L’esame di terza media non esiste più. Sembra una barzelletta, eppure sta succedendo davvero. Ma per raccontarlo è necessario ch’io mi “scopra”. Sono un insegnante della scuola secondaria di primo grado (tradotto in italiano, la vecchia scuola media). Oggi, finalmente, mi sono deciso a leggere una circolare del 15 marzo, una come tante, che fornisce le indicazioni ministeriali per l’«esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione nelle scuole statali e paritarie per l’anno scolastico 2006-2007», in parole povere l’esame di terza media. La circolare ribadisce la «particolare importanza» di questo momento, che «conclude un percorso scolastico nel quale […] ha fatto seguito la sistematizzazione dei saperi su cui si fondano le consapevoli scelte per il futuro». Subito dopo, però, precisa che, semplicemente, «non è più prevista l’ammissione all’esame». Infatti, sono state abolite le norme che la subordinavano al «giudizio d’idoneità» del consiglio di classe (grazie al decreto legislativo 59/2004, varato in piena epoca Moratti). «L’ammissione, conseguentemente, è disposta d’ufficio nei confronti di tutti gli alunni frequentanti l’ultimo anno di corso della scuola secondaria di I grado, indipendentemente dalla valutazione degli apprendimenti conseguiti al termine dell’anno scolastico». Gli alunni, insomma, vanno ammessi in blocco, purché abbiano raggiunto un «monte ore annuo di presenze» adeguato «ai fini della validità dell’anno» (pari a tre quarti delle ore complessive di lezione). Qualcuno dirà che non è cambiato nulla: il momento della valutazione è stato semplicemente posticipato: gli alunni saranno valutati all’esame. Ma gli addetti ai lavori hanno un’idea diversa del significato di questa novità, perché sanno che negli ultimi anni bocciare all’esame è diventato quasi impossibile. Non vorrei si leggessero queste righe come gli umori di un vecchio professore, sadico e frustrato; ho 32 anni e non sono mai stato “cattivo”. Malgrado ciò, non riesco a capire quale società si pretende di costruire sopprimendo o svuotando di significato tutti i momenti di valutazione (è storia recente l’abolizione dell’esame di quinta elementare). D’ora in poi i giovani italiani sosterranno il loro primo vero esame soltanto alla fine delle superiori, cioè verso i 19 anni. Tutto ciò è utile nell'ottica della «formazione culturale e personale di ciascun ragazzo»? Provocatoriamente voglio dire che non lo so, può anche darsi di sì; parliamone. Ma non posso non ricordare quanto diceva il governo, appena qualche mese fa, circa la necessità di promuovere di più, perché i ripetenti “costano troppo”. Come al solito, l’impressione è che si tratti di una questione di soldi.
La foto di questo articolo è di Josette Grimod.
Ciao Mario, io ho linkato quella notizia perchè mi è sembrato piuttosto divertente lo scarto fra l’immagine che ha la Chiquita in Italia e l’utilizzo che fa poi dei soldi ricavati. Non ho nessun tipo di simpatia -nè di antipatia- per i prodotti equosolidali. Conscio della truffa di fondo nei confronti dei consumatori, sono uno che se può spende, anche per stupidate.
P.S. Insegno italiano a ragazzi immigrati, anche delle medie. Saranno contenti di sapere quello che hai scritto……
Finalmente ritorno sul tuo blog!
Innanzitutto complimenti alla fotografa, si vede che è un’intenditrice!!!
Scherzi a parte, devo farti i complimenti per la grafica rinnovata perché è raffinata ed incisiva.
Purtroppo la scuola non sta vivendo un periodo particolarmente felice, questo fa sì che tutto dipenda dalla competenza e dalla passione del docente. Mi piace credere che gli insegnanti che sentono il peso della loro missione educativa possono dare molto ai loro studenti e sono fiduciosa del fatto che in futuro ci siano insegnanti motivati.
caro mario, com’era bello poter dire “gli esami non finiscono mai!”. Ora il ministro dovrà cambiare anche il detto popolare, visto che “non iniziano mai”. condivido pienamente ciò che dici sulla valenza delle verifiche nella crescita formativa e psicologica di una persona. Tutti quanti noi, inutile negarlo, abbiamo sempre odiato ogni tipo di esame: è quella situazione in cui la tensione regna sovrama, tutte le certezze vengono meno, ci si mette in discussione…penso che tutti i ragazzi delle medie stiano esultando al momento, e lo avremmo fatto anche noi a quell’età con una notizia simile…ma in realtà gli esami sono fondamentali, sono tappe necessarie della vita: aiutano a capire come va il mondo e a capire le proprie potenzialità ed i propri limiti..ed iniziare gli esami presto vuol dire esser meglio preparati ad affrontare tutte le sfide e le difficoltà che ci si trova da adulti, dove veramente “gli esami non finiscono mai”..
PS: almeno poi bocciane qualcuno quest’anno all’esame, altrimenti che senso ha l’articolo?
ho un ragazzo che sta frequentando la terza media. ho letto
attentamente la circolare ministeriale e mi sono anche confrontata con i professori e mi sembra di aver capito
che tutti quanti sono ammessi d’ufficio all’esame
(a parte che si raggiunga il monte ore di frequenza ma che
si saprà solo alal fine dell’esame se uno è bocciato o no. in questo ultimo caso è solo un’agonia posticipata.
Ho capito bene? grazie dell’aiuto
grazie
Hai capito bene. A patto di aver frequentato il numero di ore legale (almeno i 3/4 del totale), tutti gli studenti sono ammessi d’ufficio all’esame. Dopo l’esame saranno promossi o bocciati.
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