Ciò che succede in Valle d’Aosta di solito rimane sconosciuto al resto d’Italia (e forse questo contribuisce a spiegare le tante cose che non vanno), perciò il primo obiettivo di questo post è la semplice divulgazione della notizia: il 15 e 16 settembre l’europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio organizza a Cogne (Aosta) una Festa Indipendentista dedicata a quelli che il suo promotore definisce i popoli senza Stato «che si sentono padroni a casa propria».
Perché nella testa di certa gente innalzare steccati e linee di confine è semplice e naturale, un po’ come respirare, e lo è anche inventare entità nazionali di comodo, come quella padana, utilissima per fare la voce grossa a Roma.
Ma lo sa chi è Borghezio il comune di Cogne, che sembra trovar normale concedergli l’uso di una sala? È a conoscenza del fatto che in gioventù Borghezio militava nell’estrema destra eversiva? Lo ha mai sentito, da esponente della Lega, vomitare veleno contro i musulmani? È a conoscenza del fatto che nel 1993 è stato condannato a pagare una multa di 750.000 lire per violenza privata su un minore perché due anni prima aveva trattenuto per un braccio un venditore ambulante marocchino dodicenne per consegnarlo ai carabinieri? È a conoscenza del fatto che Borghezio, con altri sette leghisti, è stato ritenuto responsabile (e condannato in via definitva nel 2005) per l’incendio dei pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto il ponte Principessa Clotilde a Torino? È a conoscenza delle sue dichiarazioni del 2011 in difesa del generale serbo Ratko Mladić, accusato di genocidio e presunto responsabile del massacro di Srebrenica in cui persero la vita oltre 8.000 civili? («Non ho visto le prove», ha commentato in quell’occasione Borghezio: «i patrioti sono patrioti e per me Mladić è un patriota. Quelle che gli rivolgono sono accuse politiche»). È a conoscenza del fatto che il 26 luglio 2011, a pochi giorni di distanza dagli attentati in Norvegia, ha affermato che le idee espresse da Breivik, l’autore degli attentati, «sono condivisibili»? È a conoscenza, infine, del video che riprende Borghezio nell’atto di ammaestrare i fascisti francesi, consigliando loro di “sdoganarsi” come movimento territoriale? (pubblico il video in apertura di articolo)
Queste domande che rivolgo al comune di Cogne, sperando in un suo ripensamento, mi portano al secondo obiettivo di questo articolo: chiedere una presa di posizione precisa sulla questione sia all’amministrazione comunale di Cogne, sia a quelle forze politiche valdostane che alla Festa Indipendentista sono state invitate e che, secondo quanto dichiarato dallo stesso Borghezio alla Stampa, si sono dichiarate disponibili a partecipare.
Nel frattempo, è uscito un bel comunicato stampa della Federazione della Sinistra, che ripubblico qui sotto, e anche Alpe ha detto no a Borghezio, sia pure con toni molto più “moderati” (trovo molto infelice l’aver concluso il rifiuto a partecipare con un augurio di buon lavoro agli organizzatori).
Ora tocca alle altre forze dire con chiarezza da che parte stanno.
Autonomismo fa rima con antifascismo
Comunicato stampa della Federazione della Sinistra Valle d’Aosta
Apprendiamo dalla Stampa del 4 settembre che, in occasione della Festa Indipendentista organizzata da Terra e Popolo, cioè dalla Lega Nord della Valle d’Aosta, Mario Borghezio, uomo di punta della Lega Nord, «potrebbe fare il miracolo di riunire tutti gli autonomisti valdostani»: «Abbiamo invitato tutte le forze, dall’Uv ai suoi alleati fino ad Alpe. E da tutti è arrivata la disponibilità a partecipare».
Sarà bene ricordare chi sia quest’“uomo del miracolo” (o della provvidenza?).
