Certi argomenti meritano un approfondimento.
Come mi fa notare Ilaria in un commento a un precedente articolo, a Soramaè nella Val di Zoldo (dov'è precipitato un F16 americano decollato dalla base di Aviano) "si è dispersa l’idrazina, liquido estremamente tossico e inquinante contenuto in uno speciale serbatoio stagno da 25 litri posto all’interno della fusoliera". Naturalmente quel che è successo è nulla in confronto a ciò che sarebbe potuto accadere se l'aereo fosse stato armato, o se il pilota non avesse avuto la prontezza necessaria a evitare lo schianto sul centro abitato. Ma accanto al pericolo, endemico quando hai una base militare a due passi da casa, c'è pure la frustrazione di dover convivere con soggetti sottoposti a un regime giuridico speciale, che promette loro la massima impunità in caso d'incidente (la tragedia del Cermis parla chiaro in proposito). Quando ci sono di mezzo i militari, meglio se americani, tutto viene messo a tacere: c'è il segreto di stato, le zone vengono recintate e quando le notizie trapelano nessuno ha il diritto di pretendere spiegazioni. Questi, insieme all'idrazina, sono gli effetti collaterali della servitù militare e oggi il governo, invece di pensare a riconvertire le basi a scopi civili, come vorrebbe buona parte della popolazione, decide di privilegiare i buoni rapporti con l'alleato statunitense, sacrificando nuove porzioni di territorio, strappate alla giuristizione nazionale e alle comunità. E' ovviamente il caso della base di Vicenza (ma non solo di Vicenza) e l'aereo caduto nella Val di Zoldo non è che l'ennesimo motivo per cui Prodi farebbe bene a tornare sulla propria decisione. Ma certe cose, naturalmente, non si fanno: non sono da persone "serie e responsabili"!
Sull'incidente nella Val di Zoldo consulta il blog del Comitato unitario contro Aviano 2000.
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