del genere e anche l’ex sinistra (il PD) fa di tutto per superare a destra i bossi del centrodestra e i loro fini
 
 La sinistra arcobaleno ha pagato i suoi errori e i movimenti, che dal governo Prodi non sono mai stati appoggiati, rischiano di ritrovarsi ancora più soli, soprattutto se è vero che l’esecutivo uscente ha approvato un provvedimento che permetterà di porre il segreto di Stato su quelle opere che interessano la produzione di energia (l’ho letto di sfuggita, non so bene, ci tornerò sopra).
 
 Occorre resistere, l’ho già detto più volte: opporre la nostra intelligenza, le nostre proposte
concrete, politiche ma anche culturali al berlusconismo che (ancora!) avanza. Organizzare magari cineforum, proiettando i programmi Rai di 15 anni fa, per dimostrare a chi non ci crede che qualcosa è cambiato
 
 E, naturalmente, approfittare del 25 aprile, Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, per dire no a certe visioni del mondo e, magari, anche per ribadire la nostra adesione ai diritti umani e ai principi della Costituzione italiana. In piazza, allora, ad esempio a Roma («Non passa l’Alemanno!», dice la vignetta di Vauro), per impedire che anche la capitale sia consegnata alla destra, e a questo punto pazienza se l’alternativa è Rutelli.
 
 E in piazza in tutta l’Italia, per riprenderci lo spazio pubblico che le elezioni-farsa della crocetta sul simbolo ci hanno sottratto.
 
 Il 25
aprile 2008 sarà anche il secondo Vaffanculo Day
, con Beppe Grillo che proporrà tre leggi d’iniziativa popolare per la riforma dell’informazione in Italia. Si possono firmare in blocco, ma si può anche scegliere di dare il proprio assenso a una o a due proposte su tre. Si tratta, in breve, dell’abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria, dell’abolizione dell’ordine dei giornalisti e dell’abolizione della legge Gasparri sulle telecomunicazioni. Che cosa penso delle singole proposte l’ho già detto altrove, ora mi limito a segnalare l’importanza del rapporto tra informazione e potere. Il V2-Day si propone di modificare l’assetto attuale: anche questo è resistere.
 
 Per chi come me si trovasse ad Aosta, l’appuntamento è in Piazza Arco d’Augusto, dove peraltro dalle 10 alle 18 sarà presente anche un altro banchetto informativo, quello del Comitato Rifiuti Zero Valle d’Aosta, che si batte contro la costruzione dell’inceneritore previsto dalla giunta regionale. I volontari e le volontarie del Comitato distribuiranno materiale informativo (fra le altre cose, un "ottalogo": otto semplici punti
per ridurre la produzione di rifiuti nella vita di tutti i giorni) e raccoglieranno firme. Nel corso della giornata, infine, ci saranno altre iniziative, fra le quali ne segnalo una che coinvolgerà più di 200 studenti.
 
 Com’è ovvio, le iniziative in giro per l’Italia saranno numerosissime. Non potendo citarle tutte, segnalo quelle promosse dall’Arci, che sono tante tante…

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4 risposte a Fascismi, 25 aprile, V2-Day, no inceneritore, resistenza

  1. TenderBranson scrive:

    ciao mario,
    la correzione riguarda l’iniziativa di Grillo, che stavolta raccoglie firme per presentare un referendum, visto che la proposta di legge d’iniziativa popolare non è stata neanche discussa.
    la proposta è di venire sul nostro blog e prendere anche le nostre vignette su Alemanno (e leggerti la sua ultima meravigliosa dichiarazione sul 25 aprile, fresca di giornata).
    saluti e in bocca al lupo per la resistenza all’inceneritore.

  2. Mario scrive:

    Giusta la correzione. Sul V2-Day ho idee un po’ personali, in realtà, perché penso che privare in blocco TUTTA l’informazione dei sussidi pubblici significhi semplicemente affidarla al mercato (che in questo campo e – non solo – in Italia rischia di essere un complesso di lobby e oligopoli). Non a caso ho illustrato questo articolo con la fotografia di una prima pagina del manifesto, giornale che è il prodotto di una cooperativa di giornalisti, liberi padroni di se stessi. Soltanto le cooperative, oggi in Italia, sono editori puri di giornali. La proposta di Grillo rischia di metterle sullo stesso piano dei contributi versati al Foglio o a Libero e questo non mi sta bene. Grazie per le vignette, che prenderò al più presto, e per l’in bocca al lupo per la battaglia contro l’inceneritore… Ieri eravamo in piazza con i banchetti!

  3. TenderBranson scrive:

    giusta osservazione sui giornali, ma il contributo pubblico non può diventare bollino di qualità, e allora PURTROPPO la soluzione di Grillo resta la più valida: per avere Il Manifesto (che poi non è il giornale perfetto) lo Stato deve finanziare pure Il Foglio, e allora non mi sta più bene.
    non so se sia un problema di finanziamento ad “organi di partito” (bastano 2 firme se non sbaglio, una cosa ridicola, pensa che Mastella ha fondato un suo giornale che vende al massimo qualche centinaio di copie e prende 1 milione di euro l’anno di finanziamento pubblico) o di altro tipo, però così com’è lascia di fatto troppo potere alla politica, e la politica deve essere MOLTO slegata dall’informazione.
    d’altronde lasciando tutto al mercato vincerà sempre chi ha più soldi da investire, leggi Berlusconi che ha tutto l’interesse a tenere in vita un carrozzone come Libero.

    davvero non saprei cosa dire di costruttivo, di sicuro non me la sento di approvare le cose così come sono, non è il male minore questo.

  4. vortallow scrive:

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