Il trailer del film Sporchi da morire, sul business dell’incenerimento.
I sostenitori del pirogassificatore si affannano a dire che la scelta dell’amministrazione regionale per lo smaltimento dei rifiuti non ha niente a che vedere con l’incenerimento, che il pirogassificatore è un’altra cosa, e tuttavia la sentenza 317/07 della Corte di giustizia europea ha equiparato le due tecniche, spingendosi fino a definire i pirogassificatori «inceneritori sotto mentite spoglie».
I sostenitori del pirogassificatore si affannano a dire che nel pirogassificatore non si brucia niente, ma non sanno spiegare l’esistenza di un camino che immetterà 2 milioni di metri cubi di fumi al giorno. Dicono che l’inquinamento atmosferico del pirogassificatore corrisponde a quello di poche macchine, ma – se hanno ragione – fanno bene a cambiare veicolo.
I sostenitori del pirogassificatore si affannano a dire che la loro soluzione è compatibile con la raccolta differenziata, ma non spiegano che cosa brucerebbe in tal caso l’impianto, tarato sin dal progetto per smaltire una quantità annua di rifiuti superiore a quella attualmente prodotta. Importeremo spazzatura? Il business lo impone e il film inchiesta lo dimostra ampiamente: con buona pace di chi punta tutto sulla “differenza” tra nuovi pirogassificatori e vecchi inceneritori, infatti, alla fine il nutrimento del “mostro” è sempre lo stesso…
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