Una diciannovenne vittima di stupro è stata condannata dalla corte
generale di Qatif a sei mesi di carcere e a duecento frustate. L’accusa
è di uso strumentale dei mezzi di informazione al fine di influenzare
l’opinione pubblica e la corte. Nel 2006 la ragazza, il cui nome non è
stato reso noto, era stata aggredita mentre si trovava in macchina con
un amico da un gruppo di sette uomini che l’aveva violentata per
quattordici volte.
La sentenza emessa all’inizio dell’estate comminava
per gli assalitori da dieci mesi a cinque anni di detenzione e per la
giovane novanta frustate per aver infranto le rigide leggi sulla
segregazione sessuale vigenti in Arabia Saudita. Dopo il ricorso in
appello dell’avvocato difensore della ragazza, Abdul Rahman al-Lahem, e
il risalto dato alla vicenda dalla stampa nazionale, i giudici hanno
deciso di inasprire le pene sia ai violentatori che alla violentata,
giungendo alla sentenza definitiva due giorni fa. L’appello è costato
caro anche all’avvocato: dovrà comparire davanti alla commissione
disciplinare perchè sospettato di aver difeso la vittima. Per il
momento è stato sospeso, in attesa di giudizio, dall’attività forense.
Fonte: Peacereporter.