Piero Marrazzo. Ultime notizie dal regime.

 
 
E, poco prima dell’alba, il plotone si mise in marcia per raggiungere il luogo dell’esecuzione.
 


 
Una precisazione prima dell’articolo
 
 Il post
che segue ha avuto una discreta fortuna di visite (più di 500 in pochi giorni)
e io sono piuttosto imbarazzato nel precisare di essere partito in quarta
prima di conoscere alcune informazioni. Il presidente della Regione
Lazio, per cominciare, aveva già ammesso le sue frequentazioni, cosa
che non sapevo al momento della pubblicazione dell’articolo. In secondo luogo – il che mi sembra più rilevante – ha ammesso di aver tentato di pagare i ricattatori per mettere tutto a tacere, il che naturalmente è inaccettabile, soprattutto da parte di un amministratore pubblico.
 
Il tono che ho utilizzato tende un po’ troppo a trasformare Marrazzo in una sorta di perseguitato, ma in realtà non era mia intenzione difendere il governatore del Lazio. Volevo invece mettere in evidenza le differenze rispetto al caso Berlusconi (credo che in questa luce l’articolo possa ancora essere letto).
 
Nel caso del (poco) cavaliere, infatti, la corruzione trasforma i favori (sessuali, ma non solo) in candidature o posti in tivù, cioè si erge a sistema di governo,
ciò che non avviene con Marrazzo. Limitatamente all’aspetto sessuale
della vicenda, questo secondo scandalo è ingiustificato, se si basa
sulla censura di comportamenti o gusti personali e in
quanto tali privati. Per tutto il resto, i rilievi penali della
questione sono un argomento che la magistratura deve valutare.
 
Nessuno mi toglie dalla mente, in ogni caso, che sia interesse del capo del governo
(e padrone della maggior parte dei media) allontanare l’attenzione
dalle sue disavventure montando un caso mediatico che porti non a
biasimare la ricattabilità di un amministratore, ma a mettere tutto nello stesso calderone (Pd e Pdl, Marrazzo e villa Certosa), al fine di minimizzare i comportamenti del premier
dietro l’alibi di un improponibile «così fan tutti».

 
 Piero Marrazzo. Ultime notizie dal regime.
 