Mario Borghezio, ex (?) ordinovista, è quel personaggio che, collaborando con Forza Nuova, teorizza la necessità per i movimenti neofascisti europei di presentarsi come movimenti regionalisti e cristiani, mantenendo però le loro idee ed i loro obiettivi.
È quello che dichiara di condividere le idee di Anders Behring Breivik, l’autore della strage di Oslo, che alla lettura della sentenza di condanna, ha chiesto «perdono ai militanti nazionalisti per non aver ucciso più persone» (Il Fatto Quotidiano, 24 agosto 2012).
È quello che della “crociata” anti-islamica ha fatto la sua bandiera.
Speravamo davvero che, dopo l’incursione di Casapound lo scorso anno, non avremmo più ritrovato simili personaggi nella nostra Valle.
Non si tratta, ahimè, di figure folcloristiche, anche se le esternazioni del Borghezio travalicano quasi sempre i limiti del ridicolo. Simili movimenti stanno pericolosamente ripresentandosi un po’ in tutta Europa (Front National in Francia, Blood and Honour ed English Defense League nel Regno Unito, Alba Dorata in Grecia, Forza Nuova e Casapound in Italia, per non parlare di quanto sta accadendo in Ungheria…).
Tutti gruppi che fanno dell’odio razziale la loro ragione di esistere e cercano di deviare sui “diversi” il disagio sociale che la crisi sta spargendo a piene mani. Un po’ quello che accadde in Germania all’ inizio degli anni ’30. E sappiamo come è andata a finire…
Sarebbe gravissimo che le forze autonomiste pensassero di assumere come interlocutore un tale personaggio.
Una simile scelta costituirebbe una autentica mutazione genetica per movimenti nel cui DNA è (o dobbiamo dire “dovrebbe essere”?) l’antifascismo, il rifiuto del razzismo, della xenofobia, del disprezzo per il “diverso”. Lo stesso disprezzo che il nazionalismo fascista riservava alle minoranze linguistiche del nostro paese.
Non si può fare riferimento a Emile Chanoux e a Federico Chabod, come ispiratori delle proprie scelte politiche, culturali e sociali di fondo e poi mettersi a “dialogare”(?) con personaggi che professano teorie e pratiche come quelle del Borghezio. Significherebbe, semplicemente, rinnegare le proprie radici profonde.
Per la Fed Sin VdA
Francesco Lucat
Pontey, 6 settembre 2012
>>> Su Facebook è attivo il gruppo No alla Festa Indipendentista di Borghezio!.
Condivido completamente.
L’Union Valdotaine all’ultimo congresso del 2-4 dicembre 2011, ha abolito dal proprio statuto l’assunto che si tratti di un partito/movimento nato dalla Resistenza, con il solo voto contrario, mi pare, di Laurent Vierin. O comunque con pochissime opposizioni. Il fatto che in Valle d’Aosta quasi tutte le piazze di tutti i paesi siano intitolate a Emile Chanoux, evidentemente non suggerisce niente a personaggi come per esempio Lattanzi , che oltre ad essere fascisti, hanno una “valdostanità” piuttosto recente. Questo di per sé non sarebbe un’aggravante, se non incidesse direttamente sui fondamenti costitutivi di una storia che nessuno aveva imposto loro di adottare. La storia appunto di quel movimento.Varrebbe la pena capire quando e come esattamente siano cambiate così radicalmente le cose da trasformare un movimento autonomista antifascista moderato con una storia dignitosa e importante in un organo di regime reazionario e clientelare di stampo mafioso. Poiché adesso le cose stanno purtroppo in questo modo, non è stupefacente che si ospiti un personaggio rivoltante come Borghezio: se ci si allea con le forze politiche che lo coccolano e sostengono, poi bisogna pagare il conto. Credo.
Spero altresì, che prevalga ancora il buon senso e che almeno in nome di quello, questa manifestazione venga …rimandata? In fondo nel week-end del 15/16 a Cogne ci sono già una serie di altre feste e appuntamenti….
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