13 luglio: sentenza definitiva – 10 capri espiatori per il G8 di Genova – Diciamo no! Firma l’appello!

Ho appena firmato l’appello.

Invito tutte e tutti a fare altrettanto, perché il 13 luglio è vicino.

Genova 2001 è una delle pagine più vergognose della nostra storia recente, ma è soprattutto una delle palestre di prova della repressione di Stato che sta colpendo, talvolta in maniera più esplicita, talaltra più velata, chi ancora si ostina a proclamare un modello di società diverso da quello del liberismo, delle banche, del debito, di Bruxelles/Berlino, dei finti “moderati”, dei finti “responsabili”, delle “guerre umanitarie”, delle grandi opere, dei tagli allo stato sociale, della cancellazione di conquiste e diritti, dell’omologazione “culturale”, della volgarità, del machismo, della violenza, del suicidio.

Dopo che lo Stato ha assolto se stesso per le violenze che ha commesso, che non siano 10 capri espiatori a essere puniti per (lanciare un messaggio a) tutti gli altri.

APPELLO ALLA SOCIETÀ CIVILE E AL MONDO DELLA CULTURA
[dal sito 10×100.it]

La gestione dell’ordine pubblico nei giorni del G8 genovese del luglio del 2001, rappresenta una ferita ancora oggi aperta nella storia recente della repubblica italiana.

Dieci anni dopo l’omicidio di Carlo Giuliani, la “macelleria messicana” avvenuta nella scuola Diaz, le torture nella caserma di Bolzaneto e dalle violenze e dai pestaggi nelle strade genovesi, non solo non sono stati individuati i responsabili, ma chi gestì l’ordine pubblico a Genova ha condotto una brillante carriera, come Gianni De Gennaro, da poco nominato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Mentre lo Stato assolve se stesso da quella che Amnesty International ha definito «la più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale», il prossimo 13 luglio dieci persone rischiano di diventare i capri espiatori e vedersi confermare, in Cassazione, una condanna a cento anni di carcere complessivi, in nome di un reato, “devastazione e saccheggio”, che rappresenta uno dei tanti detriti giuridici, figli del codice penale fascista, il cosiddetto Codice Rocco.

Un reato concepito nel chiaro intento, tutto politico, di perseguire chi si opponeva al regime fascista. Oggi viene utilizzato ipotizzando una “compartecipazione psichica”, anche quando non sussiste associazione vera e propria tra le persone imputate. In questo modo si lascia alla completa discrezionalità politica degli inquirenti e dei giudici il compito di decidere se applicarlo o meno.

È inaccettabile che, a ottant’anni di distanza, questa aberrazione giuridica rimanga nel nostro ordinamento e venga usata per condannare eventi di piazza così importanti, che hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone, come le mobilitazioni contro il G8 a Genova nel 2001.

Non possiamo permettere che dopo dieci anni Genova finisca così, per questo facciamo appello al mondo della cultura, dello spettacolo, ai cittadini e alla società civile a far sentire la propria voce firmando questo appello che chiede l’annullamento della condanna per devastazione e saccheggio per tutti gli imputati e le imputate.

Per una battaglia che riguarda la libertà di tutte e tutti.

Assemblea di supporto ai e alle 10 di Genova 2001

Firma l’appello!

ATTENZIONE: ti verrà mandata una mail con un link di conferma che dovrai cliccare per convalidare la firma.

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