 Ora,
io non so se Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, sia uso praticare o meno transessuali.
 Sono cose che riguardano lui e, al limite, la sua famiglia.
 Facciamo due ipotesi.
Una: è tutto vero. E allora? Cambia qualcosa alle qualità dell’uomo
politico? Se ha fatto bene fin qui non c’è nessuna ragione per cui lo
scandalo debba travolgere il suo lavoro. Se fin qui ha fatto male, non
è uno scandalo sessuale che fa la differenza. Invece, ci si permette d’infangare un essere umano nel nome di una morale bigotta, venduta come l’unica possibile.
 Seconda ipotesi: non è vero niente. E Marrazzo è vittima
due volte: come politico, visto che si è autosospeso, e come essere
umano, che teme di perdere la propria dignità e magari la famiglia.
Sono queste le cose con cui gioca chi non si fa problemi a gettar fango addosso agli altri.
 Il punto è, e dev’essere sempre, che nessuno può essere chiamato in causa per vicende (in questo caso non dimostrate) che riguardano unicamente la sfera del privato. Il che dovrebbe valere per tutti e varrebbe anche per Silvio
Berlusconi, se il (poco) Cavaliere si fosse limitato a vivere qualche
avventura di letto. Ma Piero Marrazzo – per "innocente" o "colpevole"
che sia – non ha candidato in lista le persone con cui è
accusato di aver avuto relazioni, né ha brigato per vederle dimenarsi
in Rai a tempo di musica. La sua vicenda, che personalmente ritengo
strumentale, è tutta personale, a differenza delle avventure di chi alimenta da anni un sistema di potere e corruzione che ci vede tutti – esseri umani come siamo – nel ruolo di consumatori e ora anche di merci,
carne da usare, non importa se per leccare il culo sullo schermo, fare
il trenino nei corridoi di Palazzo Grazioli, cantando magari «Meno male
che Silvio c’è», o confortare un premier ultrasettantenne nella sua pretesa di essere ancora e sempre un latin lover.
 Quella
di Berlusconi e quella di Marrazzo, qualora ne fosse dimostrata la
veridicità, sono due vicende che non possono in alcun modo essere
paragonate, perché non è la presunta scabrosità di una relazione
omosessuale o extraconiugale a essere in questione, ma l’uso che si fa
di una posizione di potere e la natura stessa di tale potere che, in democrazia, dovrebbe essere servizio verso tutti i cittadini e mai esercizio del proprio privilegio.
 Che
poi l’attacco a Marrazzo sia strumentale e tenda a mettere tutto nello
stesso calderone (voi che accusate Berlusconi fate le stesse cose o
peggio è il messaggio che s’intende trasmettere) a me pare evidente.
Probabilmente, se fossi appena un po’ più conosciuto, qualcuno partirebbe
dalla mia abitudine di parlare fra me e me (lo faccio per sistemare le idee), per
giungere alla conclusione che sono matto, come ha fatto il Tg5 con il giudice Mesiano
che – applicando la legge, pensate l’ardire! – ha creato un
danno economico e d’immagine a chi del Tg5 è il padrone (ancora e
sempre Berlusconi). Cammina nervosamente fumando una sigaretta…
Veste calzini turchesi… Praticamente uno psicopatico!
 Sull’aggettivo «turchesi», riferito a un paio di calzini che sono, semplicemente, azzurri, ha scritto bene il blog Italiani Imbecilli:
«sappiamo che Berlusconi, tra le altre cose, ha monopolizzato anche il
colore azzurro, associandolo al suo partito […] Percettivamente,
sarebbe stato un affronto diretto a Berlusconi dire che il calzino
azzurro è stravagante». E ancora: «Brachino si è inventato il turchese.
Sia chiaro, il turchese esiste, ma è sempre una tonalità di azzurro che
si avvicina all’acquamarina e lo si ottiene aggiungendo al colore base
una punta di giallo cadmio».
 In perfetto stile orwelliano, si confezionano patacche giornalistiche, si manipolano le informazioni, si gioca con le parole. Le ultime notizie di cornaca politica in Italia confermano nell’idea di una deriva autoritaria senza precedenti nel secondo dopoguerra, che usa sistematicamente il "mezzuccio"
per ostacolare l’avversario. Chi ha pronosticato la fine del potere
berlusconiano a causa degli scandali che coinvolgono l’uomo Silvio ha
giustamente messo in guardia sulla pericolosità di tale situazione, sulla violenza dei possibili colpi di coda del tiranno che sente vacillare il trono. Se il regime non cadrà, il rischio è quello di un’ulteriore stretta alle libertà del Paese.
 «Il presidente della Regione Lazio sarebbe sotto ricatto da mesi», ha scritto Norma Rangeri sul manifesto
del 24 ottobre; «il gruppo di carabinieri che lo aveva seguito e
filmato viene scoperto per caso e arrestato alla vigilia delle elezioni
primarie del Pd, all’inizio di una lunga campagna elettorale per il
rinnovo del governo regionale. Il metodo della delegittimazione sferra
un altro colpo».
 Una coincidenza sospetta, una tempistica
che non convince, un tentativo di sovrapporre agli incontri di Palazzo
Grazioli quelli di Palazzo Gradioli, dove il presidente Marrazzo si
sarebbe intrattenuto con il trans. «Come se le escort-candidate e quel
che ognuno è libero di fare nella sua vita privata fossero la stessa
cosa». «Distinguere», riflette amara Rangeri, «è un esercizio destinato
ad affondare nel fetore della palude».
 Ma noi, se possibile, distinguiamo.

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16 risposte a Piero Marrazzo. Ultime notizie dal regime.

  1. ladytux scrive:

    Se ha fatto bene fin qui non c’è nessuna ragione per cui lo scandalo debba travolgere il suo lavoro.

    pagare per sesso in Italia risulta essere contrario alla legge.. non ha denunciato un tentativo di estorsione ed ha amesso la “debolezza”…è il governatore del Lazio… scusa se è pochino.. Ma la legge italiana vale solo per noi 4 idioti?
    (poi il problema non si pone visto che ha devastato la sanità, per cui il suo lavoro s’è travolto da solo)
    ladytux

  2. Mario scrive:

    E’ vero che ognuno di noi nella vita privata deve rispondere solo a se stesso e alla sua famiglia ( moglie e figli).Ci sono però due particolari da sottolineare nella vicenda Marrazzo.
    1) Il soggetto, non uomo di strada ma con altissime responsabilità pubbliche, non ha immediatamente denunciato alle autorità competenti di essere ricattato da carabinieri ” deviati” ma ha pagato con assegni e cercato di coprire, senza riuscirci, la questione per evitare scandali.
    2)Il soggetto (pare confermato)si recava agli appuntamenti accompagnato dalla scorta. E noi cittadini dobbiamo pagare anche la scorta perchè
    personaggi pubblici,profumatamente pagati ( troppo per quello che fanno),si rechino ai loro incontri “galanti”?

