Appello: IO VOTO LIBERO
Da Locri contro la ‘ndrangheta per un voto libero
Scarica il fac-simile della scheda elettorale
«Dall’uso responsabile del voto iniziamo a costruire
una nuova Calabria e una nuova Italia»
Questo è il messaggio che si legge sul fac-simile di scheda
elettorale distribuita a Locri dagli organizzatori nella manifestazione del 1°
marzo come segno simbolico dell’Alleanza che si è stretta fra tutti coloro che
hanno risposto all’appello di Vincenzo Linarello e che hanno deciso di aderire
alla richiesta di Alleanza inoltrata dalla comunità della Locride e dell’intera
Calabria. «Alleanza», ha chiesto Vincenzo Linarello, non solo
solidarietà. «L’Alleanza con noi, dunque, non implica solo la
mobilitazione quando siamo colpiti, implica che voi vi dobbiate riappropriare
del vostro territorio». Vincenzo
sostiene che in gioco c’è il destino dell’Italia. «Siamo ad una
svolta: o si costruisce una democrazia vera, riportandola nelle comunità tra la
gente, o la ‘ndrangheta, le mafie, le massonerie deviate e le holding
economiche e finanziarie occuperanno gli spazi che lasceremo vuoti».
Il successo della manifestazione, secondo Vincenzo, si
misura ed è al tempo stesso il segno evidente del potere della coscienza per
cui la mobilitazione è il frutto dell’autorevolezza del percorso fatto da una comunità
ribelle alla ‘ndrangheta che ha cercato di fare ciò che dice e di dire ciò che
fa. «Perché la coscienza ha un potere grandissimo nella storia: un potere
che nessuna struttura di morte può prevaricare o sedare».
La comunità calabrese ha fatto un percorso di
coscientizzazione arrivando a comprendere che «esiste un preciso
meccanismo di controllo sociale: la ‘ndrangheta e le massonerie deviate
collocano i loro uomini nei posti chiave dove la gente deve passare per
soddisfare i propri bisogni quotidiani: un posto di lavoro, un prestito,
un’autorizzazione importante, delle cure sanitarie dignitose». Se uno ha un
bisogno di questo tipo deve rivolgersi a «loro». «In cambio, tra le altre
cose, alla gente viene richiesto il conferimento del voto: personale e della
famiglia», afferma Vincenzo. «I voti così estorti vengono "pacchettizzati" e offerti ai partiti e ai loro candidati più importanti. Chi
comprerà questi voti dovrà, a sua volta, ripagarli facendo fare carriera
politica ai referenti della ‘ndrangheta e delle massonerie deviate, sia
affidando loro altri posti chiave da cui si potranno controllare i bisogni
delle persone. E il ciclo ricomincia. È per tale ragione che la ‘ndrangheta e
le massonerie deviate ci hanno aggrediti, hanno tentato di intimidirci, diffamarci,
lusingarci». Vincenzo continua asserendo che il 90% delle ricchezze della
‘ndrangheta è nelle mani del solo 10% degli affiliati e la maggior parte di chi
viene ammazzato è un uomo «d’onore». A tutti i potenziali collusi Vincenzo dice: «Attenzione a pensare di utilizzare la ‘ndrangheta per avere consenso e
successo elettorale. Attenzione perché la ‘ndrangheta non si lascerà utilizzare
e piano piano vi distruggerà prendendo il vostro posto. Non li controllerete.
Già ora chi ha avuto a che fare con loro non li controlla più. Si
approprieranno gradualmente di interi partiti e alla fine non conterete più
nulla». Perciò rivolgendosi agli elettori Vincenzo esorta tutti così: «Agli elettori, a noi tutti elettori, a tutti coloro che andranno a votare
alle prossime elezioni politiche diciamo di seguire il decalogo che vi abbiamo
proposto col segno iniziale della manifestazione: IO VOTO LIBERO, ditelo a
testa alta, non vendetevi il voto, non scambiatelo con nessun favore, il vostro
voto vale tantissimo. Sono "loro" che vogliono farvi convincere che non vale
niente e di regalarlo e di svenderlo. Potete cambiare il volto della nostra
terra usandolo bene. Non date il vostro voto ai mafiosi o a chi viene votato da
loro. Non date il vostro voto alla gente che non ritenete onesta e perbene,
anche se vi promettono favori che non manterranno nella maggior parte dei casi.
Date il voto a chi si dimostra disinteressato, onesto. A chi non distribuisce
favori e raccomandazioni».
Sul fac-simile di scheda elettorale distribuito il 1° marzo
c’è un decalogo per un uso responsabile del voto. Ecco i punti:
1. Il voto è
mio;
2. Mi
informerò sui candidati sui partiti;
3. Non farò campagna elettorale a nessuno;
4. Non darò il mio voto a nessuno in cambio di favori, promesse e piccole
cortesie;
5. Non voterò chi ha subito condanne;
6. Non voterò chi è votato dai
mafiosi;
7. Non voterò chi ha sprecato i soldi pubblici;
8. Non seguirò le
indicazioni della mia famiglia;
9. Fiducia ai giovani e alle donne;
10. Vota
sempre, comunque.
Votare. Contro il controllo sociale della ‘ndrangheta agire
l’esercizio del diritto di voto: l’esercizio di un voto libero che implichi la
riappropriazione da parte dell’elettore del controllo del politico votato.
«Dall’uso responsabile del voto iniziamo a costruire
una nuova Calabria e una nuova Italia!!!» si legge sul fac-simile di
scheda elettorale. Sì, perché, nel frattempo, la ‘ndrangheta continua con le sue
azioni illegali e intimidatorie contro il consorzio Goel. Risale al 21 marzo
scorso l’azione di ignoti che si sono introdotti all’interno della struttura
per disabili mentali a Siderno, in via Peppino Brugnano e hanno tagliato in più
punti le serpentine dei venti climatizzatori installati da circa un mese nelle
stanze dei degenti. Nel comunicato stampa del 25 marzo scorso diramato da Goel
si legge che «è in corso la procedura di autorizzazione al funzionamento
da parte del consorzio Goel per la realizzazione di due moduli per
l’accoglienza residenziale dei disabili mentali. Il consorzio Goel, in seguito
a sopralluogo nella struttura, aveva segnalato al Comune di Siderno, circa un
mese fa che la ditta incaricata delle fornitura e posa in opera dei
climatizzatori stava mondando alcuni climatizzatori usati. Il Comune
interveniva tempestivamente e la ditta procedeva allo smontaggio dei
climatizzatori usati e la successiva sostituzione con climatizzatori
nuovi». La condanna del gesto è assoluta anche perché le vittime sono i
ricoverati della struttura, beneficiari ultimi della climatizzazione.
«Questo atto non impedirà al Goel di continuare
l’impegno preso con i familiari dei ricoverati, gli operatori e l’intero
territorio, per un progetto pilota sulla psichiatria nella terra di Locride».
La lotta e la resistenza continuano.
Silvia Berruto
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