  3. Federica scrive:

    Nella vita tutti possono sbagliare! Cmq nn ha fatto male a nessuno di noi, e’ un uomo Che ha evidenti problemi Che nn hanno Mai interferito con il suo lavoro.finitela di giudicare e pensate Che questa storia nn deve interessare noi ma la sua famiglia Che e’ l’ unica Che Ora soffrira’ per i suoi errori.Potrebbe essere il padre di ognuno di noi e a me , come figlia, nn farebbe piacere che la vita privata di mio padre fosse sbandierata ai 4 venti.
    Ricordatevi Che c’è chi ha fatto di peggio Che e’ seduto comodo Sulla poltrona ed è ancora in carica , lui invece si è autosospeso ammettendo le proprie debolezze. Bravo Presidente perché per molti che la pensano come me tu rimarrai il Nostro Presidente!

  4. Mario scrive:

    @ladytux: non entro nel merito della questione sesso a pagamento perché, al di là di ciò che prescrive la legge, a me interessa soltanto il fatto di stabilire se c’è o non c’è sfruttamento. Se il comportamento di Marrazzo ha contribuito allo sfruttamento di un essere umano, gli do torto, sennò no, perché dovrei? Quello che volevo puntualizzare è come il suo caso non c’entri niente con quello di Berlusconi (che corre a offrire la propria solidarietà pelosa) perché il (poco) Cavaliere è l’anima di un sistema di corruzione di proporzioni enormi, mentre Marrazzo non ha amanti nelle liste elettorali. Quanto all’operato politico (sanità, ecc), non sono un sostenitore di Marrazzo né del Pd. A me interessava puntualizzare come l’attacco sia sospetto di essere un espediente per confondere le acque. Come con Boffo (che pure è accusato di molestie), come con De Benedetti attaccato da il Giornale, si cerca di minimizzare il comportamento di Berlusconi con un erroneo “così fan tutt*”.
    @Mario: penso che la risposta a ladytux chiarisca un po’ quel che intendevo. In ogni caso, certi malcostumi (i piccoli e grandi privilegi dei potenti) sono diffusi e detestabili, ma non necessariamente costituiscono la ragione per cui si crocifigge un uomo. Marrazzo è accusato di essere andato a letto con una transessuale, non di aver speso male i soldi pubblici: se si fosse circondato anche lui di escort, sai quanta solidarietà maschile!
    @Federica: Sul fatto che tutti possono sbagliare (che, naturalmente, è vero) non so se sono d’accordo. A me sembra che l’attacco a Marrazzo sia STRUMENTALE, ma non è così normale che tutte le persone che eleggiamo alle più alte cariche vengano sorprese a violare la legge. Altrimenti dovremmo piegarci anche alla retorica del “povero Berlusconi”, sempre sotto attacco. Mi pare che, in questo caso, a differenza delle notti di Palazzo Grazioli/Villa Certosa, l’aspetto sessuale della vicenda sia veramente privato. Riguarda i protagonisti e, al massimo, le loro famiglie.

  5. MARCY scrive:

    SI HA RAGIONE CHI SOSTIENE CHE IL CASO MARRAZZO RIGUARDA LA SFERA PRIVATA, MA PAGARE UNA PRESTAZIONE SESSUALE 1500 EURO MI SEMBRA UNO SCHIAFFO ALLA MISERIA SAREBBE BENE CHE IL GOVERNATORE SCIEGLIESSE QUALCOSA DI PIù ABBORDABILE . SUGGERISCO UN TRANS CHE RICHIEDE UNA PRESTAZIONE DA 100 EURO.

  6. Mario scrive:

    Il guaio di questo Paese è che la corruzione ed il malcostume sono ormai talmente radicati nel tessuto sociale, a tutti i livelli, che quasi non fanno neanche più notizia e non interessano più molte persone se non ai fini di sola lotta politica( a differenza di altri Paesi europei).Non è vero che il soggetto in questione non ha fatto male a nessuno. A me come ,voglio credere,anche ad altri ha fatto male perchè ha contribuito, ad esempio con l’utilizzo ingiustificato della macchina di servizio e della scorta,ad aumentare la montagna di sprechi che esiste in questo Paese che, a mio modesto avviso, ha scarsissime possibilità di risollevarsi dal degrado istituzionale e sociale in cui è sprofondato non da oggi ma da decenni. Certamente c’è gente che ha fatto molto peggio del soggetto in questione ma se lasciamo correre “i peccati veniali” non ne usciamo più perchè anche la piccola palla di neve che rotola assieme ad altre su un pendio
    innevato contribuisce a provocare la frana.O si è rigorosi e severi sempre con tutti indistintamente e in ogni occasione oppure non se ne esce. Tutti possono sbagliare ma quando si sbaglia bisognerebbe sempre pagare, ovviamente in modo proporzionale alla gravità del fatto commesso.

  7. Mario scrive:

    Premetto che in questa serie di commenti ci sono due Mario, sennò non si capisce più niente. Uno sono io, che ho scritto l’articolo, lo confesso, prima di conoscere alcuni particolari. Ad esempio non sapevo ancora che Marrazzo aveva ammesso. Questo non cambia niente per me, che avevo fatto due ipotesi, dal punto di vista della storia meramente sessuale: sono vicende private del governatore del Lazio. Ha ragione Marcy che dice che 1500 euro a prestazione sono «uno schiaffo alla miseria». Non ho però mai detto di stimare Marrazzo: con quei soldi si potevano fare altre cose, ma non sta a me sindacare. Ignoravo anche, quando ho scritto l’articolo, che Marrazzo avesse ammesso di aver tentato di comprare il silenzio dei ricattatori. Evidentemente non è questo che deve fare un amministratore pubblico. E un amministratore pubblico deve avere il coraggio delle proprie azioni, dichiarandole – anche quando private – se esse costituiscono possibile materiale di ricatto. Ma non m’interessava difendere Marrazzo, bensì la distinzione tra chi ha relazioni di un certo tipo e chi (Berlusconi) costituisce il motore di un sistema di corruzione: le ospiti di palazzo Grazioli finiscono candidate in lista, le frequentazioni di Marrazzo no. E’ una differenza sostanziale. Mi sembra che la tempistica, sospetta, dello scandalo che ha coinvolto il presidente della regione Lazio lasci la possibilità di pensare a un tentativo di sminuire la gravità dei comportamenti del premier perchè «così fan tutt*»: un argomento inaccettabile. Perciò ha ragione anche Mario (il mio omonimo): «O si è rigorosi e severi sempre con tutti indistintamente e in ogni occasione oppure non se ne esce». Ma non è per le accuse vere che è stato montato il caso. E non è mio interesse difendere Marrazzo da ciò che ha fatto. Vorrei evitare – per quanto posso – che sorgessero certi parallelismi impropri (con il caso del premier, ad esempio).

  8. Nike63 scrive:

    Sta a vedere che adesso Marrazzo lo fanno santo ! Quello che è vergognoso non sono le sue scelte sessuali ,ma il fatto che utilizzi mezzi messi a disposizione dalla sua carica elettiva per dare libero sfogo ai suoi vizi e i fessi che pagano sono sempre i cittadini,e poi la politica è fallita poichè tutti i soggetti politici , chi più,chi meno sono tutti ricattabili e perciò in partenza pericolosi

  9. Mario scrive:

    Su questo, Nike63, sono assolutamente d’accordo. E’ sulla parte privata della questione che vorrei fare chiarezza. Se avesse frequentato una modella tanti si sarebbero schierati con lui.

  10. chiara sinopoli scrive:

    Sinceramente siamo sprofondati nella più grande depressione!Ma come gira il mondo,oggi!Non ho parole per Marrazzo quanto per gli effetti su di lui e su noi.
    Chiara S.

  11. giorgio scrive:

    ma basta moralismi.. mi dispiace
    per la sua famiglia.
    ma ci siamo chiesti se nella situazione non ci sia stato un complotto..? guarda caso 2 giorni prima delle primarie….
    forza piero.

  12. patricia scrive:

    SONO d’accordo nel non giudicare quelle che possono essre come sostiene Marrazzo “debolezze umane” tutti le abbiamo e tutti sbagliamo. Ma è anche vero che loro essendo uomini di Potere” dovrebbero quantomeno essere Puliti e trasparenti”….

  13. Mario scrive:

    Sono d’accordo con giorgio sul complotto, come dico nell’articolo. Patricia avrebbe anche ragione per me, ma dipende che cosa intende: se l’«errore» è l’aver avuto relazioni extraconiugali e/o omosessuali, questo non c’entra niente con la politica e dire «errore» è fare moralismo. Se l’«errore» è l’essere stato al gioco dei ricattatori, bè, no: non è una debolezza o, se anche lo fosse, non è una debolezza perdonabile per «uomini di Potere».

  14. Mario scrive:

    Ho cancellato un commento. Non mi piace farlo. Forse era uno spam e forse no. Era lunghissimo, in uno strano italiano e soprattutto era molto, molto volgare. Fin qui, pazienza. Ma il linguaggio usato era piuttosto sessista, il che non appartiene ai principi di questo blog. Lo so, in linea teorica ognuno è responsabile dei propri commenti e proprio non mi piace censurare. Ma stavolta è andata così: l’ho fatto d’istinto.

  15. hitler scrive:

    Curatevi siete bacati nek cervello il morbo rosso vi sta disintegrando i gangli neurocerebrali.

  16. Mario scrive:

    Non mi sforzo neppure di replicare. Faccio riposare il cervello. Anche il morbo nero è in forma, eh?

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